al thani khamenei yigal carmon

“LA PACE IN MEDIO ORIENTE? OCCORRE INDEBOLIRE IL REGIME IRANIANO, IL GENERATORE DEI MALI DELLA REGIONE” – YIGAL CARMON, EX COLONNELLO DEL SERVIZIO SEGRETO MILITARE ISRAELIANO, L'UNICO AD AVER PREVISTO L'ATTACCO DEL 7 OTTOBRE 2023: “LA STRADA STA NELL'ESERCITARE UNA MASSICCIA PRESSIONE SUL QATAR, SMASCHERANDOLO PER QUELLO CHE È: UNO STATO SPONSOR DEL TERRORISMO. DOHA NON È UN MEDIATORE, È UN FINTO MEDIATORE, È L'ALTRO VOLTO DI HAMAS E LAVORA CON L'IRAN PER STABILIRE UN 'POLO ISLAMICO'” – “NON CAPISCO PERCHÉ TEHERAN POSSA ARMARE LE SUE PROCURE E L'OCCIDENTE NON POSSA SOSTENERE I COMBATTENTI PER LA LIBERTÀ…”

Estratto dell’articolo di Francesco Semprini per “La Stampa”

 

YIGAL CARMON

«Gli Stati Uniti puntano ad avere un rapporto privilegiato con il Qatar invece di rafforzare le relazioni con l'Arabia Saudita e gli Emirati, i loro veri alleati in Medio Oriente. Questo accordo sul cessate il fuoco, che rappresenta una sconfitta, è il risultato della scelta di Washington».

 

È lapidario Yigal Carmon, già colonnello dell'Aman, il servizio segreto militare israeliano, e poi consigliere antiterrorismo dei primi ministri israeliani Yitzhak Rabin e Yitzhak Shamir. Fondatore del Middle East Media Research Institute (Memri), è l'unico ad aver previsto l'attacco del 7 ottobre 2023.

 

Come vede questo accordo?

giorgia meloni con tamim bin hamad al thani foto lapresse 1

«È meno fragile rispetto ai precedenti tentativi, sebbene non ci si possa ancora fidare del Qatar, che è tutto fuorché un onesto mediatore, rappresenta l'altro volto di Hamas e con l'Iran ha lavorato per stabilire un "polo islamico". L'esperienza di Israele con Gaza dovrebbe servire da monito per tutti».

 

Non è un passo in avanti?

«L'accordo è una resa nei confronti di Hamas destinata al fallimento, figlia delle pressioni americane. Israele ha provato a combattere contro i terroristi […], ma essere una nazione occidentale con dei valori occidentali, impone di mettere la vita dei civili innanzi a tutto e questo è giusto. Almeno, abbiamo riportato a casa alcuni ostaggi, il che è fantastico, anche se dovrebbero essere tutti gli ostaggi insieme a essere liberati ».

 

E come?

DONALD TRUMP BALLA CON I VILLAGE PEOPLE ALLA CAPITOL ONE ARENA DI WASHINGTON

«La strada sta nell'esercitare una massiccia pressione sul Qatar e sui suoi leader, anche attraverso gli Usa, smascherandolo per quello che è uno stato sponsor del terrorismo. Doha non è un mediatore, è un finto mediatore.

 

L'Occidente non ci ha aiutato in questo senso e il premier Netanyahu è stato costretto ad agire in maniera diversa. Oltre al fatto che gli Usa stanno puntando ad avere un rapporto privilegiato con il Doha invece di rafforzare le relazioni con l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, i loro veri alleati in Medio Oriente. Questo accordo sul cessate il fuoco rappresenta una sconfitta: è il risultato della scelta di Washington».

 

Cosa ne pensa dell'arrivo di Donald Trump in vista degli effetti sul Medio Oriente?

DONALD TRUMP BENJAMIN NETANYAHU

«Le nomine di Trump sono un bene per il Medio Oriente […]. Lui vuole la pace, il punto è "come si fa la pace?". Io ho la mia idea, occorre indebolire il regime iraniano che è il generatore dei mali della regione».

 

Indebolirlo senza fargli una guerra?

«La risposta è assolutamente sì. L'Iran è composto per il 50 per cento da persiani. Alcuni di loro sono oppositori del regime, molti, e alcuni sono la guardia del regime, la guardia dell'Ayatollah, gli sciiti islamici.

 

GAME OF DRONES - MEME BY EMILIANO CARLI

L'altro 50% sono le minoranze etniche, i Baloch, gli Ahwazi, i Curdi e gli Azeri, che lottano per la libertà, per i diritti, per l'autonomia. E vengono repressi sistematicamente da anni senza che l'Occidente li aiuti. Non capisco perché Teheran possa armare le sue procure e l'Occidente non possa sostenere le legittime ambizioni di libertà delle minoranze in Iran. L'Occidente non aiuta i combattenti per la libertà».

 

Parla di diritti delle minoranze, e i diritti dei palestinesi?

«Non ho nulla contro i palestinesi. Preferisco non parlare dei loro diritti sino a quando non metteranno da parte rivendicazioni come quella di volere uno Stato i cui confini si estendo "dal fiume al mare" dal Giordano al Mediterraneo».

proteste delle donne iraniane contro khamenei ali khamenei con in mano un fucile prega per nasrallah a teheran YIGAL CARMONDONALD TRUMP JOE BIDEN BENJAMIN NETANYAHUBENJAMIN NETANYAHU E ISRAEL KATZ VISITANO LA STRISCIA DI GAZADONALD TRUMP E BENJAMIN NETANYAHU A MAR-A-LAGODONALD TRUMP BENJAMIN NETANYAHUelon musk e donald trump donald trump fotografato dai fan donald trump balla ymca capital one di washingtondi washingtondonald trump capital one di washington 2raid aerei sulla striscia di gaza ISRAELE COSTRUISCE BASI MILITARI NELLA ZONA CENTRALE DELLA STRISCIA DI GAZA - NEW YORK TIMES giorgia meloni con tamim bin hamad al thani foto lapresse 2

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)