
“L’ITALIA? NON CI FATE PIU’ PAURA” – L’EX ATTACCANTE TEDESCO OLIVER BIERHOFF AFFONDA IL COLPO SUGLI AZZURRI ALLA VIGILIA DEL MATCH CON LA GERMANIA NEI QUARTI DI NATIONS LEAGUE: “LA VOSTRA NAZIONALE NON HA PIÙ LA STESSA QUALITÀ DI UN TEMPO. NEL 2020 HA VINTO GLI EUROPEI CON MERITO MA TANTI NOMI NON SONO AL LIVELLO DEL PASSATO” – L’EX INTERISTA KLINSMANN: “SIETE UN CASO STRANO E A VOLTE INSPIEGABILE. AVETE VINTO L'EUROPEO NEL 2021 E MANCATO DUE MONDIALI. MA AVETE UNA SQUADRA PIENA DI QUALITA’…” (METTETEVE D’ACCORDO!)
Estratti da fanpage.it
Italia–Germania non è, né sarà, mai una partita come le altre. Soprattutto adesso che i tedeschi ci guardano con la benevolenza di chi crede di poterci rifilare un paio di sberle affettuose dietro la nuca. "Non ci fate più paura", dice l'ex attaccante Oliver Bierhoff.
E le sue parole non sono un colpo di tesa: tracciano la realtà di una Nazionale Azzurra che, reduce da due mancate qualificazioni ai Mondiali, ha perso quell'immagine di solidità e qualità che la rendeva un avversario ostico, da temere. Adesso l'affronti con la consapevolezza che per batterla non serve un'impresa, che un tempo poteva farti male davvero con un tocco di Pinturicchio e un ‘cucchiaio' di Totti. Oggi no, è tutto cambiato. Ahinoi. E i rigori di Euro 2016 hanno contribuito a esorcizzare quella che veniva considerata "una vera e propria bestia nera". Ahiloro.
"L'Italia non è più l'avversario di cui si ha timore", ha ammesso l'ex calciatore alla Gazzetta dello Sport. Non è presunzione, né arroganza. Solo la dura opinione di chi in campo c'è stato e ha toccato con mano cosa vuol dire trovarsi dinanzi a difensori del calibro di Maldini, Cannavaro, Nesta (tanto per citarne alcuni) oppure attaccanti dotati di estro, classe, personalità come Del Piero che alla Germania fece male, malissimo ai Mondiali 2006. "Quello che dico non va preso come un'offesa. Penso, però, che nel 2006 l'Italia era una squadra che aveva tanta qualità. Nel 2020 ha vinto gli Europei con merito ma tanti nomi non erano e non sono al livello del passato". A Spalletti e agli Azzurri fischiano le orecchie.
E mentre in Italia si fanno già i conti sul doppio confronto (il primo, domani sera a San Siro), su quanto possa essere importante battere la Germania per ritrovarsi in un girone di qualificazione alla Coppa del Mondo 2026 più abbordabile, Bierhoff mette un dito nella piaga. "Una squadra che vince anche ai supplementari ha sempre qualcosa in più, come noi nel 2014 con l’Argentina. Nel 2006 ci impegnammo fino allo stremo delle forze ma l'Italia aveva qualche tocco in più, vedi quello di Del Piero".
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La liberazione fu la vittoria ai rigori contro gli Azzurri di Conte. Noi ricordiamo il balletto di Zaza e la sicumera di Pellé (che mimò qualcosa per impressionare Neuer) dal dischetto: finì malissimo. Loro invece vivono quell'evento come la fine di un incubo. "In campo noi avevamo sicuramente più qualità, ma l’ultimo rigore è entrato in maniera strana, debole. Si vede che era scritto nel destino".
KLINSMANN
Gianluca Oddenino per "la Stampa" - Estratti
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Klinsmann, la sua vita calcistica è tutta un intreccio tra Italia e Germania… «Nel bene come nel male, anche se prevale il bene. L'Italia è la mia seconda casa e il passaggio dallo Stoccarda all'Inter nel 1989 è stato il più importante della mia carriera. Poi grazie ad amici di Milano ho conosciuto mia moglie Debbie e appena posso vengo a trovarvi, anche perché mio figlio Jonathan fa il portiere a Cesena».
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La sconfitta del 2006, da ct tedesco nella semifinale del Mondiale organizzato in casa, è stata invece la delusione più grande legata all'Italia?
«Sognavamo di fare la finale, ma il risultato è stato giusto: l'Italia aveva più classe e maturità. Eravamo una squadra molto giovane e abbiamo fatto bene: la Germania impazziva per noi e ci fu un grande festa per il 3° posto, con un milione di tedeschi alla Porta di Brandeburgo per ringraziarci».
Quindi trauma superato?
«Certo e ogni volta scherzo con Del Piero quando lo vedo a Los Angeles: "Non dovevi fare gol". Anche se quello di Grosso fu molto peggio».
Domani si gioca a Milano e giovedì si ritorna a Dortmund sul luogo del delitto…
«Così chiudiamo il cerchio (ride, ndr). È sempre bello giocare a Dortmund, in uno stadio speciale: tutte le partite più importanti e difficili della Germania sono state disputate lì. Perché porta fortuna e poi l'atmosfera è più intensa: il pubblico spinge e dà energia, ti fa credere che tutto è possibile».
Quanto vale questo incrocio tra Italia e Germania?
«Tanto e va oltre la possibilità di organizzare poi la Final Four di Nations League. I due ct vorranno risposte chiare dal loro gruppo dopo quel che è successo agli Europei e in vista delle qualificazioni Mondiali.È una partita alla pari e sarà un bel test per entrambe».
Nagelsmann non potrà contare su Wirtz…
«Grossa perdita: lui e Musiala sono talenti incredibili. Per i prossimi 10 anni faranno divertire la Germania».
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«Siete un caso strano e a volte inspiegabile. Avete vinto l'Europeo nel 2021 e mancato due Mondiali... Eppure questa Nazionale è una squadra piena di qualità, con voglia di fare bene e giocatori che possono fare la differenza. Come Barella o Bastoni che sapranno prendersi le giuste responsabilità».
jurgen klinsmann
MATTHAEUS KLINSMANN
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mondiali 90 jurgen klinsmann (1)
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