
THIAGO MOTTA, STORIA DI UN GRANDE FLOP! IL TECNICO LICENZIATO DA ELKANN E’ FINITO A STRACCI CON LO SPOGLIATOIO ED E' STATO RIGETTATO DALL’AMBIENTE JUVE – MOTTA HA SCAZZATO CON VLAHOVIC, GATTI, DANILO, DOUGLAS LUIZ (PAGATO 50 MILIONI), FAGIOLI E SI E’ PERSO PER STRADA PERIN E YILDIZ – HA CAMBIATO FORMAZIONE A OGNI PARTITA E NON HA CAPITO NULLA DEL DNA BIANCONERO. THIAGO E' ARRIVATO A DIRE CHE “VINCERE NON E’ UN’OSSESSIONE” NEL CLUB CHE HA COME MOTTO “VINCERE E’ L’UNICA COSA CHE CONTA” - GLI ULTIMI ALLENAMENTI DA "DEAD MAN WALKING" IN CUI CONTINUAVA A PARLARE COME SE TUTTO STESSE ANDANDO BENE E LA FRASE (POI SMENTITA) DI GIUNTOLI: “MI VERGOGNO DI AVERTI SCELTO”
Filippo Cornacchia per la Gazzetta dello Sport
THIAGO-DUSAN: DALL’ARABIA ALLE PANCHINE
In principio lo sfogo di Vlahovic dalla Serbia, a novembre:
«In Nazionale ho meno compiti difensivi». Al rientro a Torino, Motta gli chiede spiegazioni, ma non avendo alternative nel ruolo continua a impiegarlo. L'inizio della fine a gennaio, durante la Supercoppa. In Arabia il tecnico riprende Vlahovic davanti al gruppo, come fa con tutti, chiedendo al 9 un atteggiamento diverso in campo. Dusan replica e pian piano finisce ai margini, non solo per l'arrivo di Kolo Muani. Nel post Atalanta, Vlahovic sbotta negli spogliatoi e a Firenze resta 90 minuti in panchina.
GATTI CAPITANO, POI FASCIA A TUTTI TRANNE A LUI
Capitano? Thiago Motta inizia la stagione assegnando la fascia un tempo di Danilo a Federico Gatti, considerato un esempio di professionalità e spirito Juve. Però nel giro di qualche mese, l'azzurro viene degradato e la fascia comincia a girare da un braccio all'altro: si alternano altri 6.
Tutti tranne Gatti. Compreso McKennie, fino a qualche mese prima addirittura fuori rosa. Lo spogliatoio mugugna per i continui cambi e la fine si trova stabilità con Manuel Locatelli.
CAMBIASO VA KO MA IL TECNICO LO VUOLE IN CAMPO
allievo dei tempi di Bologna e pupillo nei primi mesi alla Juventus. Almeno fino a quando Andrea Cambiaso si deve fermare per l'infortunio alla caviglia a ridosso del match di Champions contro il Manchester City. Inizialmente sembra un problema da poco, tanto che il tecnico si aspetta un recupero più rapido da parte del terzino. Motta, sincero e schietto come sempre, lo fa presente al giocatore.
Cambiaso stringe i denti, ma una volta rientrato tra i convocati deve aspettare un po' prima di tornare titolare come in precedenza. E che sorpresa l'esclusione iniziale di
Firenze...
