TUBE STRIKE! LONDRA CHIUDE PER SCIOPERO - ALTRI DUE GIORNI SENZA METRO, I SINDACATI BLOCCANO LA TUBE PER PROTESTARE CONTRO I LICENZIAMENTI E LA CHIUSURA DELLE BIGLIETTERIE

Anche se il caos dovrebbe rivelarsi minore rispetto a qualche mese fa perché uno dei sindacati indipendenti non prende parte alla protesta, ci saranno forti disagi per 3,5 milioni di utenti – Nessun aiuto dal sindaco Boris Johnson: resta in vigore la ‘Congestion Charge’, la tassa di ingresso sulle auto da 10 sterline al giorno…

Condividi questo articolo


Erica Orsini per ‘Il Giornale'

STIPATI SULLA NORTHERN LINESTIPATI SULLA NORTHERN LINE

La «Tube» londinese chiude nuovamente per sciopero. Le ultime trattative sindacali di domenica hanno avuto esito fallimentare e da ieri sera alle 21.30 è iniziato il primo dei due giorni di sciopero programmati dai lavoratori della metropolitana che rischia di mettere ancora una volta in ginocchio la capitale come è già accaduto lo scorso febbraio.

Ogni giorno tre milioni e mezzo di cittadini affollano le 270 stazioni della metro per andare al lavoro e l'azione di protesta messa in atto dai lavoratori contro il piano di ristrutturazione previsto nei prossimi anni aveva ottenuto una partecipazione altissima. Il 70% delle corse erano state annullate, dove le linee continuano ad operare le stazioni erano sovraccariche e all'esterno, un po' ovunque si potevano osservare code infinite di persone in attesa dell'autobus o alla disperata ricerca di un taxi.

SERVIZIO METRO NON DISPONIBILESERVIZIO METRO NON DISPONIBILE

La presenza sul lavoro in quei giorni era fortemente diminuita dato che in molti avevano preferito o erano stati costretti a rimanere a casa. E quei disagi rischiano di ripetersi oggi fino a mercoledì sera alle 21 quando le corse torneranno alla normalità.

Sebbene le autorità dei Servizi per i Transporti di Londra si stiano impegnando per mantenere operative più linee possibili, i pendolari ieri erano già stati invitati a optare per un piano B e a utilizzare dei servizi alternativi. Molti hanno deciso di fermarsi a dormire da un amico oppure di lavorare a casa e dove questo sia possibile di recarsi al lavoro a piedi o in bicicletta. Almeno il tempo finora non è stato inclemente come a febbraio quando violenti temporali e precipitazioni peggiorarono la situazione già estremamente difficile. Anche se il caos dovrebbe rivelarsi minore rispetto a qualche mese fa perché uno dei sindacati indipendenti non prende parte alla protesta, la maggior parte delle linee subiranno una drastica riduzione delle corse e alcune stazioni verranno chiuse.

RESSA PER ENTRARE NEI CONVOGLI IN MARCIARESSA PER ENTRARE NEI CONVOGLI IN MARCIA

Tra queste sicuramente le stazioni delle due linee più frequentate, la Piccadilly e la Central i cui treni attraversano il cuore della città. Particolari disagi sono inoltre previsti per i passeggeri in partenza dall'aeroporto di Heathrow poiché il sindacato ha indetto uno sciopero separato del treno espresso che porta alla sede aeroportuale. Per tamponare il caos sono stati rafforzati i servizi di autobus e di battelli fluviali, ma si prevedono ore di attesa per i coraggiosi che decideranno di servirsene. Dipendenti della metro dovrebbero comunque essere presenti nelle stazioni per aiutare i passeggeri con indicazioni, informazioni e suggerimenti.

RESSA NEI CONVOGLI IN FUNZIONERESSA NEI CONVOGLI IN FUNZIONE

Altra nota dolente, la Congestion Charge, vale a dire le dieci sterline giornaliere necessarie ad entrare con l'auto nel centro cittadino rimane operativa anche in questi giorni poiché il sindaco di concerto con i vertici della metro vuole evitare il rischio che la città venga invasa da milioni di automobilisti alla disperazione. A motivare lo sciopero, che si ripeterà per altri due giorni fra due settimane a meno che sindacati e azienda non trovino un accordo, è la chiusura degli uffici di biglietteria previsti alla ristrutturazione. Una chiusura che porterebbe un risparmio di milioni di sterline ma anche un taglio di 960 posti di lavoro.

NON SI SERVE CAFFE A CHI FA SCIOPERONON SI SERVE CAFFE A CHI FA SCIOPERO

Per ora, tra sindacati e vertici aziendali è muro contro muro. Ieri il manager della Tube Mike Brown, ha dichiarato che i sindacati «si oppongono implacabilmente ad ogni tentativo di modernizzazione della struttura» assicurando ancora una volta che la chiusura delle biglietterie non comporterebbe licenziamenti né prepensionamenti obbligatori. «Nulla di quanto proposto da London Underground ha a che fare con la modernizzazione - ha ribattuto il segretario generale del sindacato Mick Cash - ma solo col piano di austerity e di tagli voluto da mister Cameron e sostenuto dal sindaco Boris Johnson».

