
“ANCHE UN RACCATTAPALLE FA GOL ALL'ITALIA...” – I TEDESCHI SFOTTONO GLI AZZURRI CHE SI CONFERMANO NON ALL’ALTEZZA DELLE GRANDI D’EUROPA: CON INGHILTERRA, SPAGNA, FRANCIA E GERMANIA E’ FINITA MALISSIMO. DOVE E' IL VALORE AGGIUNTO DI SPALLETTI? IN VISTA DELLE QUALIFICAZIONI MONDIALI, MEGLIO NON PRENDERE SOTTOGAMBA LA NORVEGIA DI HAALAND – IL 6 GIUGNO A OSLO LA PARTITA DA NON SBAGLIARE. SE ACERBI HA GIÀ DIMOSTRATO IN CHAMPIONS DI CANCELLARE HAALAND DALLA SCENA, VENGA RICHIAMATO IN AZZURRO PER L'OCCASIONE…
Guglielmo Buccheri per “la Stampa” - Estratti
germania italia gol di musiala
A Dortmund e dintorni se la ridono. «Anche un raccattapalle fa gol all'Italia...», titolava, ieri, la Bild con il quindicenne Noel idolo tedesco per l'assist a Kimmich sull'angolo della vergogna. Loro in festa, noi a discutere in mezzo all'area di rigore dimenticandoci di marcare: il 3 a 3 finale non può cancellare il tempo passato a soffrire che ci ha tolto le Final Four di Torino e consegnato alla sfida del sei giugno nella tana di Haaland. Già, la Norvegia.
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Haaland può spaventare gli azzurri? Sì, può farlo perché questa Italia è a metà del guado: bella a tratti, ma troppo poco per andare oltre l'ostacolo quando l'asticella si alza. Il curriculum di Spalletti ct è noto: sconfitte a Wembley con l'Inghilterra, con la Spagna ad Euro 2024, con la Francia a San Siro e con la Germania a Milano, intervallate dalla parentesi del Parco dei Principi lo scorso settembre quando battemmo i francesi dentro uno scatto d'orgoglio rimasto isolato.
Uscire dal senso di incompiutezza non è impossibile, ma potrebbe essere molto più conveniente, e produttivo, sospendere per 90' i buoni propositi: l'Italia è giovane e coraggiosa, ma, ad Oslo, conta non perdere.
Spalletti ha in mano un gruppo su cui costruire il futuro e lo stesso presidente della Figc Gravina è pronto a scommettere su un nostro Mondiale da titolo nel 2030: prima, però, serve evitare il terzo capitombolo di fila che manderebbe in tilt il sistema. Come? Se Acerbi ha già dimostrato in Champions di cancellare Haaland dalla scena, venga richiamato in azzurro per l'occasione. A giugno conta il presente.
luciano spalletti foto lapresse
ITALIA, UN’ANSIA MONDIALE SPALLETTI: FUORI CHI HA PAURA
Enrico Currò per “la Repubblica” - Estratti
Da oggi i club rimetteranno in un angolo fino a giugno la Nazionale di Spalletti. La abbandoneranno alle sue ansie, malcelate dalla clamorosa rimonta in casa della Germania, da 0-3 a 3-3, vittoria sfiorata e legittimo dubbio che il più quotato arbitro del calcio attuale, il polacco Marciniak, cancellando al video sul 2-3 il rigore assegnato a Di Lorenzo abbia commesso un errore, ritardato il pari e impedito il possibile 4-3, risultato carico di suggestioni contro i tedeschi.
(...) E l’ansia rischia di sconfinare nell’angoscia di mancare per la terza edizione consecutiva il Mondiale.
Che in America sarà il più globalizzato di sempre: lo giocheranno negli Usa, in Canada e in Messico 48 squadre, una su tre sarà europea. Sarebbe un controsenso e un paradosso storico se tra le 16 elette non ci fosse l’Italia, 4 volte campione e 2 volte sconfitta in finale. Eppure, a poco più di 2 mesi dal debutto nel girone di qualificazione (il 6 giugno in Norvegia), l’unica certezza è l’assenza di certezze, figlia sia dell’inconfessabile timore di rimanere ancora a guardare le gesta altrui, come a Russia 2018 e Qatar 2022, sia dell’oggettiva incostanza di rendimento.
Reduci da un Europeo triste, a settembre gli ondivaghi adepti di Spalletti avevano fatto pensare, annichilendo la Francia a Parigi, di essere tornati nell’olimpo. Macché. A novembre i francesi hanno restituito il trattamento e i quarti di finale della Nations League contro la Germania hanno accentuato i dubbi.
Con l’aggiunta dell’incredibile pasticcio di Donnarumma sul 2-0, delle nuove titubanze di Bastoni e delle inedite difficoltà di Barella e Tonali: i quattro giocatori più forti della squadra. A Dortmund dopo quel primo tempo preoccupante l’Italia si è di nuovo rialzata, ma grazie ai meno celebrati: Kean, Politano e Raspadori. Ma qual è la sua vera faccia? E basterà, comunque, per arrivare in America?
Per andare ai Mondiali bisogna vincere il girone di qualificazione, in cui la Nazionale ha una sola vera rivale, la Norvegia (preoccupano meno Israele, Estonia e Moldova). Con il 2° posto si va ai play-off , da evitare visti i precedenti con Svezia e Macedonia del nord. Per Raspadori «non siamo di seconda fascia. Dobbiamo solo migliorare nella cattiveria, negli episodi, nella concentrazione al tiro e in difesa. Ma abbiamo dimostrato di essere una squadra forte».
Ma è Spalletti stesso a ribadire che comunque il gruppo è questo: «Difendo questi ragazzi. Poi, certo, se qualcuno non regge la tensione o non si dimostra all’altezza, non lo chiamo». L’orizzonte è forzatamente breve: le due partite di giugno. La seconda, il 9 con la Moldova, si dovrebbe giocare a Parma o Reggio Emilia.
Ma sarà 3 giorni prima a Oslo il bivio da non sbagliare, con tutti i rischi connessi alla fatica della stagione e alla Norvegia dei giganti Haaland e Sorloth (1.94), del sarto dell’Arsenal Odegaard e dei loro non eccelsi ma scafati compagni, professionisti di campionati e coppe europee. Il 16 novembre sarà verosimilmente decisivo il duello in casa con i norvegesi. Lo staff azzurro li potrà studiare stasera contro Israele, sul campo neutro di Debrecen: ne avrebbe fatto volentieri a meno.