“HANNO UCCISO L’UNITÀ”? QUESTI FANNO IL TITOLO SENZA RENDERSI CONTO CHE NON È MORTO UN GIORNALE, È MORTA LA CLASSE OPERAIA - GATTO AI DOMICILIARI PER AVER MORSO LA VICINA: DUDU' PREOCCUPATO TELEFONA ALL'AVVOCATO COPPI

Lehner: “L’Unità non è di Gramsci: la vollero e la imposero i sovietici” - La statua del Santo si trasporta "appoggiata" sulle spalle e davanti alla casa del boss si fa l'inchino: deve essere quello che chiamano "appoggio esterno" alla Mafia - Ma i Girotondini, i Nanni Moretti, i Comitati per la difesa della Costituzione, ora dove sono?...

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Riceviamo e pubblichiamo:

 

silvio berlusconi forza italia silvio berlusconi forza italia

Lettera 1

Ah, se Berlusconi avesse fatto fare politica a Esposito Junior. Sbagli una volta, e dal lettone di Putin ti ritrovi a Cesano Boscone.

Tiziano Longhi

 

Lettera 2

Per Susan Rice (già ambasciatrice Usa presso l'Onu, oggi consigliere per la sicurezza nazionale con Obama), i bambini massacrati a Gaza dalle bombe israeliane sono "vittime del fuoco incrociato": altro che Biancofiore, Santanché o Serracchiani...

Pietro@ereticodarogo

 

Lettera 3

Dago beloved,

Matteo Renzi Matteo Renzi

Gatto ai domiciliari per aver morso la vicina. Per la Boccassini si aprono nuove prospettive. E Dudu' molto preoccupato telefona all'Avv.Coppi.

Fabio

 

Lettera 4

Caro Dago,

rito abbreviato per Scajola/Matacena-Politi/Rizzo. Praticamente una sveltina... per i Luciano della situazione. Una speedy gang bang per... i meno timorati.

Giorgio

 

Lettera 5

Caro Dago, stanotte prendevo un caffè con il conte von Metternich..

Gli ho chiesto di Renzi, mi ha risposto : " .. è una semplice espressione geografica.."

Gianni Morgan Usai

 

UNITA GIORNALE UNITA GIORNALE

Lettera 6

Caro Dago, pensi che i responsabili di quanto sta succedendo nel mondo chiederanno mai scusa? Egitto, Afgaghistan, Siria, M.O. Libia Iraq ecc.ecc. Cioè gli esportatori di democrazia con le bombe Cleto 48

 

Lettera 7

Caro Dago,

lassù tra le nuvole si sono incontrati due vecchi padri costituenti, Togliatti ed Einaudi. Avevano davanti una foto di Maria Elena Boschi e nello scrutare il sorriso un po' ebete della ragazza hanno concluso tacitamente che invece di una poltrona ministeriale l'avvocatina toscana meriterebbe di vendere hamburger in un McDonald's. Poi, guardandosi negli occhi, i due personaggi si sono chiesto mestamente se anche nell'altra vita è possibile cambiare nazionalità. 

Andrea Del Giudice 

 

Boccassini Bionda Boccassini Bionda

Lettera 8

Caro Dago,

non passa un giorno che non vengo disturbato, dalle 14 alle 16 quando riposo, dai nuovi gestori del gas, telefonia ed elettricità che vogliono propormi nuovi contratti con relative offerte. Per evitare questi inconvenienti mi sono iscritto, inutilmente, dal marzo del 2011 nel registro delle opposizioni. Sarebbe sufficiente che il garante della privacy facesse inserire, affianco al numero telefonico degli iscritti, un asterico con il significato di non disturbare gli interessati.

Distinti saluti.

Annibale Antonelli

 

Lettera 9

Caro DAGO,credevo che la Pausini, slippata e poco barbuta, appartenesse al genere musicale chiuso tra il pop italico e il neomelodico. E'andata oltre, si è aperta all'intimissimo.

Saluti, Labond

 

Lettera 10

Giancarlo Lehner Giancarlo Lehner

Oggi ho letto del riferimento al proverbio napoletano "a fessa 'mmano a 'e crieture", che identifica il livello politico di Renzie del suo governo. Vorrei citarti un altro proverbio napoletano, altrettanto utile ad identificare la capacità politica del governo Renzi: "a piscia' sempe 'ntu stesso pertuso fenisce che ce fete".

