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SUL VOTO TEDESCO LE MANI DELLA RUSSIA, DELLE SVASTICHELLE MADE IN USA E DI MUSK – LA CAMPAGNA ELETTORALE IN GERMANIA È STATA INFLUENZATA DA UN'ONDATA DI DISINFORMAZIONE CHE AVEVA L’OBIETTIVO DI CREARE INCERTEZZA A FAVORE DI AFD E DEGLI ESTREMISTI. DA DOVE ARRIVA? SONO STATI SCOPERTI 102 SITI-DOPPIONI LEGATI ALLA RUSSIA E ALL’ESTREMA DESTRA AMERICANA – MI-JENA GABANELLI: “MUSK, L’UOMO PIÙ RICCO DEL MONDO HA SVILUPPATO UN’OSSESSIONE MANIACALE PER LA GERMANIA, PERMETTENDO AI CONTENUTI DELL’AFD DI RAGGIUNGERE UN PUBBLICO MAI VISTO. IL MODELLO ALGORITMICO DI X PREDILIGE I POST PIÙ ESTREMISTI” – VIDEO

GUARDA QUI LA VIDEO-INCHIESTA DI MILENA GABANELLI SULLA DISINFORMAZIONE E LE ELEZIONI TEDESCHE

 

Estratto dell’articolo di Mara Gergolet e Milena Gabanelli per il “Corriere della Sera”

 

elezioni in germania - fake news e disinformazione - dataroom

Un’ondata di fake news ha preso di mira la politica tedesca e hanno quasi sempre lo stesso obiettivo: creare incertezza, perfino caos, nel tentativo di rafforzare le ali estreme. Manca una settimana alle elezioni e il voto in Germania è uno stress test della democrazia senza precedenti, in cui è appena entrato a gamba tesa anche il vicepresidente Usa Vance che confonde Mosca con l’Europa accusandola di «censurare e mettere in prigione gli avversari».

 

[…] A gennaio in Germania vengono diffusi sulle piattaforme social due video: la villa da 90 milioni di euro del cancelliere tedesco Olaf Scholz a Hollywood prima che il rogo di Los Angeles la incenerisse e pure quella della presidente dei Verdi tedeschi, Franziska Brantner, con tanto di mappa di Google Earth.

 

Il messaggio è: «Loro guadagnano milioni tradendo gli interessi della gente comune». Sono fake news create ad arte, ma intanto ripostate in ogni dove fanno milioni di visualizzazioni. […]

 

La fabbrica russa

BRACCIO DI FERRO TRA OLAF SCHOLZ E ELON MUSK

Il video di Scholz è stato diffuso il 10 gennaio su TikTok da Vinceunsympatischtv un account tedesco che si definisce di satira politica, ma che in realtà pubblica soprattutto contenuti che promuovono il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD). Ovviamente, nel mare della disinformazione i pesci in acqua sono piccoli e grandi.

 

Trattandosi della Germania, i russi — intesi proprio come Stato — hanno un ruolo particolare. Si deve ai giornalisti investigativi della testata indipendente Correctiv — lo stesso gruppo che 15 mesi fa ha scoperto i piani di remigrazione dell’AfD — se almeno una di queste campagne è venuta alla luce.

 

il saluto romano di elon musk

Con una tale serie di particolari da permettere finalmente di comprendere il modus operandi di Mosca. Si tratta di 102 siti, collegati fra loro e all’apparenza portali di notizie che servono da base ai russi. Il Threat Analysis Center di Microsoft, che ha permesso di individuarli, ha definito questa galassia Storm 1516.

 

Sono siti doppelgänger, cioè doppioni: uno è quasi identico allo Spiegel, altri hanno nomi come Andere Meinung o Klartext («L’altra opinione» e «Parlare chiaro»), altri ancora riprendono i nomi di testate giornalistiche defunte, come il Berliner Tageblatt.

 

Ma in buona parte, seppur registrati, sono ancora dormienti, come le cellule terroristiche. A un esame più attento, i siti sono pieni di articoli scritti con ChatGpt, errori inclusi, che riassumono contenuti di giornali d’estrema destra tedesca (Report 24, Philosophia Perennis, Compact) e della tv russa RT, bandita nell’Ue.

