1. ECCOCI ALLA MOSTRA DI VENEZIA. NON FACCIAMOCI IMPRESSIONARE DALLE MARTELLATE SUI COGLIONI (REALI), DALLE TORTORATE IN TESTA (CON CHIODO APPUNTITO) CHE SI DANNO I PERSONAGGI DEL NUOVO FILM DI KIM KI DUK, "ONE ON ONE", CHE HA SCALDATO "LE GIORNATE DEGLI AUTORI", SARA' UN FESTIVAL PIU' FOLLE DEL SOLITO E DI GRANDE DIVERTIMENTO 2. ANCHE SE GALAN E BUONA PARTE DEI VENEZIANI IMPORTANTI LEGATI AL MOSE NON POTRANNO ESSERE PRESENTI ALL'APERTURA DI STASERA, FA LO STESSO, VISTO CHE VIENE NAPOLITANO CHE SE NE FREGA DELLE GUZZANTI ISTERICHE IN PREDA ALLA TRATTATIVA STATO-MAFIA 3. CI SARA' DI TUTTO, FRANCO MARESCO CHE INTERVISTA DELL'UTRI IN QUELLO CHE PER CHI L'HA VISTO E' IL MIGLIOR FILM ITALIANO, "BELLUSCONE UNA STORIA ITALIANA", LEOPARDI IN VERSIONE GERMANO-MARTONE, DUE ORE E MEZZO, CON GOBBA ALLA CARLO CROCCOLO CHE DIVIDERA' I CRITICI, AL PACINO PRODOTTO DA ANDREA IERVOLINO, SABINA GUZZANTI CHE ATTACCA LO STATO MAFIOSO, PASOLINI DI ABEL FERRARA CHE FARA' NON POCO CASINO, MA SUL QUALE SCOMMETTIAMO PARECCHIO, IL GRANDISSIMO "GIULIO ANDREOTTI" DI TATTI SANGUINETI, ETC.
Marco Giusti per Dagospia
Eccoci a Venezia. Non facciamoci impressionare dal freddo e dalla pioggia di ieri, dalle martellate sui coglioni (reali), dalle tortorate in testa (con chiodo appuntito) che si danno per il gioco della vendetta (ma pilotato da chi?) i personaggi del nuovo film di Kim Ki Duk, "One on One", che ha scaldato "Le giornate degli autori", dalle "Metamorfosi" di Ovidio rilette oggi da Christophe Honore', sara' un festival piu' folle del solito e di grande divertimento.
sabina guzzanti nuovo film "la trattativa"
Anche se Galan e buona parte dei veneziani importanti legati al Mose non potranno essere presenti all'apertura di stasera (guarda un po'). Fa lo stesso, visto che viene il Presidente Napolitano a difendere l'onore se non perduto almeno messo un po' in discussione quest'inverno dallo scandalo del Mose e dall'allegra distribuzione dei soldi del Progetto Venezia.
Per riportarci al bel tempo che fu e' stato presentato ieri sera dal Presidente della Biennale Baratta e dal direttore della Biennale Cinema Barbera addirittura una versione restaurata in 4K (mah?!) dello spettacolare "Maciste alpino" di Luigi Maggi, Luigi Romano Borgnetto e Giovanni Pastrone col grande Bartolomeo Pagano alias Maciste che mena i perfidi austriaci nemmeno fosse Bud Spencer.
Sabina Guzzanti pasolini ferrara
Capolavoro totale, il film. Ha la stessa eta', piu' o meno, di Napolitano e di Natalia Aspesi, che ha soffiato il posto di critichessa in laguna a Conchita De Gregorio per "Repubblica", ma appare moderrnissimo e ci dimostra quanto il cinema di genere e di botte faccia parte integrante della storia del nostro cinema.
Baratta lo ha introdotto amabilmente nella nuova Sala Darsena completamente rinnovata (non abbiamo capito coi soldi di chi, ma fa lo stesso), facendoci sentire soprattutto il suono della sala, ottimo per la proiezione di un film muto del 1916. Ha ricordato anche i fasti della sala, che ricordo personalmente come un'arena all'aperto dove con Tatti Sanguineti abbiamo visto mezzo secolo fa "Squadrone bianco" di Augusto Genina, ma non ha nominato purtroppo Enzo Ungari che la rinnovo' profondamente sotto la direzione di Carlo Lizzani.
sabina guzzanti nuovo film "la trattativa"
Le botte di Maciste pronto a partire in guerra come alpino e l'introduzione di Baratta ci hanno riportato pero' all'inaugurazione del 3D in Sala Grande solo quattro anni fa alla presenza degli allora amici Baratta e Muller per presentarci il terribile film parodistico in 3D di Ezio Greggio. Ma, da quello che abbiamo visto in anteprima e dalle chiacchiere degli amici, ci aspettiamo quest'anno, tempo a parte, gran divertimento.
Ci sara' di tutto, Sabina Guzzanti che attacca lo Stato di Napolitano-Mancino per "La trattativa", Franco Maresco che intervista Marcello Dell'Utri in quello che per chi l'ha visto e' il miglior film italiano, "Belluscone una storia italiana", Leopardi in versione Germano-Martone, due ore e mezzo, con gobba alla Carlo Croccolo che dividera' i critici, Al Pacino prodotto da Andrea Iervolino, Pasolini di Abel Ferrara che fara' non poco casino, ma sul quale scommettiamo parecchio, il ritratto di Gian Luigi Rondi in vita diretto da Giorgio Treves, regista di "La coda del diavolo" (e' cosi'), il grandissimo "Giulio Andreotti" di Tatti Sanguineti, anni di montaggio per finire recensito da Natalia Aspesi assieme a Rondi-Treves in un pastone che nemmeno Cazzullo che chiude (ancora) con la polemica su Muller-De Tassis-Rondi. Pieta'. Meglio le martellate sui coglioni.