“IO IRRISPETTOSO? PENSO CHE SIA IRRISPETTOSO CHI HA PROVATO A IMBROGLIARE” - NICK KYRGIOS ATTACCA ANCORA SINNER E DJOKOVIC GLI DÀ RAGIONE: “C’È POCA TRASPARENZA, NON TUTTI VENGONO TRATTATI ALLO STESSO MODO. JANNIK HA RICEVUTO LA NOTIZIA DELLA POSITIVITÀ AD APRILE E L’ANNUNCIO È STATO DATO SOLO AD AGOSTO. SONO FRUSTRATO, COME LA MAGGIOR PARTE DEGLI ALTRI GIOCATORI, DAL FATTO CHE SIAMO STATI TENUTI ALL’OSCURO PER CINQUE MESI…” (MA NON SARA' CHE NOLE E’ FRUSTRATO VISTO CHE NON RIESCE PIU’ A VINCERE CONTRO SINNER?)
Estratti da open.online
Sembra non finire mai il caso di doping in cui è rimasto coinvolto Jannik Sinner. L’Agenzia mondiale antidoping (Wada) ha assicurato che la decisione del Tribunale arbitrale dello sport (Tas) arriverà solo nel corso del 2025. Ma in attesa della sentenza definitiva, Sinner si ritrova a dover schivare ancora una volta le polemiche sollevate da alcuni colleghi.
Durante una conferenza stampa a Brisbane, è l’australiano Nick Kyrgios a tornare sull’argomento. Pur riconoscendo il talento del campione azzurro, ha detto: «Io non proverei mai e poi mai a drogarmi in tutta la mia vita, sono sempre stato contrario».
E sul caso di Sinner aggiunge: «Le persone dicono che sono irrispettoso verso le sport? Io penso che sia irrispettoso chi ha provato a imbrogliare». E poi ancora: «Non si sta parlando abbastanza di quello che è successo, penso che stiano cercando di nascondere la polvere sotto il tappeto parlando della quantità di doping, ma non è quello il punto. Non tutti vengono trattati allo stesso modo».
Djokovic dà ragione a Kyrgios
Le parole di Kyrgios, che non è la prima volta che critica Sinner per quanto accaduto, hanno incassato un sostegno per certi versi inatteso: quello di Novak Djokovic. «Penso che Nick abbia toccato alcuni punti giusti quando si tratta di trasparenza e incoerenza con i protocolli e i confronti caso per caso.
Ci sono alcuni giocatori che aspettano da più di un anno che il loro caso venga risolto. Non metto in discussione se la sostanza proibita sia stata assunta intenzionalmente o meno», dice il tennista serbo. E su Sinner aggiunge: «Conosco Jannik da quando era molto giovane, quindi non mi sembra il tipo di persona che farebbe una cosa del genere».
Djokovic e il caso doping di Sinner
Anche Djokovic, come Kyrgios, critica la decisione di nascondere per mesi il caso di doping che aveva coinvolto Sinner: «Sono frustrato, come la maggior parte degli altri giocatori, dal fatto che siamo stati tenuti all’oscuro per cinque mesi. Sinner ha ricevuto la notizia della positività ad aprile e l’annuncio è stato dato solo ad agosto, poco prima degli Us Open». In altri casi, continua il ragionamento del tennista serbo, non è stata seguita la stessa procedura. «Perché alcuni giocatori non vengono trattati allo stesso modo degli altri? Forse ci sono ragioni di classifica dietro, o forse altri hanno più sostegno finanziario alle spalle o squadre legali più forti», chiosa Djokovic.
kyrgios anna kalinskayanick kyrgios
(...)