 

Chi la gestisce

elezioni in germania - fake news e disinformazione - dataroom

I siti di Storm 1516 sono gestiti dall’americano John Mark Dougan. Ex marine e vicesceriffo a Palm Beach, in Florida, è un attivista del movimento di estrema destra Usa Alt-Right, noto per la campagna di disinformazione contro Kamala Harris, che ha ottenuto asilo politico a Mosca.

 

Ha un buon training militare, conosce i sistemi della polizia Usa e, infine, ha la testa da occidentale: tutto questo ne fa un asset prezioso per Mosca. Il Washington Post gli ha dedicato un lungo profilo, sostenendo che è pagato direttamente dal Gru, il servizio militare di Putin. […]

 

Inizialmente i siti, che utilizzano l’intelligenza artificiale, si appoggiavano su server localizzati negli Usa, nella Silicon Valley, ora transitano su quelli che gli ha messo a disposizione il nuovo zar della disinformacija putiniana: Valery Korovin. E Korovin è il capo del Center for Geopolitical Expertise (CPE) di Mosca, che ha preso il posto della fabbrica di troll di San Pietroburgo, la famigerata IRA fondata da Yevgeny Prigozhin.

 

Ricordiamo che Prigozhin, definito il «cuoco di Putin», era il capo della milizia Wagner che si è ammutinato in Ucraina per marciare con i suoi uomini su Mosca e morto nell’esplosione del suo aereo. Siamo, in altre parole, nel cuore del potere del Cremlino che considera la nebbia dell’informazione un’arma geopolitica. […]

 

Come funziona

ELON MUSK AL CONGRESSO DI AFD

Come è organizzata la macchina della disinformazione si può vedere attraverso alcune notizie che si sono molto diffuse e di cui Correctiv ha individuato l’origine. «Un gigolò africano ha fornito prestazioni sessuali alla ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock durante un viaggio ufficiale in Africa».

 

La notizia si basa sul video-racconto di un africano occidentale, che in realtà è un attore, pubblicato sul sito nigeriano Daily Post. A prima vista sembra una notizia, invece è un branded content ovvero un’inserzione a pagamento che non passa dal controllo della redazione.

 

elezioni in germania - fake news e disinformazione - dataroom

Il 31 luglio la notizia viene ripresa da Zeitgeschenen.de, uno dei 102 siti dell’armata di Dougan con il titolo: «Dove vanno a finire le tasse tedesche? Baerbock fa turismo sessuale con un gigolò africano durante i viaggi ufficiali».  Da qui viene rilanciata da siti pro-Cremlino e poi da influencer, generando 4.300 condivisioni in poche ore. Poi diventa virale […]

 

L’altro esempio è una notizia ampiamente circolata anche in Italia. Il 17 dicembre 2024 il sito keniota Tuko.co.ke, in un altro testo pubblicato a pagamento, scrive che «sulla base di un accordo stabilito a inizio anno dal presidente keniota William Ruto e dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, 1,9 milioni di lavoratori kenioti si recheranno in Germania per ricoprire ruoli in settori che registrano una forte carenza di manodopera».

 

ELON MUSK AL CONGRESSO DI AFD

Queste tre righe diventano la base per un articolo su Presseneu.de (uno dei 102 di Dougan), poi replicato dai siti fratelli e ripreso da noti influencer filorussi. Scatena un dibattito politico che dura cinque giorni. In Italia viene rilanciato come una notizia da numerose testate, anche della stampa tradizionale. La verità però era un’altra.

 

Il 13 settembre 2024, il ministro degli Esteri del Kenya Musalia Mudavadi e il ministro degli Interni tedesco Nancy Faeser hanno firmato a Berlino un accordo bilaterale: la Germania apre canali legali per poche migliaia di lavoratori qualificati provenienti dal Kenya, in cambio il Kenya il rimpatrio dei migranti kenioti illegali.

 

Quindi si parte da un fatto reale, si fa lanciare a pagamento da un sito di news estero la notizia completamente manipolata che poi viene ripresa in patria e messa nei «ventilatori» di tutti gli affiliati.

 

 

L'effetto moltiplicatore

elezioni in germania - fake news e disinformazione - dataroom

Un ruolo chiave spetta infine agli influencer che postano questi contenuti sui social. Secondo l’analisi di Correctiv, tra i più importanti in Germania ci sono Alina Lipp (Telegram), Michael Wittwer (politico estremista di Pro Chemnitz), Jovica Jovic, Alena Dirksen (ristoratrice, molto attiva). Nessuno ha provato che abbiano mai ricevuto compensi. In seconda battuta, gli account simpatizzanti sono centinaia. Assomiglia a una versione aggiornata dei vecchi manuali del Kgb.

