LA GUERRA DEI CENT’ANNI TRA SORRELL E BENATTI – IL COLOSSO PUBBLICITARIO WPP BOCCIA L’AUMENTO DI CAPITALE DI FULLSIX - MA SOLO NEL 2015 SI ESPRIMERA’ IL TRIBUNALE SULLE NUMEROSE CAUSE TRA I DUE LITIGANTI - BENATTI: “ANDRO’ AVANTI ALTRI 10 ANNI SE SERVE”

Carlotta Scozzari per Dagospia

Qualcuno la definisce già la "Guerra dei cent'anni". Per comprendere se sarà così bisognerà aspettare ancora un po' di tempo, ma quel che è certo è che la battaglia tra il colosso della pubblicità Wpp di Martin Sorrell e l'ex responsabile per l'Italia del gruppo inglese, Marco Benatti, cominciata nel 2006, non accenna a una tregua.

Anzi, lo scontro, che da anni ormai si è spostato sul terreno della Fullsix, ancora ieri ha riservato l'ennesimo capitolo: all'assemblea degli azionisti della piccola società quotata in Borsa e attiva nel marketing e nella comunicazione digitale, gli inglesi di Wpp, che hanno in portafoglio quasi il 30%, hanno bocciato sia l'aumento di capitale da 1,24 milioni sia la delega da conferire al consiglio di amministrazione per iniettare risorse per ulteriori 4,99 milioni.

Le operazioni erano state proposte proprio da Benatti, che è primo azionista diretto e indiretto (tramite Blugroup) con il 49,3% nonché presidente di Fullsix. Il copione andato in scena ieri è analogo a quello già visto a dicembre, quando i soci britannici, sempre in assemblea, avevano affossato la ricapitalizzazione per via dei dubbi sul valore commerciale del credito vantato dalla società di Benatti.

Il fatto è che l'ex responsabile per l'Italia di Wpp aveva garantito la sottoscrizione della quota di aumento di capitale a lui riservata anche attraverso gli 1,5 milioni che sono il risultato della rinuncia per un uguale importo al rimborso del credito vantato dalla sua Blugroup verso la stessa Fullsix. Mentre, per gli azionisti inglesi, la situazione di difficoltà in cui versa Fullsix (che nel 2013 ha chiuso in perdita per 1,28 milioni contro il rosso di 628mila euro del 2012, mentre i ricavi sono stati pari a 17,66 milioni dai 12,9 milioni dell'anno prima) renderebbe "doveroso assumere un valore commerciale largamente inferiore alla parità contabile".

"Il loro è un pretesto - dice Benatti a Dagospia - perché esiste una letteratura infinita, senza contare che abbiamo anche pareri sia interni sia esterni, che prova che in Italia la conversione dei crediti per una società in continuità aziendale e in crescita si fa uno a uno. Avevo finanziato Fullsix - aggiunge l'imprenditore diventato famoso alla fine degli anni '90 per avere ideato il primo portale online italiano, Virgilio, poi ceduto a Seat pagine gialle - nel 2008, quando la società non andava bene e le banche non ci davano soldi. Dopo l'assemblea di ieri, continueremo a crescere, anche se i soldi in arrivo con l'aumento di capitale ci sarebbero serviti per uno sviluppo ancora maggiore".

Ma la battaglia tra il sessantenne Benatti e il sessantanovenne Sorrell, che è cominciata con la tumultuosa uscita del manager italiano dal colosso inglese della pubblicità avvenuta nel 2006, oltre che dalla bocciatura degli aumenti di capitale della società quotata in Borsa, passa per tutta una serie di appuntamenti in tribunale e schermaglie varie. Il presidente e primo socio di Fullsix, ad esempio, ha chiesto al gruppo di Sorrell danni per 50 milioni per la presunta concorrenza sleale che il colosso inglese farebbe alla piccola società italiana. Il fascicolo con tutti i dettagli della vicenda (presunta sottrazione di clienti e così via) è in mano ai giudici e l'udienza di trattazione davanti alla Corte d'appello di Milano è già stata fissata per il 13 gennaio del 2015.

Pende poi davanti al Tribunale di Milano anche il contenzioso relativo all'azione di responsabilità promossa da Wpp verso il consiglio di amministrazione di Fullsix in carica alla data di approvazione del bilancio del 2007. Il 29 ottobre scorso, il giudice ha rigettato le istanze istruttorie degli inglesi e ha rinviato per la precisazione delle conclusioni all'udienza del 19 maggio del 2015.

Nel 2015, dunque, è probabile che si riesca a capire chi, tra i due contendenti, si aggiudicherà le partite giudiziarie. C'è da scommettere, però, che difficilmente la sola pronuncia del tribunale basterà perché i litiganti depongano le armi. "Sono in lotta con Sorrell dal 2006 - afferma Benatti, che in passato è stato sposato con l'imprenditrice Marina Salamon - e andrò avanti anche altri dieci anni se dovesse servire, anche se sono invisibile rispetto alle loro dimensioni". E mentre la battaglia tra i due soci forti continua, in mezzo ci sono i piccoli azionisti. Che intanto sono rimasti senza aumento di capitale.

 

MARCO BENATTI jpegEMMA BONINO ENRICO LETTA E MARTIN SORRELLAndea Imperiali Giuliana Caprotti Martin SorrellSir Martin Sorrell di WWP FULLSIX

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