COSE MAI VISTE! CI MANCAVA SOLO UNA LAUREA AD HONOREM PER QUEL TIPINI FINO DI DE LAURENTIS ALL’AMERICAN UNIVERSITY OF ROME: “NON FARÒ FILM SU GENNY ‘A CAROGNA MEGLIO BILLY ELLIOT”

Agli studenti dell’Aur, infine, si rivolge con commozione: “In Italia le generazioni più anziane hanno paura di competere con i giovani. Non vogliono cedere il potere e i giovani devono sempre aspettare”. Poi ricorda loro Eduardo De Filippo (“Gli esami non finiscono mai”) e conclude con le parole celebri di Steve Jobs, «Stay hungry, stay foolish», siate affamati, siate folli. Applausi…

Condividi questo articolo


Fabrizio Caccia per ‘Il Corriere della Sera'

de laurentiisde laurentiis

‘'Io mi sento ancora un ventenne, anche se poi mi vedo le rughe allo specchio e penso che sono arrivato a 65...». Scherza, De Laurentiis. Ad ispirarlo sarà l'acronimo dell'American University of Rome - Aur come Aurelio - di certo con la toga nera e il tocco in testa il patron del Napoli sembra sentirsi davvero a casa sua, beatamente circondato da professori e studenti della splendida università americana sul Gianicolo, nel giorno in cui - ieri - riceve il prestigioso riconoscimento di Dhl, Doctor of Humane Letters, la laurea honoris causa in Scienze umanistiche «per la lunga e strabiliante carriera nel campo del cinema e dello sport».

Prima di raggiungere la spiaggia dei Maronti, ad Ischia, dove oggi finalmente festeggerà al ristorante da Nicola, in riva al mare, il suo compleanno in compagnia di amici e parenti, Aurelio De Laurentiis - «io? un ponte tra Roma e Los Angeles» - regala battute a raffica, non lesinando aguzze punture di spillo legate alla più stretta attualità: «Un film su Genny ‘a Carogna non lo farò mai, la mia idea di sport è un'altra, è quella di Billy Elliot, quella del ragazzino che alla fine coronerà il suo sogno di ballerino. Ecco, se mai farò un film sul calcio, sarà così...».

Il presidente dell'università americana di Roma, Richard Hodges, lo presenta ai giovani laureandi (in toga verde) ricordandone i successi, gli oltre 400 film prodotti in carriera fino all'ultima Coppa Italia vinta dal Napoli. Poi il professore cita (in italiano) anche i «cinepanettoni» di De Laurentiis, suscitando ilarità in sala, dove siedono in prima fila il ministro della Cultura Dario Franceschini, Carlo Verdone, Christian De Sica e il presidente del Coni Giovannino Malagò, tutti venuti ad onorare l'amico di vecchia data. E a proposito di «cinepanettoni», il titolare della Filmauro non si lascia sfuggire l'occasione: «Il prossimo film di Natale avrà come protagonisti Lillo e Greg, sarà diretto da Volfango De Biasi e tra gli interpreti principali ci sarà un bambino».

DE LAURENTIS TOCCO LAUREA HONORIS CAUSEDE LAURENTIS TOCCO LAUREA HONORIS CAUSE AURELIO DE LAURENTIISAURELIO DE LAURENTIIS

Le tv si mettono in fila per intervistarlo, le luci dei riflettori fanno pensare tanto a Cinecittà, c'è una troupe araba venuta apposta da Doha per chiedergli di Maradona ma anche di Mascherano, l'asso del Barcellona ritenuto da molti il prossimo top player del Napoli. De Laurentiis non pare così convinto: «Con Mascherano mi è venuta ‘na capa tanta - celia in dialetto napoletano - I tifosi sono incontentabili, poi magari io prendo Mascherano che oggi ha 30 anni e tra due anni mi si dirà che è vecchio per cui bisognerà prenderne uno più giovane...».

christian de sica silvia e carlo verdone franceschini e malago alla laurea ad honorem per aurelio de laurentiischristian de sica silvia e carlo verdone franceschini e malago alla laurea ad honorem per aurelio de laurentiis

Ma il cruccio vero del patron del Napoli è un altro: «Il calcio è vivo e vegeto però la Legge Melandri (quella sulla ripartizione dei diritti tv della serie A, ndr) e il Ministero dell'Interno stanno uccidendo questa realtà. La Legge Melandri è la più grossa boiata. Renzi deve capire che con quella legge non si diventa competitivi in Europa. Così come esiste la Formula Uno, Due e Tre, questa distinzione deve esistere anche nel calcio...».

aurelio de laurentiis laurea ad honoremaurelio de laurentiis laurea ad honorem

Le "grandi" insomma devono poter contare su maggiori risorse. E pure sulla violenza negli stadi, il suo giudizio è netto: «In occasione dell'ultima finale di Coppa Italia è mancato il lavoro di intelligence. Bisogna che Lega, Figc, Coni e Viminale si seggano intorno a un tavolo e facciano ciò che non è stato fatto in 10 anni».

aurelio de laurentiis laurea ad honoremaurelio de laurentiis laurea ad honorem

Nel suo futuro di produttore, invece, dopo tanto cinema, spunta la tv: «L'avevo bandita, ma poi ho visto prodotti come Californication e in Italia Gomorra e mi sono ricreduto. Le serie funzionano più dei film. Così ho messo insieme alcuni dei migliori sceneggiatori americani e negli Usa ne produrrò ben 5. Non chiedetemi di più».

aurelio de laurentiis laurea ad honoremaurelio de laurentiis laurea ad honorem

Agli studenti dell'Aur, infine, si rivolge con commozione: «In Italia le generazioni più anziane hanno paura di competere con i giovani. Non vogliono cedere il potere e i giovani devono sempre aspettare». Poi ricorda loro Eduardo De Filippo («Gli esami non finiscono mai») e conclude con le parole celebri di Steve Jobs, «Stay hungry, stay foolish», siate affamati, siate folli. Applausi.

