Aurora Snow per Daily Beast
Il suo Twitter dimostra chiaramente che James Deen ha una lunga e sordida storia di stupri. Il suo umorismo nero non era abbastanza per scatenare il putiferio ma ora ci sono le dichiarazioni della sua ex fidanzata, spesso co-protagonista nei film, che decretano la fine del “performer della porta accanto”.
La Stoya scrive che lui l’ha scopata mentre lei gli chiedeva di fermarsi. Non ha rispettato il suo no e ora ha problemi a vedere che il web e le persone idolatrano uno stupratore. A peggiorare le cose, c’è Joanna Angel che dà sostegno alla collega. Qualche anno fa fu proprio lei a mettere in guardia l’attrice porno Sydney Leathers: «Evitalo, ha problemi a rispettare i limiti, e in pratica cerca di distruggere le donne».
Deen non ha commentato, ha solo scritto sui suoi profili che si tratta di accuse false: «Io rispetto le donne e i limiti, sia sul lavoro che nella vita privata». Non è la versione data dalla pornostar Ashley Fires: «Non lavoro con lui. L’ho messo sulla lista nera perché mi ha quasi stuprata. L’ho visto entrare agli studi “Kink”, prendere Jessie Cox per i capelli come un cavernicolo e portarla altrove. Posso solo immaginare il resto. In seguito, ero uscita dalla doccia nei bagni comuni, mi piegai per prendere un asciugamano e Deen infilò la sua erezione nel mio culo. Mi sbatté contro il lavandino, mi afferrò e io urlai di no più volte. Alla fine mi lasciò e disse che se volevo scopare sapevo dove trovarlo. Fanculo. Non lo conoscevo nemmeno».
Un anno dopo James le intimò di smettere di raccontare questa storia, ma lei non poteva, doveva giustificare ad agenti e produttori la scelta di non voler lavorare con lui. Deen le suggerì: «Dì in giro che ti ricordo tuo fratello, allora». Nel 2011 la ex pornostar Tori Lux, raccontò di essere stata brutalmente aggredita da Deen sul set.
Come molti performer maschi della sua generazione, Deen ha regolarmente contribuito alle fantasie di stupro: ogni tre scene, ce n’è una di sadomaso o bondage. Si vanta di essere brano nel sesso rude ed è per questo che viene pagato. E’ incentivato e celebrato. Il suo aspetto da ragazzino pulito e il suo stile da dominatore lo hanno reso uno dei più performer più popolari di sempre. Non ha i bicipiti prominenti ma le donne lo desiderano. Ha conquistato anche le femministe, nonostante le sue battutine sessiste.
james deen e stoya arrivano a venezia
In un’industria dove il sesso violento è all’ordine del giorno, si rischia di normalizzare il crimine e, dopo anni, si rischia di non separare la realtà dl lavoro. Un esempio? Una volta c’erano due performer, un uomo e una donna che resteranno anonimi. Lei aveva preso qualcosa di forte prima della scena ed è svenuta, ma il regista non voleva perdere tempo e soldi, quindi ebbe l’idea di metterla a carponi, con la faccia sul cuscino, e di girare lo stesso. Fu lasciata sola, a dormire nuda, con un assegno accanto.
Alcuni uomini del porno vedono la donna solo come un oggetto sessuale, una bambolina per fare una scena come si deve, spingersi oltre, esplorare limiti e attirare l’attenzione dei clienti che pagano. Il tutto mantenendo a lungo un’erezione. La linea fra lavoro e vita può svanire, soprattutto se nella vita privata frequenti una collega. Ciò che è normale sul set, non necessariamente lo è anche a casa. Jonathan Koppenhaver, noto come “la macchina da guerra”, sta affrontando un processo per aver stuprato e tentato di uccidere la sua ex fidanzata pornostar. Bisogna ricordare che un no è un no, anche quando a pronunciarlo è una pornostar.
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