CHI S’ACCORPA NON S’ACCOPPA - ALL’AGONIA DEI QUOTIDIANI COME SI RISPONDE? TROVANDO NOTIZIE O NUOVI LETTORI? NO, CON LE FUSIONI! E ALLORA A SINISTRA SI METTONO INSIEME “UNITÀ” E “EUROPA”, A DESTRA “LIBERO” E “IL GIORNALE” E AL CENTRO-TAVOLA “CORRIERE” E “STAMPA”

Marco Castoro per la Notizia (www.lanotiziagiornale.it)

 

La crisi si sta portando via i giornali. Le copie vendute in edicola sono crollate. La pubblicità è ai minimi storici. Percentuali in negativo a due cifre. Ma i giornali sono pur sempre i giornali. Quindi diventa un obbligo trovare le contromisure. Che cosa fare per tentare l’inversione di marcia? In questo momento non c’è l’antidoto alla crisi. L’emorragia sembra inarrestabile. I giornali sono letti sempre di meno.

 

Perfino dagli addetti ai lavori. Dai giornalisti stessi. Che preferiscono specchiarsi in tv o sui social network. In tutto questo contesto si moltiplicano le voci su possibili, quanto mai decantate, fusioni all’orizzonte. Del resto l’unione fa la forza e quindi si tenta assieme di difendersi. Resistere. Resistere. Resistere. Intanto però l’Unità ed Europa sono sull’orlo del baratro.

 

FONDERSI PER SALVARSI

All’orizzonte si pensa a un accorpamento dei due organi del Pd. Seppure l’interessamento per l’Unità della cordata che fa capo a Daniela Santanché,  non è poi così frutto della fantasia. Tuttavia all’orizzonte, di fusioni, più o meno praticabili, non si intravede solo quella dei giornali Pd. Da mesi ormai si parla di una sinergia tra Libero e il Giornale, le due testate più accreditate della destra berlusconiana.

 

Seppure da ambo le parti le smentite si susseguono. Ma soprattutto in casa Angelucci c’è qualche problema economico che turba i sonni dell’editore di Libero. A cominciare dai contributi che Palazzo Chigi rivuole indietro e da quelli degli ultimi anni che sono stati messi in bilancio ma che rischiano di non arrivare mai. Inoltre è di ieri la notizia della causa persa con Wikipedia per un risarcimento (di 20 milioni) che quindi non entrerà in cassa.

 

Anche il terzo giornale di area, il Tempo, è in preda a un debito colossale, causa scatenante che potrebbe portare l’editore Domenico Bonifaci ad optare per clamorose e impopolari decisioni. Voci insistenti su una sinergia Corriere-Stampa si rincorrono da quando la famiglia Agnelli-Elkann è il maggiore azionista. Intanto però c’è il caso di Ferruccio de Bortoli che tiene ancora banco.

 

Va o resta? In via Solferino, secondo un’indiscrezione di Dagospia, Giovanni Bazoli ha rassicurato il direttore. In pratica fino a quando resterà in sella a Banca Intesa, cioè fino alla prossima assemblea dell’aprile 2015, la poltrona più prestigiosa del Corriere della Sera resterà di Ferruccio de Bortoli, per l’infelicità di Elkann e Della Valle che non si mettono d’accordo sul successore.

 

Tornando alle fusioni si parla sempre di quella possibile tra Mf e Italia Oggi, due testate appartenenti al Gruppo Class. Per ora non è realizzabile, almeno fino a quando Italia Oggi usufruirà dei contributi editoriali governativi. Stando a tutte queste voci sembra proprio che l’unica strada percorribile per salvarsi dal tracollo sia la fusione tra testate.

 

Del resto se anche due eterni rivali come Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti hanno cominciato a collaborare realizzando una concessionaria congiunta di pubblicità web, viene da chiedersi quanto la strada di unire le forze sia l’unica percorribile per non chiudere baracca e burattini.

