VINTAGE TATTOO - INCHIOSTRARSI LA PELLE ERA FIGO ANCHE NEGLI ANNI VENTI (OGNI EPOCA HA LA SUA FARFALLINA TATUATA)

Dagotraduzione dal "Daily Mail"

Una volta era uno spettacolo raro, oggi invece è normale avvistare un tatuaggio su una caviglia o su una spalla femminile. Ma, come si può notare osservando questa splendida collezione di fotografie, quello del tatuaggio non è un fenomeno esclusivamente moderno.

Nelle immagini si vede Pam Nash, nota per i suoi tatuaggi negli anni ‘30, mentre si fa incidere dei fiori al già impressionante giardino giapponese che le adorna la schiena; si può vedere un tatuatore danese durante la creazione di una rosa sulla coscia di una cliente e una donna mentre ammira il ritratto di attore Gary Cooper incisole sulla spalla.

Una delle foto ritrae anche Margaret McGowan, una prostituta di Londra, che è stata trovata senza vita in un parcheggio Kensington il 25 novembre 1965. Il suo assassino, un serial killer soprannominato "Jack The Stripper", non fu mai catturato.

Mentre i tatuaggi sono un fenomeno relativamente recente sia in Europa che negli USA, la "body art" è stata a lungo parte della cultura polinesiana. E tracce di essa sono state ritrovate sui resti mummificati di antichi sacerdoti egizi.

Anche se i tatuaggi hanno fatto la loro prima comparsa durante l'Età del Ferro, nella cultura occidentale sono tornati in auge sono nel 19esimo secolo, nell'alta società vittoriana.

Resi famosi dai resoconti degli esploratori, che al ritorno a casa nel Regno Unito raccontavano di donne meravigliose tatuate incontrate negli angoli più remoti del pianeta, i tatuaggi sono diventati rapidamente un "must" per le donne della "High society".

Tale era la passione collettiva per la "body art" durante il periodo vittoriano che - si vocifera - anche la Regina Vittoria avesse un tatuaggio con il combattimento tra una tigre del Bengala e un pitone.

Anche la madre di Winston Churchill, Jennie, aveva un tatuaggio al polso, un braccialetto con le sembianze di un serpente. Purtroppo, molte donne dell'epoca vittoriana non hanno avuto la possibilità di decidere se inchiostrare la pelle: molte erano tatuate contro la loro volontà e obbligate a lavorare come attrazioni da circo.

Altri ne fecero un mestiere, tra cui l'americana Maud Wagner, la prima donna tatuatore, e il britannico Justine Knight, che ha aperto la sua attività a Londra nel 1921.

Ma mentre i tatuaggi sono rimasti popolari nel corso degli anni ‘20, il loro appeal è diminuito a seguito della Grande Depressione e della Seconda Guerra Mondiale. Rimasti nel dimenticatoio per quasi 40 anni, il tatuaggio ritorna sulla scena negli anni '70, grazie al nascente movimento femminista, prima di diventare semplice abbellimento negli anni ‘80 e ‘90.

 

 

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