COME SI CAMBIA, PER NON MORIRE - FACEBOOK CAMBIA LA SUA CHAT MESSENGER: SARÀ POSSIBILE INTERAGIRE ANCHE CON CHI NON È NELLA LISTA AMICI - TWITTER HA LANCIATO “MOMENTS”, UN' OPZIONE CHE PERMETTE DI ACCEDERE A VIDEO, TESTI E IMMAGINI SULLE NOTIZIE DEL GIORNO
1 - FACEBOOK: APRE MESSENGER, SI POTRÀ CHATTARE CON TUTTI
(ANSA) - Dopo la richiesta di amicizia arriva la richiesta di messaggio. E' la novità che Facebook sta per introdurre sulla sua chat Messenger, con l'obiettivo di aumentarne l'uso e la popolarità portandola ai livelli di WhatsApp. A breve si potrà inviare un messaggio anche alle persone che non abbiamo tra gli amici e verrà visualizzato come "richiesta di messaggio".
"Dimenticate i numeri di telefono. Oggi l'unica cosa di cui avete bisogno per parlare con chiunque nel mondo è il suo nome", scrive David Marcus, responsabile di Messenger. La possibilità di scrivere attraverso Messenger a un 'non-amico' esisteva già ma il testo inviato finiva sepolto nella sezione "altri messaggi", accessibile solo da computer e sconosciuta ai più.
Con la novità, invece, questi messaggi avranno visibilità. Per David Marcus si tratta di "uno sviluppo fondamentale", utile in tutti quei casi in cui abbiamo bisogno di comunicare velocemente con qualcuno, ad esempio per lavoro, ma non necessariamente vogliamo inviargli una richiesta di amicizia.
Resta il dubbio se l'apertura della chat non porti a fenomeni di spam da parte di singoli utenti o anche aziende. A questo proposito Facebook specifica che l'utente potrà scegliere di rispondere e iniziare una chat, oppure decidere di ignorare il messaggio. In questo caso, gli eventuali nuovi messaggi dello stesso mittente finiranno nella cartella dei messaggi filtrati, insieme allo spam.
2 - "TWITTER SUPERA I 140 CARATTERI: LA NOSTRA SFIDA È VIDEO E NEWS"
Virginia Della Sala per il “Fatto Quotidiano”
Neanche l' ombra di un raffreddore: più dicono che moriremo, più ci allungano la vita. A questo punto, si prospetta ultracentenaria". Salvatore Ippolito è il country manager di Twitter in Italia: nella sede di Milano, dove lavorano 15 persone, è arrivato due anni fa dopo essersi laureato in Legge a Napoli e aver frequentato un master all' Università Bocconi di Milano. Ha lavorato in Nielsen, Unicredit, Microsoft, Winde 3M. Oggi, a capo di Twitter Italia, cerca di tracciare la strada per rinvigorire l' uccellino azzurro.
"Il futuro di Twitter - spiega al Fatto - è pieno di sfide, ma non ci spaventa, nonostante alcuni dati non siano incoraggianti e la stampa si accanisca dandoci per spacciati". La rinascita di Twitter, secondo Ippolito, passerà attraverso due canali: i video e l'informazione. Descrive le prospettive del social partendo da Periscope, la App di video in streaming lanciata a marzo 2015 e che, ad agosto, ha raggiunto i dieci milioni di utenti.
"È una funzione strategicamente importante per Twitter - spiega - perché rappresenta l'essenza del nostro social network. Gli utenti sono attratti dalla possibilità di sapere cosa succede nel mondo in tempo reale, di conoscere in diretta tendenze e opinioni, di potersi affacciare da una finestra che gli mostri cosa accade in quel momento: oggi la nostra sfida è fare in modo che questa comunicazione avvenga soprattutto tramite video".
Twitter entra poi decisa in quella fetta di mercato editoriale che i social network stanno cercando di assicurarsi da mesi, stringendo partnership con i grandi gruppi editoriali (dal Washington Post al New York Times, ai siti di intrattenimento come Mashable e Buzzfeed): il 6 ottobre, negli Usa, ha lanciato Moments, un' opzione che permette di accedere a una selezione di video, testi e immagini raccolti da un team dedicato e raggruppati per argomento, in base alle notizie del giorno.
Un modo per in formare senza far uscire gli utenti dalla piattaforma. Anche perché, racconta Ippolito, è importante far capire agli inserzionisti come funziona Twitter, educarli. "La nostra strategia si basa sul real time marketing: collegare l' offerta con il giusto target di utenti, intercettandoli in tempo reale sulla base delle loro preferenze".E l' advertising offerto da Moments, sostengono gli analisti, potrebbe dare una marcia in più al Social Network.
Non regge quindi il paragone con Facebook, che ruberebbe la loro pubblicità."È assurdo paragonarci a Facebook, a Instagram, a Linkedin o a Google - dice Ippolito - siamo diversi e in un certo senso incomparabili. Twitter ormai è una piattaforma informativa, abbiamo un utente veloce, in movimento, che si connette per aggiornarsi: l' 80 per cento entra da mobile". Inoltre la piattaforma è diventata a tutti gli effetti una cassa di risonanza per la tv, un secondo schermo.
Da un lato raccoglie commenti in diretta dei programmi ed è in grado di verificarne il gradimento immediato, dall' altro, con un servizio che si chiama Ampli fy, stringe partnership con le reti (attiva al momento quella con Sky) e ne trasmette in diretta o in lieve differita i contenuti. Il tutto con relativa raccolta pubblicitaria. " Il mondo del web e del digitale cambia sulla base dei bisogni degli utenti - continua Ippolito - Per sopravvivere basta capire come adeguarsi".
E infatti tra le nuove identità di Twitter, ce n' è una a sorpresa: si è trasformata in un' area usata dalle imprese per comunicare con i clienti. L' 80 per cento delle richieste di customer care transita su Twitter. "Durante l' Expo sono arrivate domande da ogni parte del mondo e gli addetti all' assistenza clienti hanno risposto tramite il nostro canale".
Il problema della società, fondata a San Francisco nel 2006 dall' attuale Ceo Jack Dorsey, non è quindi la monetizzazione pubblicitaria. Anzi. Il tasso di crescita annuo è di gran lunga superiore a quello di Facebook (41 per cento contro il 26 per cento), ed è indice di un sistema pubblicitario efficace. Ieri sono stati diffusi i dati del terzo trimestre 2015: 569 milioni di dollari di ricavi (oltre 200 in più rispetto al 2014), di cui 513 provenienti dagli spot .
Il problema è il numero di utenti: la sua crescita quasi inesistente crea un clima di sfiducia attorno al Social. Tanto che le azioni sono scese sotto il livello dell' Ipo del 2013. Per Ippolito, però, i dati italiani sono bellissimi. "Ma non possiamo diffonderli né commentarli - specifica - e ci dobbiamo attenere a quelli internazionali".
Il country manager, però, non nega l' andamento critico. Dorsey ha annunciato il licenziamento di 336 persone (l' 8 per cento della forza lavoro totale) e ha distribuito un terzo delle sue azioni della società ai dipendenti (poco meno di 200 mila dollari). "Siamoinunafase di transizione- dice - cosa c' è di male in un' azienda che sta solo cercando di evolversi? Ho visto decine di società fare una brutta fine perché fossilizzate nella loro originaria identità". È la conferma dell' abolizionedei140 caratteri? "Questa è una domanda oziosa - conclude - Ormai si possono postare foto e video: non li abbiamo già superati?".