1. PASSATA L’EURO-SBRONZA ELETTORALE DI MISTER 40%, ARCHIVIATO IL CONSIGLIO D’EUROPA IN CUI MATTEUCCIO-UCCIO-UCCIO HA FATTO BENE LA PARTE DEL “VERO FICO” (COPY SCALFARI), L’ITALIA TORNA QUELLA DI SEMPRE. UN PAESE CON UNA MACCHINA STATALE AFFAMATA DI DENARI, DOVE LA RIPRESA LA VEDONO SOLO I POLITICI, IL LAVORO NON TORNA E DOVE LE IMPRESE CHE NON ESPORTANO VEDONO IL FALLIMENTO IN FACCIA 2. CON LA GENIALATA DEGLI 80 EURO PAGATI DALL’INPS, CHE NON FANNO RIPARTIRE I CONSUMI, C’È DI FATTO UN BUCO NEI CONTI DELLO STATO E SERVIREBBE UNA MANOVRA CORRETTIVA 3. CI HANNO SBOMBALLATO PER MESI CON LA SPENDING REVIEW E POI SI SCOPRE CHE È TUTTA UNA MEZZA PRESA PER IL CULO. SI FARÀ ALLA SOLITA MANIERA, PER EVITARE LA MANOVRA CORRETTIVA: SVENDITE DI STATO VESTITE DA “PRIVATIZZAZIONI” E TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA SPACCIATI PER “RIFORME”. OCCHIO, CHE I GIORNALONI SONO PRONTI A CREDERCI

A cura di Minimo Riserbo (Special Guest: Pippo il Patriota)

 

 

1. ALTRO CHE 80 EURO

Li vogliamo correggere, questi conti, oppure la buttiamo in caciara e facciamo finta di niente con la scusa del semestre europeo, appuntamento in attesa di trovare una qualche utilità? Passata l’euro-sbronza elettorale di Mister 40%, archiviato il consiglio d’Europa in cui Matteuccio ha fatto bene la parte del “vero fico” (copy Scalfari), l’Italia torna quella di sempre. Un paese con una macchina statale affamata di denari, dove la ripresa la vedono solo i politici, il lavoro non torna e dove le imprese che non esportano vedono la morte in faccia.

renzi con merkel cameron van rompuy harperrenzi con merkel cameron van rompuy harper

 

Con la genialata degli 80 euro pagati dall’Inps, che non fanno ripartire i consumi, c’è di fatto un buco nei conti e servirebbe una manovra correttiva. E oggi Morando, sottosegretario all’Economia per volere di Re Giorgio, ammette che i tagli ipotizzati da Lettanipote sono difficili da portare a casa. Ci hanno sbomballato per mesi con la spending review e poi si scopre che è tutta una mezza presa per il culo. Ma tu pensa.

Si farà alla solita maniera, per evitare la manovra correttiva: svendite di Stato vestite da “privatizzazioni” e tagli alla spesa pubblica spacciati per “riforme” della Pubblica amministrazione. Occhio, che i giornaloni sono pronti a crederci. Le parole menzognere sono già pronte e solo da lucidare.

 

2. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA

LA MANO DI RENZI SULLA SCHIENA DI MARIA ELENA BOSCHILA MANO DI RENZI SULLA SCHIENA DI MARIA ELENA BOSCHI

Ok, ieri era domenica e manco giocava l’Italia, quindi caccia alle notizie che durante la settimana varrebbero trenta righe in economia, alla voce “piccoli fastidi” del capitalismo avanzato. Repubblica spara a tutta prima: “Cassa integrazione, allarme del governo. ‘Manca un miliardo”.

 

Dentro, si dice che “è allarme per 50 mila” e il minestrone romagnolo, e gran cooperatore, compagno Poletti Giuliano, spiega prontamente che “tutti gli ammortizzatori sociali a un certo punto finiscono”. E’ la vita, compagni. Ma un miliardo per il bilancio dello Stato sono noccioline e la stessa Repubblica, nella pagina a fianco (p.3) ci racconta che “il governo accelera e prova a sbloccare 40 miliardi di fondi per casa, città e scuole”.

 

maria elena boschi e napolitanomaria elena boschi e napolitano

Sulla Stampa si fa intervistare il sotto-Padoan, e uomo di Bella Napoli, Enrico Morando: “La manovra? Vedremo. Dura tagliare i 17 miliardi previsti da Letta. Il Patto di stabilità interno è stupido. Sulle quote di Eni ed Enel niente tabù. Poste sia una public company” (p. 3).

 

Ok, ma Poste tutta o Poste solo la parte che dà fastidio a banche e assicurazioni, azionisti occulti del governo di centrosinistra? Non si è messo d’accordo con Delrio, che al Corriere dice: “Con la flessibilità Ue dieci miliardi l’anno. Si potrà investire di più. Un bond Ue per tagliare il debito (ma sono quelli di Tremonti?, ndr). Ogni Stato garantirà con i propri immobili” (p. 2).

 

PADOAN FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE PADOAN FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE

Intanto si tenta di far pagare le tasse a tutti quanti, con l’aiuto delle banche, e naturalmente non tutti sono d’accordo a fare come in Francia: “L’Italia pronta alla guerra del Pos. Da oggi bancomat obbligatorio. Commercianti e artigiani: per noi è una batosta da 5 miliardi l’anno. L’Adusbef invita alla disobbedienza: ‘La norma favorisce soltanto le banche’” (Stampa, p. 4). Si ribella fieramente il Giornale del fratello del noto condannato per truffa fiscale: “Pos obbligatorio, l’ennesima stangata” (p. 5).