 

Non a caso queste notizie prendono di mira i politici più anti-putiniani come Baerbock e Habeck. Sembra incredibile che una fake news così piccola scateni simili incendi, ma è così che funziona il principio del contagio e quando il veleno delle fake entra in circolo è indistinguibile dal normale flusso dell’informazione. Inoltre, la notizia pur smentita resiste nella memoria. E in alcune falsità, prima o poi, ci siamo cascati tutti.

 

Musk, il partner

elon musk al congresso di afd 2

Il sostegno dell’uomo più ricco del mondo ad Alternative für Deutschland è stato un game changer. Musk (oltre 217 milioni di follower su X) ha sviluppato un’ossessione maniacale per la Germania, permettendo ai contenuti dell’AfD di raggiungere un pubblico mai visto.

 

L’intervista ad Alice Weidel è stata seguita in diretta da 200 mila persone, ma le singole clip hanno avuto milioni di visualizzazioni. Quella dove la leader dell’AfD sostiene che «Hitler era un comunista», mentre Musk annuisce, è stata vista da oltre 20 milioni di persone. Il modello algoritmico di X, spiega Newsguard a Dataroom, privilegia il contenuto ad alto engagement (interazione), spingendo in alto proprio i post più estremisti. Infatti i post di Alice Weidel e del nostalgico nazista Björn Höcke sono diventati più visibili.

 

L’esperto di comunicazione Johannes Hillje parla di un vero e proprio effetto accelerazione impresso da Musk all’AfD, e l’europarlamentare AfD Marc Jongen l’ha riconosciuto: c’è «un cambiamento radicale di cui stiamo beneficiando», Musk è «un grande partner nel nostro impegno contro la censura su internet». […]

 

Le contromisure

olaf scholz vladimir putin

Statistiche alla mano, la gente è consapevole del problema. Secondo un sondaggio Bitkom, l’88% dei tedeschi teme la manipolazione elettorale, il 31% dice di averla incontrata. I più sospettati sono la Russia (45%), gli Usa (42%), la Cina (26%). L’80% chiede che il governo se ne occupi, il 71% addirittura vorrebbe un ministero indipendente «con risorse e mezzi» per contrastarla.

 

In Germania, l’Ufficio per la protezione della Costituzione ha istituito una task force pre-elettorale per i social. Inoltre, il governo ha creato il Centro per il rilevamento della manipolazione dell’informazione straniera situato a Berlino: ha uno staff di 12 persone, ma loro stessi ammettono di non essere riusciti a mettere a punto tutte le contromisure.

 

elon musk intervista alice weidel su x 3

Infine, molti partiti sono corsi ai ripari. I Verdi, primo obiettivo dei russi, hanno un codice di condotta e un team interno che aiuta i deputati sotto attacco. Il primo consiglio? «Keep cool». Non intervenire se la notizia, per quanto falsa, ha poco seguito. Gran parte delle fake news nascono e muoiono su Telegram e agitarsi troppo non fa che amplificarle.

 

Ovviamente, in Germania, la questione principale è la convergenza tra le fake news filo-russe e la propaganda dell’estrema destra: in larga parte si alimentano a vicenda, tanto più dopo il sostegno di Musk al AfD.

 

 Ma come ormai sappiamo bene, lo scopo delle fake news non è far credere che siano vere, bensì generare diffidenza verso le istituzioni, rendendo indistinguibile il vero dal falso come scrisse con grande lucidità Hannah Arendt cinquant’anni fa.

 

Nel caso della «campagna di Russia» gli obiettivi politici sembrano evidenti: indebolire il sostegno all’Ucraina, creare divisioni sfruttando temi sensibili come immigrazione e crisi economica, rafforzare i populisti anti-establishment.

 

Olaf Scholz E Vladimir Putin

In sostanza rendere fragile l’anello forte dell’Europa. Ma forse c’è anche un’ambizione più subdola e maligna. Se perfino la Germania, storicamente tra i Paesi più stabili dell’Ue, non riuscirà a difendersi da questi assalti, il messaggio è chiaro: nessuna democrazia è più al sicuro.

elon musk intervista alice weidel su x 1

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