Nicola Ferro

 

Lettera 11

La statua del Santo si trasporta "appoggiata" sulle spalle e davanti alla casa del boss si fa l'inchino: deve essere quello che chiamano "appoggio esterno" alla Mafia.!!!

amandolfo (StC)

 

Lettera 12

Caro Dago,

Palmiro Togliatti Palmiro Togliatti

tu conosci lo Scarparo meglio di tutti, ma non è che lo Scarparo è incazzato, non tanto perchè Pittibimbo è in ritardo sulle riforme, di cui a Della Valle come a tutti quelli della generazione non importa una beneamata sega. Ma quanto perchè Pittibimbo sta strizzando l'occhiolino a Elkann, e c'è una strana affinità anche con Marchionne?...non è che il Della Valle è incazzato perchè Pittibimbo ha promesso all'italo-canadese di mettere nuovi incentivi sulle auto, oltre al bel siparietto sul suv davanti a tutti?...

 

...il cruccio di della Valle è solo e soltanto uno: la figuraccia di merda che ha fatto l'anno scorso sul corriere della sera, con Elkann che soffiandogli le quote l'ha trattato come un mendicante qualsiasi. Non facciamolo diventare un eroe o un santerello il fabbricatore di scarpe. Alessandro

 

Lettera 13

Dago amico mio, solo per assenteismo ed infortuni il Senato andrebbe cancellato

ossequi

Tarcisio Pollaroli

 

Lettera 14

laura pausini con la patonza al vento laura pausini con la patonza al vento

Dago darling, imperdibile "La lettera del giorno - Mercoledì 30 luglio 2014" di Sergio Romano sul Corrierone, intitolata: "LA BATTAGLIA PER LE RIFORME VINTA A BERLINO, PERSA A ROMA". Vengono i brividi a pensare al coraggio che ebbe Schroeder, che lavorò veramente per il bene del suo paese e a quello che sta succedendo da noi per due riforme del cazzo che, se anche andranno in porto, non faranno nulla per risolvere i problemi veri dell'Italia: mancanza di lavoro, povertà, insicurezza, degrado sociale & ambientale e corruzione.

 

maria elena boschi ufficio felpe maria elena boschi ufficio felpe

Meno male che, come al solito chez noantri, ci sono anche i lati comici, come il "canguro" che é apparso or ora in Senato. P.S. Mi allego alla dagonauta Teresa Cutri (lettera 17 di ieri) per fare i complimenti più vivi e sinceri all'ottimo (e imperdibile) Natalino Russo Seminara, anche se non sempre sono d'accordo con lui.

Natalie Paav

 

Lettera 15

Caro Dago, io possiedo qualche Buono Postale, ergo, in teoria, dovrei essere una specie di azionista delle Poste aka Stato Italiano; in pratica sono invece un coglione che si vede prelevare una piccola parte di quei 65 milioni utili a salvare l'Alitalia. Bene, tra un anno mi fotteranno quelle poche azione ENI per salvare l'Alitalia e le Poste.

Ormai è una catena di Sant'Antonio, protettore dei piglianculo!

Saluti

Gino Celoria

 

DIEGO DELLA VALLE CON SCARPE TODS DIEGO DELLA VALLE CON SCARPE TODS

Lettera 16

il gioco delle 3 carte con 3 aerei. La vicenda è nota alle cronache da quando il 19 luglio la compagnia Trawelfly ha lasciato a terra un tot di passeggeri in partenza per Ibiza. Le dichiarazioni ufficiali parlano di inadempienza della compagnia romena Ten Airways che in maniera immotivata non ha fornito i voli e dall'impossibilità di riproteggere tutti i passeggeri in partenza su altri voli.

 

Mi domando. Trawelfly è in amministrazione controllata, come è possibile che possa fare contratti di brokeraggio con Mistral Air (che è a sua volta un broker e non una compagnia aerea) e Ten Airways che è inadempiente subito dopo la firma degli accordi????).

 

Nel contempo a Crotone viene dichiarato il fallimento di Trawelfly con conseguente annullamento dei voli da Crotone su altri scali italiani....morale: ma perchè si continuano a rilasciare licenze ad operare a compagnie che hanno da tempo trascorsi poco chiari??? Qualcuno controlla quello che fanno gli amministratori che dovreb bero controllare??? rispettosamente

FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE

da MAGHELLA

 

Lettera 17

Egregio Direttore,

Le partite estive delle squadre di serie A ( Milan, Juve, Roma, ecc.) hanno lo scopo di rodare i giocatori, amalgamare i vecchi con nuovi acquisti, provare altri schemi e via dicendo. L'informazione però, forse non sapendo cosa scrivere, da' molta importanza a queste partite, ai relativi risultati , esasperando o illudendo i tifosi. E' normale? Se non si possono fare le prove estive a cancelli aperti, allora o non facciamo nulla oppure niente pubblico ed aspettiamo l'inizio campionato! Il Milan perde con una blasonata? Fa schifo! La Juve perde con i dilettanti? Fa schifo! Diamoci una calmata ed inculchiamo lo stile inglese: calcio importante, ma dopo 24 ore non ne parliamo più.

