OTELLO CI FA UN BAFFO - DA MEDEA AL FILOSOFO JASPERS: QUANDO LA GELOSIA DIVENTA PARANOIA SONO GUAI TREMENDI - DUE SONO LE SUE RADICI: IL SENSO DI VULNERABILITÀ E IL DESIDERIO DI CHI NON SI CREDE ALL’ALTEZZA - -

Un testo del filosofo Jaspers e un saggio appena pubblicato da Laterza indagano il tema della gelosia - La storia finisce sempre allo stesso modo: l’oggetto d’amore si rivela sempre un serpente tra i fiori...

Condividi questo articolo


MUNCH GELOSIA MUNCH GELOSIA

Giancarlo Dimaggio per “la Lettura - Corriere della Sera”

 

Inizia il giorno in cui compilo l’elenco dei gelosi. Il Dandi e Scialoja, il ladro e la guardia, uno dei capi della Banda della Magliana e il commissario che ossessivamente gli dà la caccia in Romanzo criminale , se si guardassero con attenzione allo specchio vedrebbero riflesso il volto dell’altro.

 

DELIRIO DI GELOSIA COVER DELIRIO DI GELOSIA COVER

Due destini, la stessa persona. Julius Klug, orologiaio di fede ultramontana internato in manicomio a Heidelberg nel 1895, apparirebbe nella stessa immagine. Nel Munchmuseet di Oslo è rinchiuso un altro caso di somiglianza: Edvard Munch. Manca la gelosia femminile. L’esempio perfetto: Medea. Ho dati sufficienti. La scena del crimine si ripete: il triangolo amoroso. L’innesco dell’esplosione è lo stesso: gelosia. 
 

Il Dandi, nella sua arroganza, vuole per sé la mejo mignotta de Roma . Quindi cerca la donna che tradisce, per definizione. Scialoja, quando la interroga, sa che Patrizia è la donna del Dandi. E se ne innamora. Per tutta la serie si rincorreranno in un gioco a sconfiggere il rivale, a rubargli la femmina. Lei sfugge con sistematica freddezza, tradisce uno e inganna l’altro.

 

Nella ricerca di salvezza andrà a rifarsi una vita in provincia, da fioraia. Il Dandi la scoverà, giusto per ricordarle che è sua, e che prostituta resta. Pochi giorni dopo Patrizia gli intima di sposarla, pena rivelazioni a Scialoja. Niente di più eccitante per il Dandi. Non la sicurezza del possesso gli interessa, ma umiliare il rivale. Pagherà cara la sua passione triangolare: Patrizia lo tradirà un’ultima volta, indirizzandolo all’agguato mortale. 

MEDEA GELOSIA MEDEA GELOSIA

 

Julius Klug, K nel testo di Karl Jaspers Delirio di gelosia (Raffaello Cortina), inizia a credere che la moglie lo tradisca 16 anni dopo avere iniziato a costruire un orologio astronomico. Quella meticolosità nell’inutile che ritrovi nei personaggi di Baricco. Comincia credendo che la moglie treschi con l’orologiaio di una città vicina. Quale rivale peggiore? La picchia, le dà della puttana. Sente rumori nella notte: uomini che insidiano la sua donna.

 

Minaccia con la pistola chi crede esserne l’amante, denuncia chi lo considera pazzo e vuole internarlo ma l’internamento sarà il suo destino. Leggo il resoconto di Jaspers: «Quando incontrava uno degli uomini di cui sospettava scappava». Si sente in pericolo, schiacciato, incompreso, deriso e alla fine mandato in miseria. Ricorda che la moglie era stata definita una composizione floreale che ornava il suo «signor negozio». Nell’autobiografia scritta durante il suo soggiorno in manicomio la definisce «il serpente tra i fiori». Una composizione floreale a disposizione di tutti. Formo connessioni: il Dandi. Lui avrebbe sottoscritto. 
 

LA GELOSIA COVER LA GELOSIA COVER

Altre connessioni. Un anno fa passeggiavo nel Giardino della Minerva della scuola medica salernitana con il mio collega Giampaolo Salvatore. Mi diceva: «La base della gelosia è il senso di vulnerabilità, di inferiorità. Pensa a Sabato, domenica e lunedì di Eduardo De Filippo. Peppino Priore che si sfoga a tavola, si sente fesso a fronte della tresca di sua moglie. La sua fragilità minacciata è diventata rabbia». 
 

Ritorna tutto. Il Dandi, Scialoja, nessuno vuole soccombere, la misura del loro valore è il possesso dell’oggetto d’amore. Ma nell’animo ognuno di loro si sente inferiore e reagisce attaccando o ricercando il senso di grandiosità. Superiorità morale nel caso di K e Scialoja. Un attico nel centro di Roma è il tempio che il Dandi erige a se stesso. 
 