 

Partner dello storico matrimonio, che può cambiare la storia dei conflitti editoriali nel nostro Paese, sono Mediamond (joint venture divisa tra Mondadori Pubblicità e la concessionaria di Mediaset Publitalia ’80), la Manzoni, concessionaria del gruppo Espresso, Rcs e Banzai, società controllata dalla Sator di Matteo Arpe, e Italia Online, concessionaria di Virgilio e Libero.

 

SALLUSTI A RISCHIO

Da Palazzo Grazioli circolano voci sempre più consistenti su un cambio di direzione al Giornale. In realtà il contratto del direttore non è affatto in scadenza. è a tempo determinato. Anche se un editore può mandare via un direttore quando lo ritiene opportuno. In redazione sembra però che la notizia non preoccupi più di tanto.

 

Seppure gli spifferi provenienti da Forza Italia  continuano a sussurrare che Santanché e Sallusti siano visti come fumo agli occhi dalla signorina Pascale. Si dice anche  che il cambio di direzione al Giornale sia diventato un tema di discussione tra Silvio e Paolo Berlusconi (che difende l’attuale direttore a spada tratta).

 

I nomi gettati al vento come possibili successori di Sallusti sono quelli di Maurizio Belpietro (direttore di Libero), di Salvatore Tramontano (attualmente vicedirettore al Giornale) e di Giorgio Mulè (che lascerebbe la poltrona di Panorama). Quest’ultimo avrebbe l’appoggio di Marina Berlusconi. Ma non va dimenticato che in quei paraggi c’è sempre uno squalo del calibro di Vittorio Feltri.

 

SITI, CORRIERE KO. VOLA IL MESSAGGERO

Gli ultimi dati Audiweb vedono anche i siti di Corriere della Sera, Repubblica e Sole 24 ore accusare una sostanziale perdita di utenti.  Il Corriere.it dal suo ultimo restalyng in poi ha collezionato solo brusche frenate di consensi e di visitatori. Si tratta di un’emorragia vera e propria da allarme rosso. Tanto che gli stessi giornalisti di via Solferino hanno più volte segnalato il crollo. A maggio quantificato in un meno 22% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

 

Cali nell’ordine del 10 e del 13% rispettivamente per Repubblica e Sole 24 ore. Tra i grandi quotidiani di tradizione cartacea vanno forte le testate del Gruppo Caltagirone. Il Messaggero.it, diretto da Virman Cusenza, ha fatto registrare un’impennata pari al 73% (raggiunta quota 463 mila utenti unici al giorno). Ottime performance anche per Leggo, diretto da Alvaro Moretti  (+70,6%). Benissimo l’Huffington Post (+89,7%). Bene il Giornale, Mf. Ottimi risultati anche per l’Espresso. Tra i televisivi ok Mediaset (+28,5%), in calo il sito Rai (-23%).    

Ultimi Dagoreport

pietrangelo buttafuoco phica.net fimmini

DAGOREPORT - FANNO SCANDALO L’AUDIO SOTTRATTO A RAOUL BOVA E IL SEXY-TAPE RUBATO A STEFANO DE MARTINO. SE NE ESCE CON AFFANNO LEGGENDO DI PHICA.NET E DELLA PAGINA FB “MIA MOGLIE”, INFARCITE DI COMMENTI SCORREGGIONI ANCHE PER IL PIÙ ZOZZO CESSO PUBBLICO - È IMPRESSIONANTE PERÒ, COME NEL CORSO DEL TEMPO, LA PERCEZIONE DELLA SESSUALITÀ DA PARTE DELLA MASCHIETUDINE, SIA CAMBIATA. QUANTO TEMPO È PASSATO DA SILVIO BERLUSCONI CHE AFFERMAVA CHE “LA PATONZA DEVE GIRARE”? - NESSUNO SOLLEVÒ IL SOPRACCIGLIO DELL’AMORALITÀ QUANDO NEL 2009 MONDADORI PUBBLICÒ UN LIBRO DI PIETRANGELO BUTTAFUOCO, DAL TITOLO “FIMMINI”, SOTTOTITOLO “AMMIRARLE, DECIFRARLE, SEDURLE”, IN CUI  L'ATTUALE PRESIDENTE DELLA BIENNALE DI VENEZIA AFFERMAVA: “I FIANCHI MORBIDI, E CON QUESTI I SENI DELL’ORGOGLIO MAMMIFERO, SONO ESCHE ESIBITE PER LA RACCOLTA DI SPERMA” – CHISSÀ COSA NE PENSANO I MASCULI INFOIATI DI PHICA.NET DELLA SUA INTERPRETAZIONE DELL'ARCANO MONDO FEMMINILE: “LA DONNA NON VUOLE ESSERE COMPRESA, BENSÌ PRESA’’? - VIDEO

