1. SILVIO NON C'È. E' ANDATO VIA, ANZI NON È PROPRIO VENUTO. NELLA SALA DELL'OPEN COLONNA, A ROMA, IL CAVALIERE NON SI È AFFACCIATO. TROPPO DOLORE PER LA DECISIONE DELLA CAMERA DI SPEDIRE GALAN IN GALERA. LEI, INVECE, MICHAELA BIANCOFIORE C'ERA, ECCOME, CON LA PROPRIA AUTOBIOGRAFIA “IL CUORE OLTRE GLI OSTACOLI”, CIRCONDATA DALL’AFFETTO DI QUELLO CHE FU UN DI’ LONTANO IL MITICO ESERCITO DI FORZA GNOCCA 2. AVANTI STEFANIA PRESTIGIACOMO E MELANIA RIZZOLI, AL CENTRO MARA CARFAGNA E MARIA-STREGA GELMINI, SEDUTE ANNAGRAZIA CALABRIA E GABRIELLA GIAMMANCO (CON MUTANDINA BENE IN VISTA), IN FONDO LA SALOTTISTA D’ANTAN SANDRA CARRARO, SEMPRE PIMPANTE L’EX DEPUTATESSA FIORELLA CECCACCI RUBINO, L’EDITOR MONDADORI VALERIA LICASTRO 3. TRA I MASCHIETTI IL LAZIALE DE’ NOANTRI CLAUDIO LOTITO, A CUI L'EX MINISTRO FRANCO FRATTINI FA GLI AUGURI PER LA FUTURA PROMOZIONE A VICEPRESIDENTE DELLA FIGC. POI IL MAGISTRATO ANTONIO MARINI E, SORPRESA, FRANCO BERNABÈ, EX TELECOM
Video di Veronica Del Soldà per Dagospia
VIDEO CAFONAL MICHAELA BIANCO FIORE
Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
michaela biancofiore con pagghy
Massimiliano Lenzi per “Il Tempo”
Silvio non c'è. E' andato via, anzi non è proprio venuto. Nel vetro dell'Open Colonna, ieri pomeriggio, a Roma, il Cavaliere non si è affacciato. Troppo dolore per la decisione della Camera di spedire Giancarlo Galan in galera. Lei, invece, Michaela Biancofiore c'era, eccome. Orgogliosa e sapida, con la propria autobiografia di quarantenne, «Il cuore oltre gli ostacoli», edita da Mondadori. Di ostacoli, a guardar bene, il Cavaliere ne ha affrontati parecchi in oltre venti anni di politica.
Ma, come direbbe il rocker di Zocca, Vasco Rossi, lui «è ancora qua». Ad ascoltare Michaela, ieri, con Berlusconi assente c'erano in molti/e. La Stefania Prestigiacomo, Melania Rizzoli, Mara Carfagna, Annagrazia Calabria, Gabriella Giammanco, Claudio Lotito. C'era pure Franco Bernabè, ex Telecom e poi curiosi, giornalisti, l'ex Ministro Franco Frattini. Un pubblico eterogeneo che in attesa di Berlusconi (che non c'era) si è divorato la passione della Biancofiore. Un pathos politico, di donna del nord, su a Bolzano, col cuore di una meridionale.
melania rizzoli stefania prestigiacomo
Non a caso la copertina del volume ce lo aveva dipinto in faccia e di rosso, quel cuore. Perché l'autobiografia di Michaela, a leggerla bene, incarna una autobiografia della nazione, di centrodestra certo, ma una storia incominciata con la rivoluzione delle televisioni commerciali (riuscita) negli anni Ottanta e finita con il ventennio politico del Cavaliere, che però non ha compiuto la rivoluzione sino in fondo.
La Biancofiore scrivendo di se stessa e dei personaggi che ha incontrato, alla fine ha scritto dei quarantenni, quelli cresciuti con Canale 5, Rete 4 e Italia 1, con Uccelli di Rovo ed il prete trombante che amava le donne, con Dallas e Dynasty, con lo sport sdoganato attraverso il Mundialito e lo struggle for life, la lotta per la sopravvivenza, come metro del merito e del suo riconoscimento. Perché alla fine, in Italia, per come sono andate le cose siamo un po' tutti Berlusconi.
Eccolo il segreto nascosto nel libro di Michaela. Un segreto che poi è quello di Pulcinella, svelato e non coperto. Alla fine dei conti il Cavaliere la sua visione del mondo non l'ha mai nascosta, sin dalle interviste che dava ai primi anni Ottanta, era di lancio della sua tv commerciale, per spiegare il sogno della televisione, oltre gli ostacoli:
«Penso che allo sport debba essere dato molto spazio. Non meno che allo spettacolo. La gente sta diventando anche psicologicamente troppo sedentaria. Vediamo di stimolarla all'agonismo: non crede che possa essere una risposta all'aggressività che cova negli animi?» Forse non è andata così, ma comunque la sfida di quel Berlusconi delle origini ha meritato di essere vissuta. Su questo Michaela Biancofiore non ha dubbi.
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