Poi c’è Munch, il Munchmuseet. Gelosia del 1895, l’anno in cui K fu internato. Inizio oggi a stabilire nessi paranoici? Se volete conoscere la faccia del geloso, è ritratta lì in primo piano. Ed è la faccia dello spavento e della sconfitta. Perplessità, occhi sgranati, smarrimento. Alle spalle la coppia di amanti che esclude il pittore. Il viso è abbattuto, apparirà identico in Gelosia II (non lo cercate al museo, non è lì).

GELOSIA thumb php GELOSIA thumb php

 

Passeggio per le sale, il mio ospite mi fa notare un altro quadro, non ricordo oggi il titolo, dipinto decadi dopo. In primo piano lo stesso viso, ma alle spalle c’è una casa in fiamme. Gli amanti non li vediamo, ma sono chiusi là dentro. Di nuovo torna tutto, prima la vulnerabilità e solo dopo l’aggressione, tentativo fallimentare di restaurare la dignità smarrita. 

Infine Medea che, annichilita dal tradimento di Giasone, si vendica uccidendo i propri figli per colpire meglio l’infedele. La rievoca Giulia Sissa nel suo La gelosia (Laterza) : «Furibonda e astuta, viscida e giubilante, la Medea di Seneca è pura crudeltà». 
 

Gli attori sono in scena, i fatti sulla scrivania, ora le deduzioni. La gelosia è il timore che l’oggetto amato sparisca per mano di un rivale. Ha varie gradazioni: quel senso di minaccia e sospetto che almeno una volta ha preso tutti i veri innamorati: perché non ha risposto al telefono? Con chi stava parlando? Che ci va a fare in palestra? Sospetti utili entro un certo grado, un minimo di controllo serve e l’altro si sente amato. 
 

ROMANZO CRIMINALE ROMANZO CRIMINALE

Poi la gelosia della personalità paranoide. La sospettosità è sistematica, fondata o meno che sia, la convinzione non muta: l’altro inganna, umilia, deruba. Stai in guardia, erigi un bunker. Se vieni messo al muro, attacca. Infine la gelosia delirante. Più ferma e invincibile della personalità paranoide, crea fatti che non esistono. K sentiva carezze al piede nella notte, gli amanti della moglie si erano intrufolati nel suo letto. 
 

LA GELOSIA - GARREL LA GELOSIA - GARREL

Le radici della gelosia? Ne identifico due. La prima è il senso di vulnerabilità, inferiorità. Come sangue che si ghiaccia, gambe che si sciolgono come cera. Le azioni del geloso — controllo, investigazioni, aggressioni e vendette nascono da lì, tentativi maldestri di proteggere la lumaca quando il guscio si crepa.

 

Costruire grandi case in mura di orgoglio e intonare inni al proprio valore servono ad allontanare la vulnerabilità. Se c’è qualcuno da accusare, il geloso scaccia l’idea strisciante di appartenere a una genia di reietti. Gode del vigore che dà il combattere il nemico invece di sentirsi una nullità. 
 

La seconda: una forma di relazione oggettuale, il modo in cui nella mente prevede andranno i rapporti. Immaginatela così: bramate l’amato, ma temete di non essere alla sua altezza e qualcuno più potente di voi lo conquisterà. L’angoscia è insostenibile. La vita affettiva si plasma intorno al bisogno di controllare la perdita temuta.

 

GELOSIA 9 GELOSIA 9

Scegliete una persona che vi fa tremare la terra sotto i piedi e passate la vita a prevenirne la fuga. La scelta del Dandi e di Scialoja. L’amore per l’inaffidabile e inafferrabile. La storia finisce sempre allo stesso modo: l’oggetto d’amore si rivela un serpente tra i fiori. 

gelosia gelosia gelosia patologica terapia gelosia patologica terapia gelosia gelosia gelosia gelosia

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

ARCHEO-QUIZ - UN BELL'ANEDDOTO CHE LA DICE LUNGA SUL TIPO DI RAPPORTI CHE INTERCORRONO TRA STAMPA E POTERE - "QUALCHE TEMPO FA IL DIRETTORE DI UN GRANDE GIORNALE RICEVETTE LA TELEFONATA DEL CAPUFFICIO STAMPA DI UNA GRANDE INDUSTRIA: ‘’CARO DIRETTORE, SAPPIAMO CHE STA PER USCIRE UN SERVIZIO MONDANO DOVE COMPARE LA FOTO DI (E LÌ IL NOME DELL'AD DELLA GRANDE INDUSTRIA) ABBRACCIATO A (E LÌ IL NOME DI UNA SIGNORA, AL MOMENTO AMANTE NUMERO DUE DELL'AD). LEI CAPIRÀ, ALLA NOSTRA GRANDE INDUSTRIA QUESTO DISPIACE NON POCO" - "IL GIORNALE È GIÀ IN MACCHINA", OBIETTÒ IL DIRETTORE. CON LA VOCE DI CHI SA DI ESSERE AUTORIZZATO A TUTTO, IL CAPUFFICIO STAMPA DISSE: "VA BENE, QUANTO COSTA COMPRARE TUTTA LA TIRATURA DEL SUO GIORNALE?" – COME E’ ANDATA A FINIRE? BASTA LEGGERE DAGOSPIA…