L. C. G. Montepagano -Te

 

Lettera 18

Ah Da’

chi ha ucciso l’Unità? Questi fanno il titolo senza rendese conto che non è morto un giornale, è morta la classe operaia, ma da mo’, che era er loro motivo principale d’esistenza. Ma sti giornalisti Gramsci me sa’ che nun l’hanno mai letto. Un tempo, nelle borgate, ce stava de fora le sezzioni der partito na’ bachechetta de legno, indove veniva incollato er giornale. La gente se fermava a crocchi pe’ leggelo, ch’era l’unica possibilità de informazzione, che i poracci la tv nun ce l’aveveno e manco li sòrdi pe’ comprasse un giornale.

 

Poste Italiane jpeg Poste Italiane jpeg

Quella era la funzione sociale dell’Unità.Quelli ereno li target.Rotture epistemologiche alla Bachelard,manco a parlanne, gnente superamenti der conflitto tra erore e verità. La chiusura non è er prodotto de’ un cambiamento che avanza a strappi, mutamenti de obbiettivi,rotture che darebbero a’ vita a novi e necessari cammini der sapere. No. So’ la conseguenza loggica der fatto che nun è er proletariato che nun cià nazzione..è er capitalismo. Quello l’ha fatti chiude. Giustamente, ché nun serveno più.

So’ un po’ abbacchiato.

Il Borgataro

 

Lettera 19

massimiliano allegrI massimiliano allegrI

Mitico Dago,

Punto 1: Rottamazione della Rosy (Orchidea) Bindi, una donna più bella che intelligente (cit. B.) - FATTO

Punto 2: licenziare Giovannino Floris - FATTO

Punto 3: assoluzione al processo Ruby - FATTO

Punto 4: chiusura de L'Unità - FATTO

Punto 5: licenziare Milena Gabanelli - Lavori in corso

Punto 6: Fare girare la patonza - FATTO......

 

Quanti altri punti ci saranno nel famigerato patto del Nazareno?

A occhio e conoscendo i nostri direi 10 in tutto, tipo il contratto con gli Italiani.

giorgio faletti 7 giorgio faletti 7

Riusciranno i nostri eroi a portarli a termine prima che si scateni l'inferno?

Prossimamente in esclusiva solo su Dagospia!

Stefano55

 

Lettera 20

Le teste false di Modigliani, oggetto di una sconcertante e inopportuna mostra a Livorno, rappresentano un'onta per la mia città, per la cultura in generale, per il mestiere di storico e critico d'arte.

La città di Livorno, il sindaco Nogarin e l'assessore Fasulo si devono vergognare di questa ennesima violenza fatta alla credibilità della mia città, sfortunatamente composta anche da persone che non ci stanno a passare per ciò che queste teste rappresentano: ignoranza, disprezzo per la bellezza, odio verso la diversità.

ROBERTO SAVIANO CONDANNATO PER DIFFAMAZIONE ROBERTO SAVIANO CONDANNATO PER DIFFAMAZIONE

E pensare che a 20 km da Livorno, nell'odiata Pisa, è in corso una mostra di Modigliani, quello vero, quello che, per intendersi, a Livorno non sanno neanche chi sia.

Ciao Dago,

Uno che di arte ci capisce.

Lorenzo

 

Lettera 21

Letterario Dago, 

La vedova Faletti lamenta che al suo Giorgio non sia mai stato concessa la qualifica e lo status di grande scrittore, e forse nemmeno quello di semplice scrittore, da parte del Gotha degli Illuminati (i quali per lo sfregio e lo stupro fatti alla vera Cultura andrebbero fulminati). Si consoli Signora, nel rinnovarle le più sincere condoglianze, le dico che conta solo il giudizio di noi lettori e per noi Giorgio Faletti è stato ed è un grandissimo scrittore.

 

Veda, però, Giorgio , come quel signore della pubblicità linetti, ha commesso un errore : si è dichiarato di sinistra solo en passant, ma non ha ribadito questa sua ideologia a ogni piè sospinto e non ha mai ingiuriato, o demonizzato il Cavaliere.

