PER CHI SUONA LA CAMPANIA? SCATTA IL FAR-WEST PER 15 ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO AL TEATRO MERCADANTE - TRA I FORTUNATI C’È LA FIDANZATA DEL PORTAVOCE DELL'ASSESSORA REGIONALE ALLA CULTURA CATERINA MIRAGLIA

Conchita Sannino per “la Repubblica”

 

Uno Stabile spalancato agli amici del teatro (festival). E, per singolari coincidenze o reiterati familismi, persino ai parenti acquisiti degli assessori che se ne occupano. Non bastava l'assunzione sospetta, al teatro Mercadante, di Maria Rita Baio, compagna di quel Raffaele Riccio che svolge varie funzioni («ma senza contratto») per l'assessore regionale alle politiche culturali, Caterina Miraglia.

 

TEATRO MERCADANTETEATRO MERCADANTE

Spuntano ora nuove sorprese, a scavare dietro il bando di gara dello Stabile che, espletato tra Natale e Capodanno per ottemperare ai tempi che la legge prescrive per assurgere allo status di teatro nazionale, ha visto scatenarsi una ridda di accuse e polemiche approdate anche in Procura. Su un concorso per 15 assunzioni per la storica sala di piazza Municipio, com'è noto, ben 9 posizioni sarebbero state occupate da persone che già appartenevano al “cerchio magico” del Napoli Teatro festival, la kermesse guidata dal superdirettore Luca De Fusco, a sua volta vertice del Mercadante, di cui è socio fondatore la stessa Miraglia, che siede anche nella Fondazione Campania dei Festival. 

 

De Fusco, a sua volta vertice del Mercadante, di cui è socio fondatore la stessa Miraglia, che siede anche nella Fondazione Campania dei Festival responsabile di quella rassegna teatrale. Numerose le opacità e le mancanze rilevate dagli esclusi e ora all'attenzione della magistratura: è il versante penale. Poi ce n'è un altro: politico-istituzionale.

 

Che invece non crea imbarazzi a nessuno. Tra i nomi dei 9 reclutati dal teatro a tempo indeterminato, la cui assunzione è stata ieri lungamente discussa dal consiglio di amministrazione con toni accesi (assente solo Giulio Di Donato), compare infatti un'altra operatrice che lavorava al festival e sul cui nome si riscontrano coincidenze.

 

TEATRO MERCADANTE TEATRO MERCADANTE

Si tratta di Francesca Matteoli: è vincitrice del profilo di addetto alla produzione e alla programmazione, è una delle operatrici già alle dipendenze di Miraglia e De Fusco e guarda caso il suo nome, dopo l'oscuramento misterioso del sito del Napoli festival, è scomparso. Casualità? Possibile. Ma ora si scopre che la Matteoli è cugina acquisita di Stanislao Lanzotti (la parentela è con la moglie di lui, Antonia de Majo): consigliere comunale di Forza Italia e soprattutto intraprendente figlio della Miraglia.

 

È il giovane esponente politico già finito nelle cronache di interferenze e sospette raccomandazioni pre-elettorali intorno al Teatro festival, ai tempi in cui a sua madre-assessore faceva riferimento l'organizzazione della kermesse. Lo stesso Lanzotti che, pochi giorni fa, è intervenuto a gamba tesa sui social network sul caso Mercadante, con riferimenti a De Fusco, che al diretto interessato non devono aver fatto troppo piacere. Repubblica prova ad andare oltre le apparenze e rintraccia la signora Matteoli, meritevole di quel posto fino a prova contraria, ed esposta a qualche malizioso pensiero.

 

TEATRO MERCADANTE  TEATRO MERCADANTE

La telefonata è delle 17 di ieri. Scusi, signora Matteoli, non le sembra un po' sospetto il fatto che lei vinca questo concorso essendo cugina di Lanzotti? Attimo di pausa. «Veramente, sono anche disposta a parlare da vicino, ma ora non ho tempo, davvero». Scusi, al di là della denuncia degli esclusi, non crede che la sua posizione alimenti sospetti? «Le ripeto: io ho interrotto una riunione di lavoro, una cosa importante, pensando che questa fosse una telefonata che aspettavo con urgenza. Guardi che voglio spiegare, ma non ora. Non ora, mi scusi».

 

La coppia Miraglia-Lanzotti appare intimamente legata al teatro. Resta agli atti, tra le altre cose, una mail dell'estate 2011 in cui una dipendente del teatro festival (che poi lasciò l'incarico), inviò ai vertici della kermesse per segnalare che quel consigliere comunale Lanzotti, «senza alcun titolo» e forte evidentemente del legame materno, aveva inviato ai colloqui alcuni suoi amici.

 

È lo stesso Lanzotti che, qualche anno dopo, si ritrovò sua moglie, la de Majo, come socio nel consiglio di amministrazione della Fondazione “de Felice” dell'ente Regione: era l'autunno del 2011 e quella sorpresa spinse persino il pacatissimo governatore Caldoro a cogliere l'assoluta inopportunità che l'assessore Miraglia avesse in un Cda sua nuora. Così fu la de Majo a dimettersi.

 

Ora c'è un'indagine penale, partita da un esposto, e affidato ad un pubblico ministero di provata esperienza, Celeste Carrano, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Alfonso D'Avino. Tra le poche certezze, il silenzio rispettoso degli accertamenti che è stato opposto da un integerrimo magistrato, presidente della commissione esaminatrice, l'ex procuratore generale di Napoli attualmente in pensione, Vincenzo Galgano. Su tutti gli altri profili. Comune e Regione osservano un silenzio d'altra natura.

 

vesuviosegreto@gmail.com

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)