PRENDI LA MAZZA, METTILA IN BUCA - ARRIVA LA “TGL GOLF LEAGUE”, IL PRIMO CAMPIONATO DI GOLF “IBRIDO”, CHE MISCHIA AZIONE VIRTUALE E REALE – I CAMPI SONO AL CHIUSO, GRANDI QUANTO QUATTRO CAMPI DA BASKET, E I GIOCATORI COLPISCONO UNA PALLINA VERSO UNO SCHERMO, CHE E' COME QUELLO PER I SIMULATORI (CON TELECAMERE, SENSORI E SCHERMI VIDEO PERMETTONO A PROFESSIONISTI E PRATICANTI DI ALLENARSI AL CHIUSO) – DIETRO AL PROGETTO CI SONO I DUE CAMPIONISSIMI TIGER WOODS E RORY MCILROY… - VIDEO

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(ANSA) - L'idea farà storcere il naso ai "puristi" ma negli Stati Uniti sono convinti: il futuro del golf è al chiuso, in uno stadio con spettatori-tifosi ed un simulatore video. Si tratta della TGL Golf League (Lega tecnologica) che - lungi dall'essere l'annuncio di una boutade - prende il via il 7 gennaio a Palm Beach (con un anno di ritardo sulla tabella di marcia a causa di un problema organizzativo) e vede tra i suoi "padrini" il leggendario Tiger Woods.

 

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Agli occhi di un europeo che nel golf - oltre a cambi mazze, par e buche - intravede tranquillità, paesaggi bucolici e contatto con la natura sembra una "americanata". Ma non la pensano così i loro ideatori e finanziatori che hanno investito milioni di dollari nel progetto. Il torneo è stato creato da Mike McCarley, ex presidente del canale tv Golf Channel, che ha dato vita alla nuova Lega insieme a Tiger Woods e ad un altro campionissimo come Rory Mcllroy.

 

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A loro si è poi unito Ryan Dotters, il ceo di una società che crea i simulatori di golf "Full Swing" ovvero le apparecchiature che con telecamere, sensori e schermi video permettono a professionisti e praticanti di allenarsi e migliorarsi al chiuso.

 

Il campo di gioco è ricavato all'interno di uno stadio ed ha la grandezza di quattro campi da pallacanestro: al centro della cupola c'è una piazzola dove permettere ai giocatori di colpire la palla con la mazza e dare l'input ai sensori del computer mentre sullo sfondo un enorme schermo proietta le immagini del colpo.

 

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Ovviamente le buche possono essere di ogni tipo: da richiami a campi storici a scenari più fantasiosi come vulcani, templi o canyon. Insomma, un enorme videogioco dove il giocatore può colpire fisicamente la pallina ed il pubblico può guardare la gara comodamente sullo schermo allo stadio o a casa. "Come una partita di Nba", spiegano gli organizzatori. L'idea di business è infatti solleticare l'interesse del pubblico che non ha alcuna intenzione di raggiungere un campo di golf all'aperto e magari preferisce seguire i propri campioni sedendo in tribuna con una confezione di popcorn tra le mani.

 

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 Della nuova Lega fanno parte sei squadre: Atlanta Drive, Boston Common, Jupiter Links, Los Angeles, New York e The Bay Club. Si gioca tre-contro-tre sulle sei buche nelle competizioni a squadre oppure uno-contro-uno sulle nove buche. La proposta con una forte connotazione commerciale va incontro all'aumento dell'età media dei potenziali spettatori e al cambio di attitudine dei giovani, sempre meno attratti dallo sport giocato e più vicini al mondo dei videogames.

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Non si tratta del primo esperimento di "modernizzazione" di uno sport. Il successo del padel fa scuola: grande diffusione senza togliere praticanti al tennis. Ancora più simile l'esperienza della King's League che unisce videogiochi e calcio. Il futuro dirà chi ha ragione. Il golf è arrivato alle Olimpiadi ma la propria diffusione risulta comunque relegate a pochi stati.

Chissà che la nuova "versione" non apra nuovi scenari. La nuova Lega comunque non intende andare in competizione con il PGA Tour. Il progetto ha raccolto tantissimi investitori made in Usa, e non solo. Gli organizzatori hanno lasciato trapelare i nomi di "vip" come i campioni Nba Stephen Curry, Andre Iguodala, Shaquille O'Neal, Dwyane Wade, Kevin Durant o la stella della Formula 1 Lewis Hamilton.

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Tra i finanziatori ci sarebbero anche i giocatori di baseball Shohei Ohtani e Mike Trout e l'ex tennista Serena Williams. Anche il cantante Justin Timberlake sarebbe impegnato nel progetto. Il 7 gennaio, come detto, la prima partita. L'esperimento è partito.

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