ANAS, LA GABANELLI SI CIUCCIA CIUCCI – PUR DI INAUGURARE IL VIADOTTO SICILIANO CHE POI È CROLLATO, IL GRAN CAPO DELL’ANAS, PIETRO CIUCCI, È PASSATO SOPRA IL FATTO CHE MANCASSE IL COLLAUDO – ADESSO RISCHIA DI ANDARE A CASA CON TUTTO IL CDA, DOPO CHE SI È DIMESSA LA CANNATA

Giovanna Boursier e Milena Gabanelli per il “Corriere della Sera”

PIETRO CIUCCI ANAS PIETRO CIUCCI ANAS

 

«Voglio il responsabile di quello che è successo al viadotto di Palermo» ha dichiarato il presidente del Consiglio una settimana fa. Ci penserà la procura di Termini Imerese. Mettendo in fila i fatti potrebbe intanto farsi un’idea: il 23 Dicembre Pietro Ciucci, presidente e amministratore delegato di Anas, raduna telecamere e cronisti per inaugurare il viadotto sulla statale Agrigento-Palermo. Una settimana dopo Anas lo chiude perché metà della carreggiata di accesso è sprofondata.

 

La notizia del crollo trapela il 3 gennaio, quattro giorni dopo Ciucci si reca sul posto per dire che «si tratta di cedimento anomalo della rampa d’accesso», e il ripristino toccherà al consorzio della Bolognetta a cui Anas ha appaltato i lavori nel 2008, cioè la Cmc di Ravenna, la bolognese Ccc, e la catanese Tecnis, entrata nel 2011. L’errore, secondo Ciucci, starebbe nella progettazione o nell’esecuzione dei lavori.

PIETRO CIUCCI GIANCARLO ELIA VALORIPIETRO CIUCCI GIANCARLO ELIA VALORI

 

Ma chi ha eseguito il collaudo, obbligatorio per legge, e cosa c’è scritto nella relazione? Nulla, perché non è mai stato fatto. La Commissione, incaricata nel 2013, composta dall’ingegnere Michele Minenna (ex dirigente Anas), Fausto De Santis, capo della segreteria tecnica di Ciucci, ed Eugenio Gebbia, capo compartimento della Campania, non ha neppure fatto i sopraluoghi.

 

L’ingegner Minenna (incaricato del collaudo statico) non è mai andato in Sicilia perché «i sopraluoghi si fanno quando c’è qualcosa da vedere, vale a dire almeno il 15-20% del lavoro, a fine ottobre erano circa al 7%. Quando il direttore lavori mi ha detto che intendevano chiudere quel cantiere entro Natale, e non a marzo come previsto, ho dato dimissioni poiché in quei giorni avevo gravi problemi familiari e non potevo recarmi sul posto per le dovute visite in corso d’opera». Era l’11 novembre.

anas anas

 

Due giorni dopo si dimette anche De Santis «a me spettava il collaudo tecnico amministrativo, ma mi sono reso conto che era un incarico non alla mia portata». Da regolamento De Santis non avrebbe nemmeno dovuto essere nominato non essendo in possesso di laurea. Comunque Anas incarica due nuovi sostituti: Bruno Brunelletti e Eleonora Cesolini. Ma nemmeno loro effettuano il collaudo.

 

Il 14 gennaio, Ciucci, convocato in Senato a riferire davanti alla Commissione lavori pubblici, dichiara che l’apertura di quella strada era «provvisoria», e che è stato grazie ai tecnici Anas che il 30 dicembre é stata chiusa «in via cautelativa» per non mettere in pericolo gli utenti.

 

VIADOTTO CROLLOVIADOTTO CROLLO

Un ingegnere che ha lavorato per Anas fino a pochi anni fa, e che ha chiesto l’anonimato ci racconta: «Quando ho visto le foto del crollo mi sono accorto di due grossi tubi che spuntavano dai lati del rilevato stradale. Evidentemente si sono accorti che il rilevato era pieno d’acqua (in quei giorni era piovuto molto) e hanno messo i tubi per farla uscire, solo che è rimasta imprigionata sotto l’asfalto. La loro grandezza indica una importante portata d’acqua, che deve cadere lontano dalla base, altrimenti la erode e si porta via tutto. Tutta quella fretta è stata una stupidità perché in Sicilia i terreni sono infidi e i piani d’appoggio dei rilevati devono stagionare».

 

Per aprire la strada in sicurezza quindi bisognava lasciare assestare l’opera, tant’è che Matteucci, Presidente della Cmc, subito dopo il crollo dichiara: “«desso penso che se ci fossimo presi il tempo...col senno di poi». Secondo la nostra fonte, quando un’azienda anticipa la consegna incassa un bonus, ma lo incasserebbe anche Ciucci, che scade nel 2016: come si fa a scaricare un amministratore che chiude un’opera prima del previsto?

 

Pietro CiucciPietro Ciucci

Nominato presidente, amministratore delegato e direttore generale di Anas da Prodi nel 2006, rinuncia alla carica di direttore generale a settembre 2013, andando in pensione perché la legge non consente più il cumulo delle cariche. Incassa una liquidazione di 1.805.000 euro e 779.000 euro di indennità per mancato preavviso. Tuttavia è stato riconfermato fino al 2016 come presidente e amministratore delegato.

 

Oggi Ciucci non si assume la responsabilità di aver inaugurato un viadotto senza collaudo, mettendo per una settimana a rischio la vita degli automobilisti. Nell’audizione al Senato ha dichiarato che il direttore dei lavori aveva prodotto il «certificato di agibilità», che però è consentito dalla legge solo in casi di urgenza assoluta. Quali sarebbero state le urgenze invece non lo ha spiegato, mentre ha trovato un colpevole da consegnare a Renzi: sabato ha rimosso Claudio Bucci, il responsabile dell’Area costruzioni in Sicilia. Più che un siluramento potrebbe essere un favore, visto che Bucci è tornato con lo stesso incarico all’Aquila, dove da anni risiede con la moglie, anche lei funzionaria Anas.

 

MILENA GABANELLI NELLA REDAZIONE DI REPORT FOTO LUCIANO VITI PER SETTE MILENA GABANELLI NELLA REDAZIONE DI REPORT FOTO LUCIANO VITI PER SETTE

Al suo posto, il 15 gennaio, Ciucci ha messo Sergio Lagrotteria, ma lo ha rimosso 24 ore dopo perché è saltata fuori una condanna in primo grado del 2010 per un affare di tangenti ed escavazioni selvagge, anche se poi è stato assolto in appello per prescrizione del reato.

 

L’incarico dovrebbe approdare a Domenico Renda, responsabile esecutivo dell’Anas siciliana. Intanto si è dimessa Maria Cannata, rappresentante del Ministero dell’Economia in Cda Anas; siccome i componenti sono tre, potrebbe decadere l’intero Cda di Anas. Sembra stia dando le dimissioni anche Alessandra Del Verme del collegio sindacale, sempre in quota ministero dell’Economia.

 

MILENA GABANELLI NELLA REDAZIONE DI REPORT FOTO LUCIANO VITI PER SETTE MILENA GABANELLI NELLA REDAZIONE DI REPORT FOTO LUCIANO VITI PER SETTE

Forse il ministro sta decidendo di non lasciare più in mano Anas a chi non avrebbe rispettato le regole, evitando che la storia si chiuda come al solito, aspettando il lavoro dei magistrati.

Ultimi Dagoreport

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….