SILVIO RACCOMANDATO! - PER SPEDIRE BERLUSCONI A CESANO BOSCONE È INTERVENUTO IL CARDINALE SCOLA - NONOSTANTE LE MIGNOTTE E LE CONDANNE LA PORPORA AMICA NON MOLLA IL PUZZONE E INTERCEDE SUI GIUDICI PER ALLEVIARE LE SUE PENE

Gianni Barbacetto per il "Fatto quotidiano"

Non fa certo parte del Tribunale di sorveglianza, né dell'Ufficio dell'esecuzione penale. Eppure Angelo Scola, arcivescovo di Milano, ha un ruolo importante nella vicenda dell'affidamento ai servizi sociali del condannato definitivo Silvio Berlusconi. Inutile chiedere conferme presso la Curia ambrosiana: tutti negano o sostengono di non saperne nulla.

Ma secondo quanto risulta al Fatto quotidiano, il cardinal Scola è stato consultato ed è intervenuto personalmente per determinare il luogo dove Berlusconi andrà a svolgere la sua attività di "giustizia riparativa", l'istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone. È stato Scola, e non il Tribunale di sorveglianza, né l'Ufficio esecuzione penale esterna, a indicare la struttura dove l'ex presidente del Consiglio passerà quattro ore alla settimana, nei dieci mesi e mezzo in cui sconterà la sua pena per frode fiscale.

Tutto è iniziato con una richiesta del Tribunale di sorveglianza: prima ancora di decidere tra detenzione domiciliare e affidamento ai servizi sociali, il presidente Pasquale Nobile De Santis e la giudice Beatrice Crosti (competente per i condannati il cui cognome inizia con la lettera B) hanno chiesto alla dottoressa Severina Panarello, che dirige l'Ufficio esecuzione penale esterna di Milano, di delineare un "progetto di giustizia riparativa", cioè di indicare un'attività di volontariato da prescrivere al condannato e un luogo dove svolgerla. La dottoressa Panarello si è rivolta alla più solida e strutturata delle associazioni e fondazioni convenzionate con il suo ufficio per ricevere gli affidati in prova: la Caritas ambrosiana, espressione diretta della Diocesi di Milano.

A questo punto entra in campo don Roberto Davanzo, dal 2005 direttore della Caritas. Ex scout, alpinista, amante della moto Guzzi, Davanzo coinvolge il suo arcivescovo. Incontri, riunioni, colloqui riservati. Monsignor Scola, che proviene dal movimento di Comunione e liberazione e nel 2011 è tornato da arcivescovo nella diocesi che è stata guidata da don Dionigi Tettamanzi e da Carlo Maria Martini, si prende a cuore la faccenda. Svolge rapide consultazioni, parla con alcuni interlocutori.

Alla fine, la Caritas indica a Severina Panarello che la struttura più adatta per il condannato eccellente è la Sacra Famiglia di Cesano Boscone. Un'istituzione storica, per la diocesi di Milano. Perché non è una delle tante strutture assistenziali fondate e condotte da ordini o congregazioni religiose, ma è espressione diretta della diocesi ambrosiana.

È nata infatti nel 1896 direttamente da una parrocchia e dall'attività di un parroco: don Domenico Pogliani, allora prevosto di Cesano Boscone, ai margini di Milano, che aprì un "ospizio per gli incurabili della campagna". In 118 anni di vita, la Sacra Famiglia è cresciuta, fino a diventare una struttura imponente, con 2 mila addetti e una quindicina di
comunità alloggio e filiali anche fuori dalla Lombardia.

Ma il legame con la diocesi è rimasto intatto: oggi è una fondazione onlus, che resta però nella sfera d'influenza dall'arcivescovo di Milano. Tanto è vero che presidente della Sacra Famiglia è don Vincenzo Barbante, ex amministratore della diocesi, in pratica il ministro delle finanze della Curia ambrosiana. È proprio alla Sacra Famiglia che monsignor Angelo Scola ha dato appuntamento per il suo primo incontro con il volontariato della diocesi, appena nominato arcivescovo di Milano.

Ora vi ha "sistemato" il più eccellente degli affidati in prova ai servizi sociali. Che cosa andrà a fare Berlusconi alla Sacra Famiglia? Dall'Ufficio esecuzione penale esterna (l'Uepe) trapela soltanto che non è ancora stato messo a punto il progetto definitivo per l'affidato.

Evidentemente qualcosa si dev'essere inceppato, se, a diciannove giorni dall'ordinanza del Tribunale di sorveglianza e a sei dalla firma della carta delle prescrizioni che è tenuto a rispettare, Berlusconi non ha ancora iniziato il suo "progetto di riparazione sociale".

È ancora in corso una evidentemente complessa triangolazione tra Caritas, Sacra Famiglia e Uepe, in contatto con il giudice di sorveglianza, per definire i compiti concreti dell'affidato. E anche le garanzie di sicurezza: per l'affidato, che di solito gira con la scorta, ma anche per gli ospiti dell'istituto, che devono essere protetti dagli assedi mediatici e dagli (eventuali) utilizzi propagandistici.

Di certo Berlusconi non avrà a che fare con i malati più gravi e i disabili psichici ospitati dall'istituto, né potrà svolgere compiti che richiedono formazione e professionalità paramediche. Si occuperà invece di anziani, magari nel centro diurno integrato di Villa Sormani, accanto alla sede centrale dell'istituto di Cesano Boscone: dovrà dare assistenza, accompagnamento, aiuto a chi fa fatica a muoversi, a parlare, a mangiare. Qualcosa di diverso, comunque, dall'"intrattenimento" e dall'"animazione" che Berlusconi ha evocato nel suo monologo in tv davanti a una trasognata Barbara D'Urso.

 

Benedetto XVI con il cardinale Angelo Scolaarticle Cardinale ScolaBERLUSCONI BADANTE BERLUSCONI AI SERVIZI SOCIALI BERLUSCONI AI SERVIZI SOCIALI SACRA FAMIGLIA DI CESANO BOSCONE jpegcentro sociale di Cesano Boscone

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…