
IL TENNIS SI SPACCA! DJOKOVIC E IL SUO SINDACATO DICHIARANO GUERRA A ATP, WTA E FEDERAZIONE INTERNAZIONALE CON CAUSE DAVANTI AI TRIBUNALI DI NEW YORK, LONDRA E BRUXELLES: “IL SISTEMA È CORROTTO” - LE ISTITUZIONI DEL TENNIS SONO ACCUSATE DI OPERARE “COME UN CARTELLO, IMPLEMENTANDO UNA SERIE DI RESTRIZIONI ANTICONCORRENZIALI NONCHÉ PRATICHE ABUSIVE” – L’ATTACCO SPIETATO A SINNER E ALLA GESTIONE DEL SUO CASO DOPING DA PARTE DELL’ITIA – “A DIFFERENZA DI QUANTO FATTO PER ALTRI GIOCATORI, HA ACCETTATO LA SPIEGAZIONE DI JANNIK CHE IL SUO FISIOTERAPISTA GLI HA APPLICATO IN MANIERA ACCIDENTALE LA SOSTANZA DURANTE UN TRATTAMENTO”
Maria Strada per corriere.it - Estratti
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Il sindacato dei tennisti co-fondato da Novak Djokovic ha annunciato una serie di azioni legali contro gli organismi di governo dello sport, accusandoli di «restrizioni anticoncorrenziali e pratiche abusive».
La Professional Tennis Players' Association (Ptpa) ha dichiarato che porterà in tribunale l'Association of Tennis Professionals (Atp), la Women's Tennis Association (Wta), la International Tennis Federation (Itf) e l'International Tennis Integrity Agency (Itia), negli Stati Uniti, nel Regno Unito e nell'Unione Europea. Le sedi scelte sono New York, Londra e Bruxelles.
Nel 2019 il fuoriclasse serbo 24 volte vincitore di uno Slam e il canadese Vasek Pospisil hanno fondato la Ptpa che ha anche altri sette consiglieri (Hubert Hurkacz, Ons Jabeur, Bethanie Mattek-Sands, Taylor Townsend e SaiSai Zheng).
«Le cause legali rivelano abusi sistemici, pratiche anticoncorrenziali e un evidente disprezzo per il benessere dei giocatori che persistono da decenni», si legge nella dichiarazione della Ptpa, che cita le istituzioni accusandole di operare «come un cartello, implementando una serie di restrizioni anticoncorrenziali draconiane e interconnesse, nonché pratiche abusive».
Il direttore esecutivo di Ptpa, Ahmad Nassar, ha parlato di un tennis «rotto», perché «dietro la facciata glamour delle associazioni sportive citate in giudizio, i giocatori sono intrappolati in un sistema ingiusto che sfrutta il loro talento, limita i loro guadagni e mette a rischio la loro salute e sicurezza».
Intanto, sarebbero «collusi» nel fissare «i premi in denaro» (cita il caso di Bnp Paribas che vorrebbe alzare il montepremi di Indian Wells) e nel limitare «i guadagni dei giocatori», imponendo «un calendario insostenibile» — di cui diversi atleti, compreso Carlos Alcaraz,si sono lamentati — e sfruttando finanziariamente i giocatori.
Le cause vogliono sottolineare il «disprezzo per i giocatori» mostrato dagli organismi del tennis che li costringono a «competere con temperature di 100 gradi Fahrenheit (circa 38°C, ndr), a sopportare partite che terminano alle 3 del mattino (come quando Sinner si ritirò, nel 2023, da Parigi-Bercy per avere solo 14 ore di riposo tra un match e l'altro, ndr) e a giocare con palle da tennis diverse e pericolose per gli infortuni». Inoltre ricorrono i temi dei diritti di immagine, delle restrizioni sulle sponsorizzazioni, e una pesante critica al «sistema draconiano dei punti di ranking».
Inoltre, in materia di doping vengono segnalate le violazioni del «diritto alla privacy» dei tennisti, che «sono sottoposti a perquisizioni invasive dei dispositivi personali, test antidoping casuali anche nel cuore della notte e interrogatori senza rappresentanza legale».
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