 

Intervista della domenica anche per Beatroce Lorenzin, sul Messaggero. L’unica cosa che vale è la foto vestita da chirurgo (p. 5). Se la vede Papi, se la ripiglia subito in Farsa Italia.

Il Giornale del Biscione invece insiste con la sua battaglia contro il canone Rai anche per internet e oggi si dedica a fare le pulci agli 8 consiglieri di Viale Mazzini, definiti “nuovi esattori” e “mangiasoldi di Stato” (pp. 1-3).

 

GIULIANO POLETTI GIULIANO POLETTI

Interessante dal CorrierEconomia: “Sprechi pubblici, l’ultima moda travestirsi da privato. Sono oltre 8 mila le società pubbliche. E per aggirare spending review e limiti alle assunzioni cambiano per finta la loro veste (p. 1).

 

3. EURO-DELIRI

Pittibimbo si dedica ancora ai temi europei, roba di altissimo livello, e si prepara al semestre europeo con sempre nuovi slogan e parole d’ordine. “Tocca alla generazione Erasmus”, dice sul Corriere (p. 3). E su Repubblica, Filippo Ceccarelli nfilza così il furbo Rottam’attore: “La ‘generazione Erasmus’ scelta dal premier per essere trasformata nell’ultimo brand. Citare quell’esperienza fatta dagli universitari di tutto il continente significa anche volersi intestare un valore e un prodotto” (p. 7).

 

4. E’ IL COMPLEANNO DEL RE! W IL RE! (PIU’ RIFORME PER TUTTI)

DELRIO ALLA LEOPOLDA DELRIO ALLA LEOPOLDA

Il giornale chiamato “Repubblica”, nel dar conto con gioia della festa di Re Giorgio, riporta la nota con cui questi ha risposto agli auguri: “desidera esprimere il suo caloroso e grato apprezzamento per queste espressioni di stima e personale vicinanza” (p. 4). Loro lo “stimano” e lui non ringrazia, “apprezza”. E’ proprio regale.

 

Non si distrae il Messaggero, che sopra agli auguri titola: “Asse Renzi-Colle su Ue e riforme: ‘Se non si fanno pronto a votare”. Poi, la lisciata imbarazzante: “Il premier: Napolitano presidio imprescindibile per la presidenza europea. Piena intesa su cronoprogramma economico e istituzionale”. (p. 6). “Cronoprogramma” è davvero una parola malata.

 

Per il Giornale, invece, compleanno rovinato: “Governo, idea-rimpasto. Renzi lavora al tagliando e Napolitano si arrabbia. Il premier vuole ridimensionare gli alleati centristi e piazzare fedelissimi all’Interno e all’Istruzione. Il Colle pronto a frenare” (p. 10).

 

5. MA QUANT’E’ BUONO BERLUSCONI

Beatrice Lorenzin Beatrice Lorenzin

Si ride con l’ultima piroetta di Papi: “Silvio cede a Francesca.’Sì ai diritti civili per gli omosessuali’. La svolta di Berlusconi voluta dalla Pascale” (Stampa, p. 6). Alla fine, come matrimonio di Arcore avremo quello tra Pascale e Rossi.

 

Su Repubblica, si fa intervistare la valchiria Biancofiore – un ricco passato di uscite omofobe - e oggi secerne: “Silvio mi ha sorpreso, ma lui è favorevole ai sentimenti di amore” (p. 11), Perché alla fine l’amore trionfa.

 

6. GIUSTIZIA A’ LA CARTE

Per il Cetriolo, “Incubo Renzi: riforma rimandata a settembre. In cdm solo le linee guida sulla giustizia” (p. 2). Traballa anche il Corriere di governo: “Giustizia, gli ostacoli politici alla riforma. Oggi le linee guida di Orlando, rinvio sui testi. Nuove critiche dall’Anm. Non è pronto il pacchetto che va dall’anticorruzione alla responsabilità civile dei giudici” (p. 6).

BERLUSCONI PASCALE DUDU BERLUSCONI PASCALE DUDU

 

 

E su Repubblica parla e straparla l’ex toga azzurra Carlo Nordio, procuratore aggiunto di Venezia: “Quanta avidità, l’affaire Mose è stato peggio di Tangentopoli. Altro che persecutori, siamo noi che dobbiamo frenare l’ira popolare. La gente ci chiede la ‘libbra di carne” (p. 18). Gli risponde dalla California il super-ricercato: “I Mazzacurati in California: ci è caduto il mondo addosso. La moglie: Giovanni sta male, si sta curando. In tanti ci attaccano. Adesso però bisogna dare la parola alla giustizia” (Corriere, p. 19). Sì, ma quale?

 

7. BUGIE AL PAPA? E’ PECCATO GRAVE

Sul Messaggero di Roma scrivono oggi che la Curia resiste in vario modo alle riforme di Bergoglio, ma è il Cetriolo Quotidiano a sparare grosso: “Lo Ior dice bugie a papa Francesco su conti e affari”. Pare che il portavoce dello Ior si rifiuti di avvalorare l’affermazione del papa, secondo cui sono stati chiusi 1.600 conti di persone che non avevano diritto (p. 3).

 

Andrea Orlando Andrea Orlando

8. MA FACCE RIDE!

Il ministro Giannini: “Meno burocrati e meno poteri ai baroni per rilanciare l’università” (Stampa p. 8). Quindi basta liberarsi della Giannini stessa.

 

 

Stefania Giannini Stefania Giannini giovanni mazzacurati giovanni mazzacurati

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...