
“LA STAMPA” DI ELKANN, CON UN EDITORIALE TRANCHANT DI MARCO TARDELLI, RIFILA UN CALCIONE A THIAGO MOTTA: “UN ALLENATORE CHE HA CREDUTO CHE SOLO LUI FOSSE DETERMINANTE, DIMENTICANDO CHE I GIOCATORI SONO LA SQUADRA, LO SPOGLIATOIO E GLI UNICI VERI ATTORI DEL CALCIO" – LA BORDATA A GIUNTOLI: “TUTTO È INIZIATO CON L'ALLONTANAMENTO DI ALLEGRI, CHE NONOSTANTE LA QUALIFICAZIONE IN CHAMPIONS E LA VITTORIA DELLA COPPA ITALIA, È STATO LICENZIATO. UN ALLONTANAMENTO INSPIEGABILE” – L’ULTIMATUM A MOTTA DA PARTE DELLA SOCIETA’
1 - OLTRE LA FIDUCIA
Guglielmo Buccheri per “la Stampa” - Estratti
john elkann foto mezzelani gmt 1418
Uno di fronte all'altro, all'ora di pranzo e dentro le stanze della Continassa. Non è andata proprio così, ma la sostanza non cambia: il risveglio dal nuovo incubo, stavolta in riva all'Arno, si è consumato in un confronto a tre, Scanavino-Giuntoli-Motta.
I supplementari di quanto non visto sul campo della Fiorentina, in realtà, si sono svolti in due riprese: una parte "politica" e una più legata alla metodologia di lavoro.
La prima è rimasta nelle mani dell'amministratore delegato bianconero Scanavino e il tema è girato tutto sulle motivazioni che Thiago deve consegnare al gruppo ora che ogni punto, da qui al 25 maggio, può valere la prossima Champions.
Il tecnico ha ascoltato e si è mostrato come si mostra chi sa il fatto suo: Motta è convinto di riuscire a trasmettere ai suoi ragazzi quella carica di adrenalina che serve quando l'equilibrio è andato. La seconda ripresa è sconfinata sul pragmatismo che dovrà accompagnare la Juve fin dal duello con il Genoa di fine marzo.
Cosa si intende per pragmatismo? Il direttore dell'area tecnica Giuntoli lo traduce nell'attenzione al particolare o nella sensibilità al pericolo: non è possibile che la miglior difesa del campionato si sia inceppata negli ultimi 180' prendendo sette gol. Tradotto: Thiago è chiamato ad abbandonare la strada del possesso, spesso sterile e, quindi, inutile per abbracciare quella della concretezza che significa dare certezze alla fase difensiva.
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john elkann foto mezzelani gmt 1417
E, le conseguenze? Il quarto posto, per Thiago, sarebbe come spedire il pallone, il suo, all'anno prossimo: conferma e avanti tutti insieme. Ma per centrare l'obiettivo, a dir poco complicato, Motta deve dare segnali di vita e, per questo, la gara in agenda tra dieci giorni ha un peso specifico dirimente. Il tecnico italo brasiliano è messo all'angolo da scelte in altalena che danno al suo lavoro una percezione di stato confusionale: per restare all'ultima tappa, puntare sulla coppia di centrali davanti a Di Gregorio mai vista Kalulu-Veiga avrebbe dovuto proteggere l'area dall'unica punta viola, Moise Kean, ma, alla riprova del campo, non è andata così.
La squadra non mi rema contro: questa la convinzione di Thiago, ma, allo stesso tempo, l'allenatore del Bologna dei primi miracoli non si dà una risposta al perché della mancanza di carattere dei suoi ragazzi se trascinati nelle difficoltà.
Il confronto a tre Scanavino-Giuntoli-Motta deve, nelle intenzioni, rappresentare il punto di ripartenza: l'ultima chiamata per il tecnico bianconero perché il tempo degli esami sta scadendo. La società non pensa ad un traghettatore e non ha alzato il telefono per allertare il possibile, nuovo, profilo per la panchina: fino al Genoa c'è speranza.
Thiago riavrà il gruppo al completo non prima di martedì prossimo quando cominceranno le grandi manovre post gare internazionali: la Juve deve cambiare pelle, l'esito del risveglio alla Continassa dopo la brutta figura dentro ad un Franchi cantiere aperto. In tutti i sensi.
2 - L'ALLENATORE FACCIA UN BAGNO DI UMILTÀ È CONVINTO DI ESSERE L'UNICO LEADER
Marco Tardelli per “la Stampa” - Estratti
C'era una volta un Presidente che ti parlava, che ti ascoltava e ti convocava per un caffè nel proprio ufficio per capire l'atmosfera che c'era nello spogliatoio o anche soltanto per sapere se tutto andava bene in famiglia. Parlavi di tutto e lo stavi anche ad ascoltare con rispetto, avevi la certezza che da Lui potevi imparare perché sapevi che era stato uno dei grandi del calcio.
Quando la mitica Signora Zaglio ti chiamava al telefono per dirti "il Presidente la vorrebbe vedere", tu avevi solo una possibilità: accettare.
Eventuali appuntamenti anche importanti andavano annullati e dimenticati. Non era solo il Presidente, era anche un consigliere di vita e di calcio, era severo, ma sempre protettivo.
Perdonatemi, ma sono dei bei ricordi che volevo condividere con i tifosi juventini. Mi hanno chiesto se riuscivo a spiegarmi del perché la Juventus si trova in questa imbarazzante situazione. A mio parere tutto è iniziato con l'allontanamento di Massimiliano Allegri, che nonostante la qualificazione in Champions e la vittoria della Coppa Italia, é stato licenziato. Un allontanamento inspiegabile se non con la volontà di cambiare radicalmente le regole.
Tutto in mano a Giuntoli, squadra, allenatore e mercato, in più quello che non è stato fatto per Allegri, si è pensato di farlo per Thiago Motta.
Giustamente è un emergente che ha dimostrato qualità, che fa giocare bene il Bologna, lo Spezia e ci riuscirà sicuramente con i bianconeri. In effetti Giuntoli si è mosso bene sul mercato, ha soddisfatto la tifoseria e l'allenatore. Un allenatore che ha creduto che solo lui fosse determinante, dimenticando che i giocatori sono la squadra, lo spogliatoio e gli unici veri attori del calcio. Danilo e Rabiot due possibili capitani, forse in loro avrebbe potuto trovare quel capitano d'esperienza che gli sarebbe servito per la gestione di uno spogliatoio in questo momento così apatico e distante dall'allenatore.
Vlahovic scomparso dai radar, l'uomo che poteva e doveva aiutare una Juventus in difficoltà è diventato un nemico, un goleador messo alla gogna. Kolo Muani aveva dato una speranza ai tifosi che sembra già svanita adesso e probabilmente anche in futuro. Non è possibile che tutti i giocatori non riescano a rendere per quello che valgono. Lo stesso Yildiz che doveva essere l'astro nascente è in grande difficoltà, McKennie è stato il giocatore più continuo e ricordiamo che all'inizio del campionato era in partenza. È una situazione molto difficile da recuperare, sono necessari un bel bagno di umiltà da parte di tutti e la dimostrazione di esserci da parte di una società molto, troppo silente.
marco tardelli foto di bacco (4)
THIAGO MOTTA GIUNTOLI
marco tardelli foto di bacco (3)
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