
CHE CI HA FATTO ERIKSSON CON I SOLDI? SE LI E' "CHAMPAGNATI" O GLIELI HANNO FREGATI? L’EX TECNICO DI ROMA E LAZIO HA LASCIATO AI FIGLI UN DEBITO DA CIRCA 12 MILIONI. LA VENDITA DELLA VILLA SUL LAGO VARMLAND (CON SPIAGGIA PRIVATA) NON BASTA A RIPIANARE IL BUCO - I FIGLI METTONO ALL’ASTA CIMELI E PREMI DI UNA VITA – “SVENGO”, IN DIVERSE OCCASIONI, AVEVA DICHIARATO DI ESSERE STATO TRUFFATO DA SAMIR KHAN, UN CONSULENTE INFEDELE CHE SI ERA APPROFITTATO DELLA SUA FIDUCIA PER ARRICCHIRSI…
Flavia Fiorentino per il “Corriere della Sera” - Estratti
Dalle medaglie per lo scudetto vinto con la Lazio nel 2000 a quelle della Coppa Italia conquistate con la Roma a una foto insieme a Paulo Roberto Falcao ma anche tanti abiti di Armani, indossati durante il suo incarico da ct in Inghilterra e una maglia autografata dell’ivoriano Didier Drogba.
Sono solo alcuni dei ricordi più cari, cimeli, glorie e premi dell’indimenticabile tecnico svedese Sven-Göran Eriksson, scomparso nell’agosto scorso a 76 anni per un tumore al pancreas, che i figli Lina e Johan sono costretti a vendere all’asta, per ripianare un debito di circa 12 milioni di euro, contratto dal padre, soprattutto con il fisco inglese.
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Da oggi fino al 25 marzo questi oggetti, di valore soprattutto affettivo, saranno proposti al miglior offerente (prezzo base di 100 corone svedesi, circa 9 euro) per la seconda tranche di una vendita (sul sito specializzato bna.nu) diretta a risanare le sorti del bilancio famigliare. La villa vista lago nel Varmland, sette camere e spiaggia privata, a un costo di 2,1 milioni di euro, potrà contribuire solo in parte a colmare qual buco finanziario per il quale il ct svedese è andato vicino alla bancarotta.
Era stata così intensa la commozione per la sua scomparsa e travolgente il viaggio, appena scoperta la malattia, compiuto da Eriksson presso tutti i club che aveva guidato nel corso della sua carriera, che questo aspetto così crudo e drammatico era stato confinato sullo sfondo di una situazione che comunque lo amareggiava da tempo.
Lui stesso, in diverse occasioni, aveva dichiarato di essere stato truffato da Samir Khan, un consulente infedele che si era approfittato della sua fiducia per arricchirsi.
«Non ho mai odiato nessuno nella mia vita. Non credo di avere molti nemici — aveva raccontato Eriksson — ma odio Samir Khan perché non puoi trattare le persone così.
Mi sento deluso e arrabbiato perché mi sono fidato di lui».
Ed è proprio di questo che Eriksson si rimproverava maggiormente: non aver controllato come quell’uomo gestisse il suo patrimonio mentre lui portava avanti con passione e forse un po’ d’ingenuità, la carriera da allenatore.
«Non ho mai dato importanza ai soldi, non ho mai saputo esattamente quanti ne avevo né dove fossero», aveva detto.
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