DISOCCUPAZIONE GIOVANILE DISOCCUPAZIONE GIOVANILE

 

Avesse intitolato i suoi libri "Io uccido Berlusconi", oppure "Niente di vero tranne gli occhi  della Boccassini", i riconoscimenti sarebbero avvenuti, come accade per Saviano, o come è accaduto per Lidia Ravera, Tabucchi, Erri De Luca e molti altri che non valgono un pelo dell'ascella ( per rispetto al suo dolore non voglio essere volgare) di Giorgio. Gira così, da almeno mezzo secolo grazie al famigerato Gruppo '63. Immortalati gli Eco, i Dario Fo, i Moravia con le sue vedove e i suoi orfani eccetera.

 

E questo accade anche in campo cinematografico, artistico, giornalistico eccetera. O sei della parrocchia e predichi odio verso i nemici, oppure sei out, e ciò vale a livello mondiale, altrimenti non si spiegherebbe l'ignobile Nobel a uno come Dario Fo e non a uno Eduardo De Filippo?

 

nannimorettiaprile nannimorettiaprile

Altro esempio,sto leggendo un libro di Vitali, uno che, come il suo e nostro Giorgio, scrive mille volte meglio di Saviano, ma che è considerato mille volte meno , poiché anche il buon Andrea, magari è di sinistra, ma non fa i relativi rancorosi spot anti destra di cui sopra. P.S. Provi lei magari, visto che Giorgio non lo può più fare, a fare qualche dichiarazione anti Berlusconi, gli dia di mafioso e pedofilo e, magari, per Faletti una consacrazione postuma "per antiberlusconismo collaterale". Con solidale cordialità.

Natalino Russo Seminara 

 

Lettera 22

Caro DAGO, leggo (sul tuo benemerito sito) che il 65% delle imprese italiane teme il default nel corrente anno. Anche se solo fosse la metà, e se solo prevedesse di fallire nel 2015, fossi io il premier mi metterei a fare un sit-in di fronte al Bundestag, Pannella style,  e non me ne andrei se non con una soluzione condivisa coi padroni d'Europa. Perché tale evento sarebbe il collasso del sistema Italia e inevitabilmente, a catena, quello degli altri sistemi della stramaledetta aurea-euro. Altro che baloccarsi col quirinale sulla riforma del senato e della legge elettorale e via cazzeggiando.

Saluti Blue Note

 

COSTA CONCORDIA COSTA CONCORDIA

Lettera 23

Caro Dago,

scusa se mi ripeto, ma sentiti ieri i nostri governanti mi sorge spontaneo un pensiero: Nanni Moretti, dove sei ? Girotondini, dove siete ? Comitati per la difesa della Costituzione, dove siete ? Le riforme del banana, per le quali vi siete giustamente mobilitati a suo tempo, sembrano acqua fresca confronto a quelle devastanti portate avanti dal sinistro fiorentino e le sue veline... e voi assistete muti ? Perchè ?

Recondite Armonie

 

Lettera 24

Caro Dagospia,

nella tua posta del 29 c.m. c’è una lettera, la nr. 10, a firma dei gentili signori Giancarlo Lehner, Rolando Peccatori e Ivan Meacci, i quali dichiarano di aver costituito un’associazione per la conservazione del relitto della Costa Concordia al fine di adibirla a struttura museale, habitat per manifestazioni culturali e musicali e quant’altro.

 

la costa concordia lascia l'isola del giglio 9 la costa concordia lascia l'isola del giglio 9

Tale operazione si dovrebbe compiere, a parer loro e se non ho capito male, in nome del risparmio dei fondi per la distruzione del relitto e per farlo diventare fonte economica e culturale positiva. Mi pare che ci sia il rischio che si tratti di una proposta seria: ho provato a rinvenire nella lettera tracce d’ironia, di sarcasmo, di paradossi, ma non sono riuscito a trovarne. In ogni caso, la Costa Concordia è molto di più di un gigantesco relitto.

 

E’ il simbolo di un disastro nazionale e che chiama in causa la nostra, di nazione. E’ un contenitore di fantasmi di cui quelli degni sono le vittime di chi vi ha perso la vita, terrorizzate, e pieno di quella paura provata da chi è riuscito a scampare. Naturalmente, per chi non ci crede, queste possono essere solo impressioni, superstizioni (nulla quaestio); però il relitto della Costa Concordia contiene anche altri tipi di fantasmi, molto più attivi.