A CASA DI CARLO DE BENEDETTI - COME SI FA, AVENDO I SUOI SOLDI, A POSARE DAVANTI A UNA PARETE A TROMPE-L'ŒIL CHE RIPRODUCE UN FINTO TRALICCIO CON VITE, DOVE C’È APPESO SOPRA UN FALSO CANALETTO IN CORNICE DORATA OSCURATO, PER GIUNTA, DALLE FOTO DEI PARENTI, DI CUI UNA IN CORNICE LEOPARDATA? - IL CUSCINO SUL DIVANO SEMBRA LA TOVAGLIA DI UNA PIZZERIA. NON PARLIAMO DEGLI ANIMALETTI POP SU UNA CONSOLLE DI MARMO - JOHN ELKANN AVRÀ DISTRUTTO “REPUBBLICA” MA LUI DEVE AVER IMPARATO DALL’ARCINEMICO BERLUSCONI A FAR FALLIRE IL BUON GUSTO… - VIDEO

FLASH! - NELLO SCONTRO SULL'EREDITÀ AGNELLI CHE VEDE IN CAMPO QUATTRO FRATELLI DE PAHLEN CONTRO I TRE FRATELLI ELKANN, TUTTI FIGLI DI MARGHERITA AGNELLI, FA CAPOLINO IL GOSSIP - SI VOCIFERA CHE SIA SBOCCIATA UNA AFFETTUOSA AMICIZIA TRA LA BELLA E PIMPANTE ANNA DE PAHLEN E IL BALDO PETROLIERE UGO BRACHETTI PERETTI, SPOSATO E SEPARATO CON ISABELLA BORROMEO, SORELLA DELLA MOGLIE DI JOHN ELKANN. GOSSIP CHE A TORINO NON HA FATTO ALCUN PIACERE: IL PROCESSO VEDE ANCHE I FIGLI DI MARGHERITA CONTRO GLI ELKANN…

DAGOREPORT - PIER SILVIO L’HA CACCIATA E HA FATTO SBARRARE LE PORTE DI MAMMA RAI: COSA RIMANEVA A BARBARA D’URSO, SE NON DI TENTARE LA PROVA DEL NOVE? DISCOVERY CON CROZZA E FAZIO È IL TERZO PIÙ VISTO IN ITALIA NELL'ARCO DI 24 ORE DURANTE IL 2023. E ADESSO ARRIVA AMADEUS - L’ARRUOLAMENTO DI CARMELITA COSTA POCO (SONO LONTANISSIME LE CIFRE DELL’ERA DI SILVIO BERLUSCONI) ANDREBBE A PRESIDIARE UNA FASCIA RICCA DI PUBBLICITA' COME È QUELLA DEL POMERIGGIO. LA SUA SOSTITUZIONE IN MEDIASET CON MYRTA MERLINO SI È RISOLTA IN UN MEZZO FLOP, MENTRE SU RAI1 “LA VITA IN DIRETTA” DI MATANO NON HA NULLA DI IRRESISTIBILE - LE TRATTATIVE CON DISCOVERY SONO IN CORSO E UN OSTACOLO SAREBBE LA PRESENZA DI... 

FLASH! – CARLE', MA CHE STAI A DI’? - CORREVA L’ANNO 1959 QUANDO L’AVVOCATO AGNELLI SI SBATTEVA ANITONA EKBERG. IERI A “100 MINUTI” (LA7) CARLO DE BENEDETTI RACCONTA DI AVERLO INCROCIATO CON LA DIVA DE “LA DOLCE VITA” QUANDO ERA “UN RAGAZZINO” (“LUI MI HA DETTO: VAI A FARTI UNA SEGA”) – FATTI I CONTI DELLA SERVA, ESSENDO NATO NEL 1934, CDB AVEVA NON SOLO 25 ANNI MA NEL 1959 ERA GIA’ SPOSATO CON MITA CROSETTI (NEL 1961, NASCE IL PRIMO FIGLIO RODOLFO) – INSOMMA, L'ERA DELLA SEGA L'AVEVA GIA' SUPERATA DA UN PEZZO...