ORA MANCA PUPO! - DOPO AL BANO ANCHE TOTO CUTUGNO FINISCE NELLA LISTA NERA DELL’UCRAINA PER LA SUA VICINANZA ALLA RUSSIA – LA MOTIVAZIONE: “FA PARTE DELL’ASSOCIAZIONE AMICI DI PUTIN E HA SOSTENUTO L’ANNESSIONE DELLA CRIMEA” – VIDEO: L’ESIBIZIONE A SANREMO CON IL CORO DELL’ARMATA ROSSA E IL PUBBLICO IN DELIRIO A MOSCA
CONCERTO DI TOTO CUTUGNO IN RUSSIA
AL BANO, AL BANDO! L'UCRAINA METTE L'UGOLA DI CELLINO NELLA ''LISTA NERA'', UN INDIVIDUO CONSIDERATO ''MINACCIA ALLA SICUREZZA NAZIONALE''. E LUI REPLICA: ''MAI FATTO POLITICA, SE DICO CHE PUTIN E BRAVO NON È UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA ALL'UCRAINA. IO PORTO CANZONI DI PACE, NON A CASO A KIEV…''
DOPO AL BANO, ANCHE TOTO CUTUGNO NELLA LISTA NERA DELL’UCRAINA
Francesca Milano per www.ilsole24ore.com
«Lasciatemi cantare con la chitarra in mano», ma l’Ucraina gli dice no. Dopo Al Bano, anche Toto Cutugno finisce nella lista nera del ministero della cultura ucraino. Secondo uno dei parlamentari che hanno avanzato la richiesta, Viktor Romanyuk, il cantante «fa parte dell’associazione Amici di Putin e ha sostenuto l’annessione della Crimea».
D’altronde, Toto Cutugno non ha nascosto il suo legame con la Russia: recentemente ha infatti dichiarato a un a giornalista del settimanale Tv Sorrisi e Canzoni che gli chiedeva se «le piacerebbe un suo show celebrativo in tv»: «L’ho già fatto. In Russia, però. A Mosca la tv ha ripreso due serate in cui 24 grandi cantanti russi hanno cantato in italiano i miei successi».
Forse il cantante che si professava «un italiano vero» si è sentito abbandonato dai suoi fans: «Gli italiani si sono dimenticati di me», ha spiegato recentemente, dopo aver partecipato al programma “Ora o mai più” su Rai Uno. Ecco perché i suoi impegni sono quasi tutti oltreconfine: il 23 marzo a Kiev era in programma un suo concerto, ma l’evento non ci sarà. Viktor Romanyuk, che assieme ad altri parlamentari ha presentato la richiesta di vietare l’ingresso al cantante al capo dei servizi di sicurezza Vasily Gritsak, ha spiegato che «Su internet ci sono molte informazioni sulla sua posizione riguardo all’occupazione della Crimea».