“NON VOGLIO NEMMENO PENSARE ALLE OLIMPIADI INVERNALI DEL 2026 CHE SI SVOLGERANNO SU QUESTA PISTA” - CIPRYEN SARRAZIN CADE A BORMIO NELLA PROVA DELLA LIBERA DI COPPA DEL MONDO: È IN TERAPIA INTENSIVA CON UN EMATOMA CRANICO. POLEMICA SULLA PISTA “MAL PREPARATA” CHE NEL 2026 SARÀ TEATRO DELLA DISCESA LIBERA OLIMPICA MASCHILE DI MILANO CORTINA – ANCHE L'AZZURRO PIETRO ZAZZI È CADUTO ED E’ STATO PORTATO A VALLE IN ELICOTTERO: PER LUI LA FRATTURA SCOMPOSTA DI TIBIA E PERONE DELLA GAMBA DESTRA
Cipryen Sarrazin è ricoverato in terapia intensiva neurologica all’ospedale di Sondalo dopo essere caduto nel corso della seconda prova in vista della discesa libera di coppa del mondo sulla pista Stelvio di Bormio. Il 30enne francese, che ieri era stato il più veloce nella prima prova, è letteralmente volato in aria su un salto a tre quarti dei 3.442 metri della pista, in fondo al muro di San Pietro, nel tratto che immette nei curvoni finali che portano al traguardo, battendo con violenza la testa e la schiena e scivolando poi nelle reti.
L'air bag di protezione si è aperto. Sarrazin, vincitore lo scorso anno sulla Stelvio, la pista che nel 2026 sarà teatro della discesa libera olimpica maschile di Milano Cortina, è stato subito soccorso e trasportato in elicottero in ospedale: la diagnosi, fa sapere la federsci francese, è di ematoma cranico subdurale.
Dopo la caduta del francese la prova è stata interrotta per 25 minuti prima di riprendere (il canadese Cameron Alexander è stato il più veloce). Poi ci sono state altre cadute, come quella dell'azzurro Pietro Zazzi, a sua volta portato a valle in elicottero: per lui la frattura scomposta di tibia e perone della gamba destra. Gli atleti hanno duramente attaccato la preparazione della pista: “Questa pista è mal preparata, non c'è rispetto per gli atleti, bisogna rallentare la velocità, non voglio nemmeno pensare alle Olimpiadi invernali del 2026 che si svolgeranno su questa pista” ha detto il francese Nils Allegre. Duro anche lo svizzero Marco Odermatt, detentore della Coppa del mondo, che parlando ai media del suo Paese ha descritto l'intera discesa della pista di Bormio “come una lotta per la sopravvivenza”.