francia - uno studente minaccia l insegnante con una pistola

IL CASO DEL 16ENNE DI CRETEIL, IN FRANCIA, CHE HA PUNTATO LA PISTOLA CONTRO LA SUA INSEGNANTE EVIDENZIA LE DIFFICOLTA’ DEL SISTEMA SCOLASTICO FRANCESE A GESTIRE MULTICULTURALISMO, DIFFERENZE SOCIALI E RELIGIOSE - PESA L’EDUCAZIONE RICEVUTA IN FAMIGLIA, I GIOVANI MUSULMANI DIFENDONO “UNA VISIONE ASSOLUTISTA DELLA RELIGIONE”, LA SUBALTERNITA’ DELLA DONNA E LA CENTRALITA’ DEL CORANO - VIDEO

 

Francesco De Remigis per “il Giornale”

 

È solo l'ultimo episodio di violenza contro i professori nelle scuole francesi. Ma il video sui social che inchioda un adolescente alle sue azioni riaccende i riflettori sulla difficile quotidianità in cui i docenti si trovano a insegnare. «Scrivi presente e non assente», grida il 16enne all' insegnante in cattedra. Impugna una pistola ad aria compressa in classe. In stato di fermo, minimizza: «Non sono un delinquente».

 

FRANCIA - UNO STUDENTE MINACCIA L INSEGNANTE CON UNA PISTOLA

Per il presidente Emmanuel Macron tutto ciò è «inaccettabile». Ma quel che è successo nei giorni scorsi in una scuola di Créteil, banlieue sud-est di Parigi, è solo l' esempio più eclatante di come molti studenti, come raccontano i professori, rivendicano un legame col proprio Paese d' origine, anche se non ci hanno mai messo piede, e non hanno il minimo rispetto per l'insegnante, specie se donna.

 

La laicità è spesso sacrificata sull'altare del rispetto di culture diverse, in una Francia che è l'avamposto delle problematiche che si potrebbero presentare anche in altri Paesi europei.

Due rapporti allarmanti lo dimostrano: il primo, presentato dai sociologi Anne Muxel e Olivier Galland a marzo dell' anno scorso, ha sondato 7mila allievi di 21 licei francesi.

 

È emerso che i giovani musulmani «sono tre volte più numerosi degli altri nel difendere una visione assolutista della religione, sostenendo che spieghi la creazione del mondo meglio della scienza». Tra insulti sessisti e soggetti tabù (scienze e storia, materie sempre meno affrontate per non urtare le loro sensibilità), l' educazione nazionale sembra impotente alla prova del comunitarismo.

 

FRANCIA - UNO STUDENTE MINACCIA L INSEGNANTE CON UNA PISTOLA

Nel suo numero speciale di maggio, Charlie Hebdo ha raccolto 60 testimonianze choc di insegnanti che mostrano le difficoltà quotidiane di chi prova a ricordare che la laicità in Francia è l' unica cosa sacra. L'album delle criticità chiama in causa l'educazione che i ragazzi ricevono in famiglia, i quartieri dove vivono, ma anche la politica: il rapporto «Segni e manifestazioni di appartenenza religiosa nei plessi scolastici», datato 2004, è infatti sepolto nei cassetti dell' Eliseo dall' epoca Chirac.

 

La scuola è lo specchio della società francese. Un multiculturalismo «islamizzato» in cui il 68 per cento degli studenti piazza la religione al di sopra delle leggi della Repubblica, indica un altro rapporto più recente di Sciences-Po Grenoble redatto da Sebastien Roché, direttore del Centro nazionale di ricerche scientifiche sulla base delle risposte di 9mila ragazzi delle scuole di Marsiglia e Aix-en-Provence.

 

Charlie Hebdo ha anche parlato con i professori per capire cosa resta della pedagogia classica. «Spesso preferiamo non affrontare certe tematiche per non essere poi obbligati a giustificarci davanti agli allievi o ai genitori, finanche con le gerarchie interne agli istituti», ammette B., insegnante di francese. Agghiacciante il racconto di P., professore in un liceo del Gard, Francia meridionale. Dopo gli attacchi del 2015, «alcuni studenti musulmani hanno rifiutato di alzarsi e onorare il minuto di silenzio, uno di loro poi ha mormorato: Sul Corano, è giusto così».

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”