CORRI IN LIBRERIA, C’E’ UN ROMANZO-BOMBA CHE TI ASPETTA - “DORMIREMO DA VECCHI” DI PINO CORRIAS È “LA VERA FACCIA DELLA GRANDE BELLEZZA” (GOFFREDO FOFI) CON UN PROTAGONISTA CHE MANDERA’ AI PAZZI IL MONDO CINE-TV: CHI SI NASCONDE DIETRO IL PRODUTTORE COCAINOMANE COL RISUCCHIO GASTRICO? AH, SAPERLO… (UN’ANTICIPAZIONE)

Scrive in quarta di copertina un critico letterario severo come Goffredo Fofi: “Una feroce commedia all’italiana, alla Age e Scarpelli dei momenti migliori, rivisitata con intelligenza, sul filo del rasoio di una tensione sarcastica. La vera faccia della Grande bellezza.”... -

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“Una feroce commedia all’italiana, alla Age e Scarpelli dei momenti migliori, rivisitata con intelligenza, sul filo del rasoio di una tensione sarcastica.

La vera faccia della Grande bellezza.”

Goffredo Fofi

LA COPERTINA DEL NUOVO LIBRO DI PINO CORRIAS LA COPERTINA DEL NUOVO LIBRO DI PINO CORRIAS

 

Estratto da “Dormiremo da vecchi”

di Pino Corrias

Chiarelettere, Milano 2015 - Collana Narrazioni - prezzo 16,90 - pagine 256

In uscita il 2 ottobre

 

…………………

Tutto quello che precede l’incendio appartiene a Oscar Martello, produttore milionario d’alta risonanza cinematografica e di basse narrazioni televisive, timorato di Dio per interesse, e titolare della Incudine Film per vocazione. Che quando entra in scena con le mani in tasca fa lo stesso effetto del quadro di Manzoni: quello di una solida ricchezza e di un’altamente valutata solitudine.

 

Cose che al primo sguardo mandano bagliori di speranza a registi affamati, sceneggiatori senza idee, attori e attrici instabili; al secondo seducono fino all’ipnosi e in quelli successivi incorporano. Ma incorporando riducono le funzioni dell’incorporato a una soltanto, l’obbedienza. E a una gratitudine pelosa che a lui, il grande Oscar Martello, facilita la digestione, mai priva di un po’ di disgusto, proprio come gli capita con il riflusso dei succhi gastrici, quando per ragioni psicosomatiche anziché stare al loro posto a macinare ostriche e champagne gli fanno visita in gola. Forzandogli, in automatico, un piccolo sputo senza saliva. La mimesi di uno sputo, se Oscar sapesse cosa vuol dire «mimesi».

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La sequenza di incorporazioni ed espulsioni va accelerando da quando Oscar Martello, di successo in successo, di benedizione in benedizione, si è preso una bella fetta delle casse di Dolceroma, su cui pattina con nessuna interferenza sentimentale se non il nero risentimento per la sua famiglia di origine, così povera da provarne ancora oggi vergogna, rabbia e un’insofferenza che tanto tempo fa, da Serravalle Scrivia, lo ha messo in moto verso il mondo che voleva addentare.

 

pino corrias e micol pino corrias e micol

Il mondo dei soldi e del cinema. Il mondo di Helga e delle donne leopardo in conto spese. Il mondo delle storie, dove l’anima del racconto non è mai negli intrecci, ma nei personaggi. Maneggiando i quali si può maneggiare il pubblico che li guarda incantato – medici, medichesse, commissari di polizia, professoresse racchie ma buone, ganzi destinati alla perdizione, madri coraggio, preti, santi imbroglioni, santi sanguinari, e persino papi, tutti finalizzati al bene comune dell’ascolto che poi coincide con il bene privato, e riservatamente contabilizzato, di Oscar Martello.