 

aurelio de laurentiis laurea ad honoremaurelio de laurentiis laurea ad honorem

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

ARCHEO-QUIZ - UN BELL'ANEDDOTO CHE LA DICE LUNGA SUL TIPO DI RAPPORTI CHE INTERCORRONO TRA STAMPA E POTERE - "QUALCHE TEMPO FA IL DIRETTORE DI UN GRANDE GIORNALE RICEVETTE LA TELEFONATA DEL CAPUFFICIO STAMPA DI UNA GRANDE INDUSTRIA: ‘’CARO DIRETTORE, SAPPIAMO CHE STA PER USCIRE UN SERVIZIO MONDANO DOVE COMPARE LA FOTO DI (E LÌ IL NOME DELL'AD DELLA GRANDE INDUSTRIA) ABBRACCIATO A (E LÌ IL NOME DI UNA SIGNORA, AL MOMENTO AMANTE NUMERO DUE DELL'AD). LEI CAPIRÀ, ALLA NOSTRA GRANDE INDUSTRIA QUESTO DISPIACE NON POCO" - "IL GIORNALE È GIÀ IN MACCHINA", OBIETTÒ IL DIRETTORE. CON LA VOCE DI CHI SA DI ESSERE AUTORIZZATO A TUTTO, IL CAPUFFICIO STAMPA DISSE: "VA BENE, QUANTO COSTA COMPRARE TUTTA LA TIRATURA DEL SUO GIORNALE?" – COME E’ ANDATA A FINIRE? BASTA LEGGERE DAGOSPIA…

FLASH! - NELLO SCONTRO SULL'EREDITÀ AGNELLI CHE VEDE IN CAMPO QUATTRO FRATELLI DE PAHLEN CONTRO I TRE FRATELLI ELKANN, TUTTI FIGLI DI MARGHERITA AGNELLI, FA CAPOLINO IL GOSSIP - SI VOCIFERA CHE SIA SBOCCIATA UNA AFFETTUOSA AMICIZIA TRA LA BELLA E PIMPANTE ANNA DE PAHLEN E IL BALDO PETROLIERE UGO BRACHETTI PERETTI, SPOSATO E SEPARATO CON ISABELLA BORROMEO, SORELLA DELLA MOGLIE DI JOHN ELKANN. GOSSIP CHE A TORINO NON HA FATTO ALCUN PIACERE: IL PROCESSO VEDE ANCHE I FIGLI DI MARGHERITA CONTRO GLI ELKANN…

DAGOREPORT - PIER SILVIO L’HA CACCIATA E HA FATTO SBARRARE LE PORTE DI MAMMA RAI: COSA RIMANEVA A BARBARA D’URSO, SE NON DI TENTARE LA PROVA DEL NOVE? DISCOVERY CON CROZZA E FAZIO È IL TERZO PIÙ VISTO IN ITALIA NELL'ARCO DI 24 ORE DURANTE IL 2023. E ADESSO ARRIVA AMADEUS - L’ARRUOLAMENTO DI CARMELITA COSTA POCO (SONO LONTANISSIME LE CIFRE DELL’ERA DI SILVIO BERLUSCONI) ANDREBBE A PRESIDIARE UNA FASCIA RICCA DI PUBBLICITA' COME È QUELLA DEL POMERIGGIO. LA SUA SOSTITUZIONE IN MEDIASET CON MYRTA MERLINO SI È RISOLTA IN UN MEZZO FLOP, MENTRE SU RAI1 “LA VITA IN DIRETTA” DI MATANO NON HA NULLA DI IRRESISTIBILE - LE TRATTATIVE CON DISCOVERY SONO IN CORSO E UN OSTACOLO SAREBBE LA PRESENZA DI... 

FLASH! – CARLE', MA CHE STAI A DI’? - CORREVA L’ANNO 1959 QUANDO L’AVVOCATO AGNELLI SI SBATTEVA ANITONA EKBERG. IERI A “100 MINUTI” (LA7) CARLO DE BENEDETTI RACCONTA DI AVERLO INCROCIATO CON LA DIVA DE “LA DOLCE VITA” QUANDO ERA “UN RAGAZZINO” (“LUI MI HA DETTO: VAI A FARTI UNA SEGA”) – FATTI I CONTI DELLA SERVA, ESSENDO NATO NEL 1934, CDB AVEVA NON SOLO 25 ANNI MA NEL 1959 ERA GIA’ SPOSATO CON MITA CROSETTI (NEL 1961, NASCE IL PRIMO FIGLIO RODOLFO) – INSOMMA, L'ERA DELLA SEGA L'AVEVA GIA' SUPERATA DA UN PEZZO...