
DIAVOLO, CHE RIMONTA! IL MILAN VA SOTTO DI DUE RETI. POI IN TREDICI MINUTI RIBALTA IL LECCE CON UNA AUTORETE E UNA DOPPIETTA DI PULISIC – CONCEICAO SALVA LA PANCHINA – L’EX DS ROSSONERO BRAIDA: "VEDERE IL MILAN IN QUESTO STATO MI FA MALE. CIÒ CHE MANCA, È UNA GUIDA COME LO ERA BERLUSCONI. CON LUI E GALLIANI C'ERA UNA LINEA. PAOLO MALDINI?LICENZIARLO È STATO UN ERRORE GROSSOLANO. IBRA? NON È UN PUNTO DI RIFERIMENTO. NON HA ANCORA LE COMPETENZE"
Il Milan di Sergio Conceiçao è tornato a vincere in Serie A battendo 3-2 il Lecce in trasferta rimontando da 0-2 nel giro di tredici minuti. Al Via del Mare i rossoneri hanno completato un viaggio all'inferno con ritorno, subendo il primo gol di Krstovic alla prima ripartenza al 7' e il raddoppio al 59' dello stesso montenegrino. Nel mezzo due gol annullati per fuorigioco a Gimenez e Gabbia e due pali, uno per parte, prima della clamorosa rimonta. Al 68' l'autorete di Gallo su cross potente di Leao ha riaperto i giochi, poi è stato Pulisic a prendere per mano il Diavolo: al 73' si è conquistato il rigore che ha trasformato e poi otto minuti più tardi ha capitalizzato un assist di Leao.
BRAIDA
Ha conosciuto il Milan nel suo periodo di massimo splendore, l'era di Berlusconi e Galliani. Oggi Ariedo Braida vive da lontano, e con sofferenza, il mondo rossonero: "Sono triste", ha raccontato l'ex al sito SoFoot: "Vedere il Milan in questo stato mi fa male”. Poi Braida, senza eslcusione di colpi, entra nel dettaglio di quelli che, secondo il suo punto di vista, sono i problemi del Diavolo:
"Una crisi di identità e una mancanza di sentimento di appartenenza. Sono stati fatti grossi errori per anni, a tutti i livelli e la conseguenza è che abbiamo un club e una squadra senza identità. Il club è troppo instabile, non c'è una direzione chiara, gli allenatori si succedono e la rosa cambia ogni anno. Per essere ambiziosi serve continuità. Ciò che manca, è una guida, un uomo forte come lo era Berlusconi. Con lui e Galliani c'era una linea".
Una figura che poteva essere incarnata da Paolo Maldini, allontanato da Milanello dopo la vittoria dello scudetto: "Licenziarlo è stato un errore grossolano, e cacciarlo in quel modo inscusabile. Paolo è una leggenda che lavorava molto bene e rappresentava al meglio l'istituzione". Secondo Braida, ci sono diversi responsabili per questo momento del Milan: dai calciatori fino alla società passando per Ibrahimovic. "I giocatori sono responsabili, ma è difficile performare in un club senza identità. Ibra? Non è un punto di riferimento. Non ha ancora le competenze e l'esperienza per essere un uomo forte, capace di dirigere un club, è solamente un comunicatore”.