1. DA IERI SCOMPARE IL PATTO DEL NAZZARENO, ADESSO ABBIAMO FORZA ITALIA AL GOVERNO 2. SILVIO BERLUSCONI SOSTITUISCE CON I SUOI SENATORI, ALMENO 45 SU 60, LA TRENTINA SCARSA DI DISSIDENTI PIDDINI E SPALANCA LA STRADA A MATTEO RENZI PER L’ITALICUM 3. MA IL BERLUSCONI CHE SI LEGA MANI E PIEDI A RENZI È UN SILVIO OTTUAGENARIO CHE PENSA SOLO A SE STESSO. VUOLE MERITARSI LA “SALVA-SILVIO” CHE RENZI HA SOLO SOSPESO MA NON CERTO RITIRATO. VUOLE UN CAPO DELLO STATO CHE GLI CONCEDA LA GRAZIA. VUOLE ‘’GARANZIE” PER DIFENDERE IL SUO IMPERO TELEVISIVO IN DECLINO E SALVARE LE SUE AZIENDE DALLA CONCORRENZA. SONO TUTTE DEBOLEZZE E RENZI LE STA SFRUTTANDO SINO IN FONDO

 

Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1. AVVISI AI NAVIGATI

RENZI E BERLUSCONI MATRIMONIO ALL ITALIANA RENZI E BERLUSCONI MATRIMONIO ALL ITALIANA

Da ieri abbiamo un secondo patto del Nazzareno, più forte e più saldo del primo. Silvio Berlusconi sostituisce con i suoi senatori, almeno 45 su 60, la trentina scarsa di dissidenti piddini e spalanca la strada a Matteo Renzi per l’approvazione della nuova legge elettorale. In cambio, ottiene probabilmente una sorta di prelazione sulla scelta del prossimo capo dello Stato, della quale si parlerà martedì prossimo in un nuovo incontro. Anzi, in un nuovo vertice di maggioranza, perché è chiaro che adesso abbiamo anche Forza Italia al governo.

 

renzi e berlusconi italicumrenzi e berlusconi italicum

Però con il via libera al premio di lista, anziché al premio di maggioranza, Berlusconi ha apparentemente suicidato il suo partito. Forza Italia rischia di essere il quarto partito, dopo grillini e Lega Nord, e di non poter andare al ballottaggio. Di qui al 2016, data di entrata in vigore dell’Italicum, deve riaggregarsi con l’Ncd di Alfano, recuperare consensi sui Cinque Stelle e sperare di arrivare seconda, chiedendo poi a Salvini i voti per il ballottaggio. Una strada tutta in salita.

renzi berlusconi by vincinorenzi berlusconi by vincino

 

Ma Berlusconi forse non ha un orizzonte così lungo. Il Berlusconi che si lega mani e piedi a Renzie è un Berlusconi che pensa solo a se stesso. Vuole meritarsi la “salva-Silvio” che Renzie ha solo sospeso ma non certo ritirato. Vuole un capo dello Stato che gli conceda la grazia. Vuole gli spazi di manovra per difendere il suo impero televisivo e salvare le sue aziende dalla concorrenza. Sono tutte debolezze e Renzi le sta sfruttando sino in fondo.  

 

 

2. NAZZARENO FOR EVER

“Il nuovo patto che spacca i partiti” è il riassunto in prima pagina del Corriere, che dentro riporta: “Berlusconi e Renzi rilanciano il patto. Sfida alle minoranze sull’Italicum. Il premier: ‘In Italia dobbiamo vincere qualche potere di veto’. Il leader FI: ‘Basta frammentazione’. Oggi il Cavaliere vedrà nuovamente il presidente di Ncd per parlare del Colle” (p. 2). Repubblica scrive: “Renzi blinda l’Italicum e il patto con Berlusconi. ‘I frenatori si rassegnino’. E’ rivolta dentro Pd e Fi” (p. 2).

Luigi Zanda Luigi Zanda

 

Miguel Gotor Miguel Gotor

Il Messaggero scruta il calendario: “Renzi e Berlusconi blindano l’Italicum. Battaglia nel Pd, in 29 dicono no. Oggi in votazione l’emendamento renziano che fa decadere tutti gli altri. Ma il voto finale slitta alla prossima settimana” (p. 2). Il Giornale esulta a tutta prima: “A un passo dalla crisi. La maggioranza non c’è più. Renzi chiede la conta sull’Italicum ma 29 senatori Pd gli voltano le spalle. Una vera scissione. La tenuta del governo è a rischio e adesso le larghe intese sono qualcosa più di un’ipotesi”.