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Oscar Martello è il primo personaggio di questa storia. Ha quarantasei anni, una moglie tagliente come una scheggia di vetro, però bellissima, Helga, argentina di Buenos Aires, due figlie piccole, Cleo e Zoe, tre anni una, cinque l’altra, per le quali prova una commozione automatica ogni volta che le guarda con la vo- glia di tenerle tra le braccia per proteggerle dai chiodi del mondo. Ma poi si scorda di loro, non ha tempo, non ha pazienza, e le affida a tate sterilizzate e a giochi costosi perché ha sempre altro di urgentissimo da fare di solito: piantare chiodi nel mondo.

cinecitta' cinecitta'

 

pino corrias strage erba cover pino corrias strage erba cover

Oscar ha la faccia da bandito, scavata dall’insonnia. Vive di corsa, pensa di corsa. Come tutti i ricchi sfondati è infelice specialmente di notte, quando arrivano le ombre, volando. E poi all’alba, quando si ritrova sveglio e solo.

 

Di giorno è uno che va dritto anche quando ci sono le curve. Non ha mai letto un libro per intero, ma conosce gli uomini, conosce le donne, e li paga entrambi, anche se per ragioni diverse. Quando chiude gli occhi inventa storie. Quando li riapre le fa scrivere. Con le storie fa i soldi. Con i soldi fa una vita sontuosa, compra case a Roma e nel mondo, l’ultima sul Canal Grande a Venezia («Ma non porterà sfiga? Chiamami un prete e falla benedire, cazzo»).

 

BEPPE COTTAFAVI MASSIMO GRAMELLINI PINO CORRIAS BEPPE COTTAFAVI MASSIMO GRAMELLINI PINO CORRIAS

Compra azioni in Borsa tramite broker («Voglio diecimila Pfizer entro oggi, trovamele!») e opere di artisti contemporanei, purché carissime e alla moda. Ha tre Jaguar parcheggiate nei box, tre filippini per casa che chiama tutti Sasà («Non sono razzista, è solo che non li distinguo») e nove coltelli Masamoto in acciaio al carbonio per la preparazione del pesce. Si considera il re dei pesci e delle storie. Ha un’infinita sequenza di peccati privati che nasconde con una lussuosa devozione pubblica e che bilancia con ricche offerte ai forzieri pagani del Vaticano.

pino corrias luoghi comuni cover pino corrias luoghi comuni cover

 

Da qualche parte, dentro un suo doppio fondo mentale, crede davvero che esista il paradiso. Da tempo se n’è annesso un pezzo con vista panoramica, come fosse un atto dovuto alla sua prepotenza, ma intanto tratta sul prezzo al metro quadro con il Padreterno e ruba tutto quello che può sulle spese.

 

Ruba per sé e per il suo sogno in terra: diventare il numero uno dei produttori italiani e, udite udite, comprarsi la più strabiliante e pomposa fabbrica di tutti i sogni, i quaranta ettari di Cinecittà, la scatola d’aria dove Maciste, Totò e Federico Fellini hanno inventato il mondo e dove almeno due dozzine di dive – da Isa Miranda a Sofia Loren – lo hanno fatto innamorare.

 

Cinecittà, la fabbrica di tutte le storie, i ventidue teatri di posa andati in malora un pezzo per volta, compresi i viali che con i loro pini marittimi un tempo sapevano di mare, di lontananza, di avventura, mentre ora sanno solo di aria inquinata e traffico che assedia il grande dormitorio del Tuscolano.

 

filippo ceccarelli e pino corrias filippo ceccarelli e pino corrias

Cinecittà Oscar Martello vorrebbe risvegliarla come la Bella Addormentata della fiaba, usando i milioni di euro, non i baci, per poi scoparsela di sopra e di sotto, fecondarla di grandi film, di grandi incassi, farla nuovamente vibrare di luce propria, purché riflessa sulla sua.

Oscar Martello è un estroverso. E gli estroversi in genere alzano un sacco di polvere per nascondercisi dentro….

 

L'autore

 

Pino Corrias vive e lavora a Roma. è stato inviato speciale de “La Stampa”. Per la Rai ha prodotto inchieste e fiction. Tra le altre: Mani pulite, Ilaria Alpi - L’ultimo viaggio e le serie La meglio gioventù, Coliandro, Catturandi. Tra i suoi libri: Vita agra di un anarchico (Feltrinelli), Luoghi comuni (Rizzoli), Vicini da morire (Mondadori). Collabora a “il Fatto Quotidiano”, “il Venerdì di Repubblica”, “Vanity Fair”.

 

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