DOUGLAS LUIZ SUBITO AI MARGINI: ZERO FEELING
Il colpo di fulmine con Douglas Luiz non scatta in estate e il brasiliano, arrivato dall'Aston Villa per 50 milioni, finisce quasi subito in panchina: appena due partite da titolare nelle prime 8 giornate di campionato. Thiago Motta prova a toccarlo nell'orgoglio in allenamento, a volte anche con durezza, ma il risultato è che Douglas perde fiducia e non nasconde il proprio malcontento. «Ho avuto dei fraintendimenti con l'allenatore all'inizio», racconta pubblicamente il centrocampista, poi fermato dai continui
DANILO MEDIA E FINISCE FUORI ROSA
Danilo torna dalla Coppa America in agosto, a preparazione già iniziata, ma molto presto scivola nelle gerarchie di Thiago Motta: da capitano a panchinaro quasi fisso. Il declassamento dell'ex City, uno dei punti di riferimento del gruppo, è digerito a fatica da diversi compagni. Danilo anche senza fascia mantiene la leadership e si fa carico delle problematiche dello spogliatoio. Al punto da cercare una mediazione con il tecnico su alcuni aspetti della sua gestione. Il brasiliano ci mette la faccia per (quasi) tutti, ma poi finisce fuori rosa e sul mercato. Scelta condivisa e sostenuta dal club.
IGNORATO E SCARICATO A GENNAIO
Fagioli sembra aver conquistato la Juventus e Thiago
Motta nella notte di Lipsia, quella della rimonta bianconera e del piacentino in versione Modric. Invece... pian piano
Nicolò finisce ai margini e con Motta inizia un rapporto a dir poco freddo. Sempre meno minuti e sempre più panchina. Nelle ultime ore del mercato di gennaio il trasferimento alla Fiorentina. Fagioli riceve la telefonata di Allegri, ma non quella di Thiago Motta, con cui si lascia senza salutarsi. E domenica... ecco la rivincita.
CAMBI CONTINUI DI FORMAZIONE E DI RUOLO
tanti cambi di formazione (39 su 42 incontri) e molti anche di ruolo e di mansioni. Koopmeiners, solo per fare un esempio, parte da trequartista, poi passa in mediana ma gioca anche esterno e attaccante nel 4-2-4. Tanti esperimenti, ma finora nemmeno l'ombra del RoboKoop di Bergamo. Quello dell'olandese, che sicuramente non è esente da responsabilità, è solo uno dei vari casi. Basti pensare ai jolly Weah e McKennie, nella stessa stagione impiegati in attacco e come terzini. Un'infinità di variazioni, ma poca empatia con i giocatori.
PERIN RETROCESSO DA SEMI-TITOLARE A SEMPLICE VICE
In estate Perin sceglie di restare alla Juventus nonostante diverse proposte per fare il titolare (tra cui la Fiorentina) perché convinto da Thiago Motta, che conosce dai tempi del Genoa. L'alternanza tra primo e secondo portiere, però, dura poco nonostante le buone prestazioni di Mattia e l'ex rossoblù finisce in panchina. Il tecnico a un certo punto sceglie di puntare tutto su Di Gregorio, acquistato in estate dal Monza, mettendo da parte Perin.
YILDIZ DAL VIRUS ALLA PANCHINA DI FIRENZE
psv eindhoven juventus thiago motta yildiz
Uno dei casi che più sorprende lo spogliatoio è quello che ha visto protagonista Yildiz nell'ultima settimana. Il turco, alla vigilia del big match con l'Atalanta, viene debilitato da un virus intestinale. Il giorno della partita si presenta comunque alla Continassa, ma nessuno si aspetta che possa giocare. Motta lo schiera dall'inizio, salvo poi sostituirlo dopo un tempo di grandissima sofferenza.
Thiago stesso ammette di aver peccato di ottimismo... Da un eccesso all'altro: a Firenze per la prima volta in stagione
Yildiz resta in panchina 90' nonostante il 3-0.
MOTTA
"Voglio vincere come allenatore, per questo ho scelto questo mestiere. Però non è un'ossessione ora, faccio tutto il possibile per migliorare la squadra e aiutare i giocatori, sono tranquillo e convinto della nostra forza": questa la risposta di Thiago Motta ieri, nella conferenza stampa alla vigilia della semifinale di Supercoppa Italiana contro il Milan, in merito alla possibilità di vincere il primo trofeo da tecnico. Parole che hanno fatto discutere i tifosi della Juventus sui social, creando quasi due fazioni opposte.