 

Intanto, si contano le armate in casa democrat: “L’assemblea dei ribelli (con il sogno di arrivare a quota 150). Tutte le anime della sinistra interna riunite stasera a Montecitorio per arginare il pressing renziano. L’ipotesi di aggregarsi disertando il ‘sì’ finale, scenario complicato se i voti fossero decisivi” (Corriere, p. 5). Il clima è teso come non mai. Repubblica: “Ci guida Verdini’.

zanda e finocchiarozanda e finocchiaro

 

I veleni sul ring del Pd. I ribelli contrappongono la Costituzione ai richiami alla disciplina. Zanda sorpreso: ‘Incredibile un dissenso così organizzato’. Boccia chiede a Renzi di evitare ‘metodi da Is’ con la minoranza. I fedelissimi del premier: ‘Ha passato il limite, chieda scusa” (p. 4). Sulla Stampa, l’ex segretario Epifani denuncia: “Un fatto inaudito l’intesa solo con Forza Italia” (p. 3). Il Messaggero racconta che “Bersani guida la fronda ma non strappa: vogliamo dare le carte per il Quirinale” (p. 2).

 

 

w ric43 amato veltroniw ric43 amato veltroni

3. ULTIME DA FARSA ITALIA

Il nuovo patto tra Silvio e Matteo provoca mal di pancia anche tra gli azzurri: “Fitto: Silvio sta suicidando il partito. Vuole entrare in maggioranza. Il leader cerca di bloccarlo: non fare dichiarazioni. Ma lui: vedrai che combino. L’ex governatore convinto di perdere sull’Italicum ma va alla guerra sul Colle” (Corriere, p. 6). La Stampa racconta: “E alla fine Berlusconi porta in dote a Renzi 45 senatori su 60. Fitto: ‘Ci svendi’. Ma Forza Italia sogna le larghe intese” (p. 4). Il Giornale spiega: “Berlusconi: il patto tiene. E il premio alla lista unirà il centrodestra. Dopo il faccia a faccia con Renzi, il Cavaliere garantisce i voti al premier sull’Italicum” (p. 5).

chi01 veltroni amato bertonechi01 veltroni amato bertone

 

 

4. ROMANZO QUIRINALE

Repubblica guarda anche oltre l’Italicum e racconta: “I tre forni nella partita del Colle e la tentazione del nome a sorpresa. Nei prossimi 15 giorni il leader Pd si gioca buona parte del suo futuro, oltre a molte chance di concludere la legislatura. ‘Possiamo rivolgerci alla minoranza del Pd, oppure ai berlusconiani e, infine, ai grillini dissidenti. Ma il mio obiettivo è arrivare a eleggere una persona civile’. Negli ultimi giorni, a Palazzo Chigi, le quotazioni del ministro dell’Economia Padoan sono tornate a salire” (pp. 6-7).

 

RENZI E PADOANRENZI E PADOAN

Toto-presidente anche sul Giornale: “Cartabia, la pupilla di Re Giorgio. Ha i numeri giusti e piace a Renzi. Donna, giovane, cattolica e non politica. Prodi in calo, Amato e Veltroni resistono” (p. 6).

 

 

5. L’UOMO CHE STRIGLIAVA LE BANCHE

Matteo Renzi va al vertice di Davos (evidentemente più simpatico di Cernobbio) portando lo scalpo delle banche popolari, che dice di aver “strigliato”. Corriere: “La svolta delle Popolari: diventano spa. Dura opposizione di Ncd, l’altolà di Alfano e Lupi. Il partito potrebbe votare contro il decreto. Il premier: una giornata storica, dopo 20 anni di tentativi di modifica mai riusciti” (p. 10). “Si chiude l’epoca dei piccoli soci. Quelle assemblee con i pullman. Dalla Popolare di Milano all’Ubi, che cosa cambia con la riforma. Le scommesse sulle fusioni: chi parte per primo? L’ipotesi Bpm con Carige. Veneto Banca con Popolare Vicenza: la Borsa fa i conti” (p. 11). La Stampa riporta anche “i dubbi della Banca d’Italia” (p. 6).