MOLTI PENDOLARI IMPOSSIBILITATI A RAGGIUNGERE IL POSTO DI LAVOROMOLTI PENDOLARI IMPOSSIBILITATI A RAGGIUNGERE IL POSTO DI LAVORO

 

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

ARCHEO-POMPINO - ANITA EKBERG IN AUTO CON FELLINI - VALENTINA CORTESE: “FEDERICO SI PORTÒ IN MACCHINA UNA DI QUELLE ATTRICIONE, CHE PIACEVANO A LUI: PROSPEROSE, ABBONDANTI, VISTOSE. INSOMMA, MENTRE ANDAVANO A OSTIA, LEI PARLAVA DELLA SUA VOCAZIONE ARTISTICA, NEANCHE FOSSE LA BERGMAN. A UN CERTO PUNTO FEDERICO COMINCIÒ AD ACCAREZZARLE I CAPELLI E POI CON LA MANO SULLA NUCA A SPINGERLA VERSO IL BASSO. FINALMENTE LA POVERETTA CAPÌ COSA STAVA ACCADENDO E, CON TUTTO IL FIATO IN GOLA, DISSE: "FEDDERICCO, IO ARTISTA, IO NO POMPETTO"

DAGOREPORT - BIDEN È MESSO MALISSIMO: IL 48% DEGLI ELETTORI DEMOCRATICI SI RICONOSCE NELLE RAGIONI DEI PALESTINESI DI GAZA (TRA I REPUBBLICANI SOLO IL 25%), E ACCUSA LA CASA BIANCA DI ECCESSIVA DEBOLEZZA NEI CONFRONTI DI NETANYAHU IN MODALITÀ “DOTTOR STRANAMORE” – HAMAS SI SPACCA: A DOHA, IL CAPO POLITICO HANIYEH VUOLE TROVARE UN ACCORDO; A GAZA, IL CAPO MILITARE YAYA SINWAR E’ CONTRARIO - NETANYAHU SI DICE FAVOREVOLE A UNA TRATTATIVA PER IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI, MA ALLO STESSO TEMPO VUOLE SPIANARE RAFAH, L’ULTIMO FORTINO DI HAMAS, DOVE SI SONO RIFUGIATI 1 MILIONE E MEZZO DI SFOLLATI DAL NORD

ARCHEO-QUIZ - UN BELL'ANEDDOTO CHE LA DICE LUNGA SUL TIPO DI RAPPORTI CHE INTERCORRONO TRA STAMPA E POTERE - "QUALCHE TEMPO FA IL DIRETTORE DI UN GRANDE GIORNALE RICEVETTE LA TELEFONATA DEL CAPUFFICIO STAMPA DI UNA GRANDE INDUSTRIA: ‘’CARO DIRETTORE, SAPPIAMO CHE STA PER USCIRE UN SERVIZIO MONDANO DOVE COMPARE LA FOTO DI (E LÌ IL NOME DELL'AD DELLA GRANDE INDUSTRIA) ABBRACCIATO A (E LÌ IL NOME DI UNA SIGNORA, AL MOMENTO AMANTE NUMERO DUE DELL'AD). LEI CAPIRÀ, ALLA NOSTRA GRANDE INDUSTRIA QUESTO DISPIACE NON POCO" - "IL GIORNALE È GIÀ IN MACCHINA", OBIETTÒ IL DIRETTORE. CON LA VOCE DI CHI SA DI ESSERE AUTORIZZATO A TUTTO, IL CAPUFFICIO STAMPA DISSE: "VA BENE, QUANTO COSTA COMPRARE TUTTA LA TIRATURA DEL SUO GIORNALE?" – COME E’ ANDATA A FINIRE? BASTA LEGGERE DAGOSPIA…

A CASA DI CARLO DE BENEDETTI - COME SI FA, AVENDO I SUOI SOLDI, A POSARE DAVANTI A UNA PARETE A TROMPE-L'ŒIL CHE RIPRODUCE UN FINTO TRALICCIO CON VITE, DOVE C’È APPESO SOPRA UN FALSO CANALETTO IN CORNICE DORATA OSCURATO, PER GIUNTA, DALLE FOTO DEI PARENTI, DI CUI UNA IN CORNICE LEOPARDATA? - IL CUSCINO SUL DIVANO SEMBRA LA TOVAGLIA DI UNA PIZZERIA. NON PARLIAMO DEGLI ANIMALETTI POP SU UNA CONSOLLE DI MARMO - JOHN ELKANN AVRÀ DISTRUTTO “REPUBBLICA” MA LUI DEVE AVER IMPARATO DALL’ARCINEMICO BERLUSCONI A FAR FALLIRE IL BUON GUSTO… - VIDEO