 

la costa concordia lascia l'isola del giglio 8 la costa concordia lascia l'isola del giglio 8

Esso è carico simbolicamente del pressapochismo della gestione delle rotte delle crociere che è stato mostrato in questo caso, significando anche il leccaculismo e leggerezza insito nella pratica dei pericolosi inchini, che, mi auguro, sia terminata (ma non ci credo). E’ l’evocazione dello scaricabarile delle responsabilità che si attiva in ogni tragedia, dei sospetti che, anche quando non fondati, sempre nascono in situazioni del genere (in questa c’è stato il “cerchez la femme”); di una vicenda, insomma, troppo intrisa dei mali italiani.

 

Anche la riuscita dell’operazione di rimozione dal Giglio, a ben pensarci, rientra nel solito paradigma all’italiana: prima c’è la situazio ne negativa determinata dai difetti italici e poi la dimostrazione della genialità (presunta) nel riparare alla situazione creatasi; e così in uno schema che si ripropone sempre uguale. Per favore, giriamo pagina e senza badare a spese (che scialacquiamo ben altro e in cose ben peggiori).

 

Non manteniamo in piedi questi fantasmi. Fate sparire quel relitto con la massima cura possibile. Che, oltre ai cimeli che intaseranno, con discutibile buon gusto, le aste, ne rimanga al massimo un monumento (se proprio si vuole ricordare la tragedia); magari, ove non se ne rinvenissero i poveri resti, intitolato alla memoria dello sfortunato (due volte) Russell Rebello. LeoSclavo

la costa concordia lascia l'isola del giglio 7 la costa concordia lascia l'isola del giglio 7

 

Lettera 25

Caro Roberto,

premesso che mi dispiace che l'Unità chiuda, benché nessuno si strappò i capelli per la morte dell'assai più glorioso ed italianissimo "Avanti!", sarebbe ora di far chiarezza sul quotidiano comunista, che non è stato fondato da Gramsci, bensì dal Cremlino.

Dal mio "Lenin, Stalin, Togliatti/ La dissoluzione del socialismo italiano" (Mondadori 2014), ti riporto la documentazione originale sulla nascita dell'Unità:

 

«L’”Unità” la disegnano, la finanziano, la impongono i russi, i quali impartiscono ordini anche su chi ci dovrà scrivere.

Lo comunica Gramsci stesso, settembre 1923, quando si trova ancora a Mosca:

 

«Cari compagni,

nella sua ultima seduta il Presidium ha deciso che in Italia sia pubblicato un quotidiano operaio redatto dal comitato esecutivo al quale possono dare la loro collaborazione politica i terzinternazionalisti esclusi dal partito socialista...» .

la costa concordia lascia l'isola del giglio 3 la costa concordia lascia l'isola del giglio 3

 

Il 26 gennaio 1924, Humbert-Droz informa Zinov’ev:

 

«Il quotidiano è sulla buona strada. Abbiamo una tipografia e dopo che i contratti saranno stati firmati e il denaro depositato, ci vorrà una quindicina di giorni per farlo uscire...» .

 

Il 1° febbraio 1924, nell’ennesimo rapporto confidenziale a Zinov’ev, aggiunge:

 

«Il quotidiano – Abbiamo trovato la tipografia e il contratto è stato firmato. Il giornale uscirà a Milano il 1° febbraio. Il compagno Michailov mi aveva avvertito che per il quotidiano era già stata depositata una certa somma... mi sono assunto la responsabilità di chiedere al compagno Michailov di anticipare sulla somma depositata le 50 mila lire necessarie per la firma del contratto...» .

 

L’8 febbraio, da Mosca, Iosif Piatnitzkij scrive a Humbert-Droz:

 

ANTONIO GRAMSCI ANTONIO GRAMSCI

«... Prima ancora di aver ricevuto la vostra lettera avevo spedito tutto quello che potevo per le elezioni, il giornale e i fuc...» .

 

Progetti, linee politiche, denaro ed anche armi, dunque: a tutto pensano e provvedono i bolscevichi, il cui potere deriva dal denaro, più che da effettiva autorevolezza.

A Gramsci rimane soltanto la libertà di scegliere il titolo, riprendendolo dalla testata di Salvemini, ma non in onore dell’antifascista pugliese, bensì per significare l’adesione alla nuova linea unitaria dell’Internazionale:

 

«Io propongo come titolo “L’Unità” puro e semplice, che sarà un significato per gli operai...»...» .

E' ora, insomma, di informare gli italiani sulla falsità dei miti fatti diventare luoghi comuni.

Giancarlo Lehner

 

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