tiziana rocca giulio base venezia alberto barbera mollicone federico

CIAK, VENEZIA S'E' DESTRA! - IL MIGLIOR FILM (DA RIDERE O DA PIANGERE) ALLA MOSTRA DEL CINEMA L’HA SCODELLATO L’INARRESTABILE COPPIA DI POTERE GIULIO BASE E TIZIANA ROCCA SUL PALCO DELL’ITALIAN PAVILLION, SPAZIO FINANZIATO DAL MINISTERO DI GIULI E DA CINECITTÀ SPA DELLA CACCIAMANI - SI VIENE COSÌ A SAPERE CHE BASE, GIÀ A CAPO DEL FESTIVAL DI TORINO, È STATO NOMINATO, NELLA SORDINA AGOSTANA, DIRETTORE DEL FESTIVAL DEL CINEMA ITALIANO DI MADRID – DAL CANTO SUO, LA ROCCA SI È DATA DA FARE PER ALIMENTARE LA SUA RETE DI RELAZIONI INVENTANDOSI “FILMING ITALY VENICE AWARD” E DISTRIBUENDO PREMI ALLA QUALUNQUE, CON LA BENEDIZIONE DI MOLLICONE E ALBERTO BARBERA... - IL VIDEO-POMPA DEL TG1

gian marco chiocci giampaolo rossi alfredo mantovano giorgia meloni giovambattista giovanbattista fazzolari tg1

DAGOREPORT- CHE FRATELLI D’ITALIA, DOPO TRE ANNI DI PALAZZO CHIGI, NON SIA PIÙ IL PARTITO MONOLITICO NELLA SUA DEVOZIONE E OBBEDIENZA A GIORGIA MELONI È DIMOSTRATO DALL’ULTIMO SCAZZO NEL POLLAIO RAI TRA CHIOCCI E ROSSI - COL DIRETTORE DEL TG1 CHE SPUTTANA IN PIAZZA, CON APPOSITO COMUNICATO, I SUOI CONTATTI RISERVATI CON LA DUCETTA: ‘’NEI GIORNI SCORSI LA PREMIER MI HA SONDATO INFORMALMENTE PER CAPIRE UNA MIA EVENTUALE, FUTURA, DISPONIBILITÀ NELLA GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE” - CON MASSIMO CINISMO E MINIMO RISERBO, CHIOCCI AGGIUNGE: “UNA CHIACCHIERATA, COME TANTE ALTRE IN QUESTI MESI...” - S'AVANZA "FRATELLI SERPENTI", UN PARTITO VITTIMA CRESCENTE DI INTRIGHI DI POTERE, CHE VIVE SCHIZOFRENICAMENTE LA PROPRIA EGEMONIA COME SABOTAGGIO DEL CAMERATA RIVALE - DALLA NOMINA DI FOTI A MINISTRO AL MURO DI IGNAZIO LA RUSSA A PROTEZIONE DI SANTANCHÉ FINO AL SUO ENDORSEMENT PER MAURIZIO LUPI PER IL DOPO-SALA IN BARBA AL MELONIANO FIDANZA, DAGLI SCAZZI CROSETTO-MANTOVANO A LOLLOBRIGIDA “COMMISSARIATO”, DALLA NOMINA DI GIULI ALLO SCONTRO SCHILLACI-GEMMATO. ESSI': A VOLTE IL POTERE LOGORA CHI CE L’HA….