BRUTI ROBLEDO BRUTI ROBLEDO

 

Repubblica racconta la resistenza delle Popolari: “L’asse tra cattocomunismi e forza leghisti nella trincea dei resistenti. I sindacati temono una nuova ondata di esuberi tra i bancari dopo i 68 mila posti persi negli ultimi 15 anni. Oggi del colosso dell’Ubi sono azionisti la Congregazione delle Suore della carità e il convento di Sant’Orsola di Brescia” (p. 12).  

 

 

6. TOGHE ROTTE

gli sposi ascoltano il piccolo principe foto 568804gli sposi ascoltano il piccolo principe foto 568804

Grosso guaio per Alfredo Robledo, l’aggiunto milanese che a questo punto rischia il trasferimento indipendentemente dallo scontro con Edmondo Bruti Liberati. Corriere: “Rivelava notizie alla Lega Nord. Trasferite Robledo’. Cassazione, le accuse al magistrato milanese. ‘Il magistrato è venuto meno ai suoi doveri di imparzialità e di riservatezza” (p. 20). Messaggero: “Robledo va trasferito. Informò la Lega delle indagini con sms’. La richiesta del pg della Cassazione al Csm sul magistrato. ‘Messaggi al legale del Carroccio e suggerimenti sui Bossi” (p. 14). Per Bruti Liberati una vera tombola.

 

 

7. TOGHE APPICCICATE

FRANCESCO LO VOIFRANCESCO LO VOI

Tutto da rifare a Palermo, nonostante gli sforzi di Re Giorgio? Il rischio c’è, e anche molto concreto, come racconta il Cetriolo Quotidiano: “L’amnesia del Csm sulla moglie di Lo Voi. La consorte del neoeletto procuratore di Palermo è giudice al tribunale: uno dei due coniugi è incompatibile. A parlare di questa possibile criticità sono i due sconfitti Lari e Lo Forte, i quali hanno chiesto l’annullamento della nomina al Tar” (p. 9).

 

 

8. MARCIO SU ROMA

Nuova operazione antimafia nella Capitale. “La rete della ‘ndrangheta a Roma. ‘Qui si sta meglio che in Calabria’. Droga e armi, 31 ordini d’arresto. Un pentito: i giovani affiliati entusiasti di cibo e donne. Gli incontri alla coop Edera, già citata da Buzzi nelle intercettazioni di Mafia Capitale. Il procuratore aggiunto Prestipino: “Roma è considerata strategica dai clan: è il futuro” (Corriere, p. 21).

 

 

9. COMPAGNI CHE SBAGLIANO E TESTI CHE SI SBAGLIANO

PENATI dc f c df dfb a f df f PENATI dc f c df dfb a f df f

Colpo di scena al processo contro l’ex piddino Filippo Penati: “Il teste chiave contro Penati ritratta tutto. Al processo contro l’ex presidente della Provincia di Milano, l’uomo considerato il collettore delle tangenti smentisce se stesso e accusa: ‘Quando sono stato arrestato ho subito pressioni di tutti i tipi, se non avessi detto quello che voleva la Procura non sarei mai uscito’. L’architetto Sarno ai giudici: ‘Io vittima di angosciosi condizionamenti’. L’imputato: ‘Indagini fragili, questa è solo l’ennesima dimostrazione” (Repubblica, p. 23).

 

 

CASA TULLIANI A MONTECARLO CASA TULLIANI A MONTECARLO

10. CHE AFFARONI A MONTECARLO

“Il cognato di Fini fa i milioni con la casa di Montecarlo. L’immobile è in vendita, ‘Oggi’ becca Tulliani mentre tratta. Eppure il leader di An giurava che l’appartamento non vale nulla. Il prezzo di vendita oggi è di 1,6 milioni. Nel 2008 An l’ha svenduta ad appena 300mila euro” (Giornale, p. 7).

 

 

11. VIENI AVANTI CREATIVO

Ultime dalle sfilate milanesi: “Color ciliegia, giacca pigiama. ‘I 50enni vogliono osare” (Corriere, p. 27). E osino! Vai di pigiama party. 

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...