antonio barbera giulio base monda buttafuoco borgonzoni mantovano

FLASH! – BIENNALE DELLE MIE BRAME: IL MANDATO DI ALBERTO BARBERA ALLA DIREZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA TERMINA FRA UN ANNO MA DA MESI SI SUSSEGUONO VOCI SULLE ASPIRAZIONI DI ANTONIO MONDA (SPONSOR MANTOVANO) E DI GIULIO BASE, SUPPORTATO DALLO STRANA COPPIA FORMATA DALLA SOTTOSEGRETARIA LEGHISTA LUCIA BORGONZONI E DA IGNAZIO LA RUSSA (GRAZIE ALLO STRETTO RAPPORTO CON FABRIZIO ROCCA, FRATELLO DI TIZIANA, MOGLIE DI BASE) - IL PRESIDENTE ‘’SARACENO’’ BUTTAFUOCO, CHE TREMA AL PENSIERO DI MONDA E BASE, NON VUOLE PERDERE LA RICONOSCIUTA COMPETENZA INTERNAZIONALE DI BARBERA E GLI HA OFFERTO UN RUOLO DI ‘’CONSULENTE SPECIALE’’. RISPOSTA: O DIRETTORE O NIENTE…

peter thiel narendra modi xi jinping donald trump

DAGOREPORT - IL VERTICE ANNUALE DELL'ORGANIZZAZIONE PER LA COOPERAZIONE DI SHANGHAI (SCO), SI AVVIA A DIVENTARE L’EVENTO POLITICO PIÙ CLAMOROSO DELL’ANNO - XI JINPING ATTENDE L’ARRIVO DEI LEADER DI OLTRE 20 PAESI PER ILLUSTRARE LA “VISIONE CINESE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE – ATTESI PUTIN, L’INDIANO MODI (PER LA PRIMA VOLTA IN CINA DOPO SETTE ANNI DI SCAZZI), IL BIELORUSSO LUKASHENKO, IL PAKISTANO SHARIF, L’IRANIANO PEZESHKIAN E IL TURCO ERDOGAN - SE DA UN LATO IL SUMMIT SCO RAPPRESENTA IL TRIONFO DEL DRAGONE, CHE È RIUSCITO A RICOMPATTARE MEZZO MONDO, DALL’INDIA AL BRASILE, MINACCIATO DALLA CLAVA DEL DAZISMO DI TRUMP, DALL’ALTRO ATTESTA IL MASSIMO FALLIMENTO DELL’IDIOTA DELLA CASA BIANCA – L’ANALISI SPIETATA DELL’EMINENZA NERA, PETER THIEL, A “THE DONALD”: "A COSA SONO SERVITI I TUOI AMOROSI SENSI CON PUTIN PER POI RITROVARTELO ALLA CORTE DI PECHINO? A COSA È SERVITO LO SFANCULAMENTO DELL’EUROPA, DAL DOPOGUERRA AD OGGI FEDELE VASSALLO AI PIEDI DEGLI STATI UNITI, CHE ORA È TENTATA, PER NON FINIRE TRAVOLTA DALLA RECESSIONE, DI RIAPRIRE IL CANALE DI AFFARI CON LA CINA, INDIA E I PAESI DEL BRICS?” – "DONALD, SEI AL BIVIO’’, HA CONCLUSO THIEL, "O SI FA UN’ALLEANZA CON LA CINA, MA A DETTAR LE CONDIZIONI SARÀ XI, OPPURE DEVI ALLEARTI CON L’EUROPA. UNA TERZA VIA NON C’È…”