big 8 per mille

ALLA CHIESA I CONTI TORNANO SEMPRE - L’8 PER MILLE SORRIDE ALLA CHIESA CATTOLICA: NEL 2014 HA INCASSATO UN MILIARDO E 50 MILIONI SU UN TOTALE DI UN MILARDO E 200 MILIONI DI FONDO. CON IL SOLO 37% DI ESPLICITO CONSENSO LA CHIESA OTTIENE L’82% DEI FONDI GRAZIE A UN SISTEMA AD HOC

Mauro Orrico per “www.facemagazine.it

 

8 PER MILLE 48 PER MILLE 4

Come ogni anno, nei mesi in cui milioni di italiani compilano la propria dichiarazione dei redditi, si ripropone il tema, annoso, dell’otto per mille. E con lui, i tanti, martellanti spot promozionali della Cei. Si tratta di un ricchissimo salvadanaio che nel 2014 è stato di un miliardo e duecento milioni di euro. Di questi, oltre un miliardo e 50 milioni sono finiti alla chiesa cattolica.

 

Allo Stato e agli altri culti sono rimaste le briciole. E sono stati resi noti dal cardinale Bagnasco, poche settimane fa, i dati relativi al 2015, da cui si evince un leggero aumento dei fondi (16 milioni in più, per un totale di oltre 1 miliardo) e delle firme. Il 39% del contributo andrebbe, secondo quanto affermato al cardinale, ad esigenze di pastorale, 270 milioni a interventi caritativi, 350 al sostentamento del clero. Ma come funziona davvero? Lo abbiamo analizzato in 5 punti.

 

1. 8 PER MILLE: LA DISTRIBUZIONE DEL DENARO

Ecco chi sono stati i beneficiari e quanto hanno percepito, in euro, nell’anno 2014 (e 2013).

 

 

8 PER MILLE8 PER MILLE

2. LE SCELTE ESPRESSE E QUELLE NON DICHIARATE

8 PER MILLE 28 PER MILLE 2

In sede di dichiarazione dei redditi ogni contribuente può decidere come e a chi devolvere l’8 per mille. Un’imposta obbligatoria che si paga anche se non si dichiara il destinatario.

 

 

3. DIFFERENZA TRA SCELTE E DISTRIBUZIONE DEL DENARO

Come si può notare dai dati presenti nei due paragrafi precedenti le firme espresse (meno della metà del totale) decidono il destino dell’intero fondo. Le scelte non espresse – che rappresentano il 53,9 % del totale – vanno a confluire così nel fondo, poi ripartito sulla base delle percentuali ottenute da ogni culto. In questo modo, con il solo 37% di contribuenti che hanno optato per la Chiesa Cattolica, questa ottiene l’82% dei fondi. (dati Corte dei Conti 2014).

 

8 PER MILLE 38 PER MILLE 3

La Corte dei Conti ha richiamato, invano, lo Stato a rivedere il sistema, adottando ad esempio il “modello spagnolo”. Questo, come succede per il 5 per mille italiano, prevede che allo Stato rimanga la quota di 8 per mille su cui non si è espresso il contribuente. Le casse statali risparmierebbero così oltre 600 milioni di euro l’anno.

.

4. LO STATO RINUNCIA ALLA PUBBLICITA’

TELEVISIONE IN VATICANOTELEVISIONE IN VATICANO

La denuncia è della Corte dei Conti: “Lo stato mostra disinteresse per la quota di propria competenza, cosa che ha determinato, nel corso del tempo, la drastica riduzione dei contribuenti a suo favore, dando I’impressione che I’istituto sia finalizzato – più che a perseguire lo scopo dichiarato – a fare da apparente contrappeso al sistema di finanziamento diretto delle confessioni”.

Non è un caso, dunque, che tra lo Stato e la chiesa cattolica, solo quest’ultima – e in misura molto minore gli altri culti – pubblicizzi le sue campagne per l’8 per mille, attraverso spot televisivi, radiofonici e cartelloni stradali.

.

5. COME VIENE SPESO L’8 PER MILLE

Le cifre e la gestione dei fondi differiscono molto da culto a culto. La Chiesa Cattolica spende un terzo dei fondi nello stipendio del clero, meno della metà in “culto e pastorale” (costruzione di nuove chiese e ristrutturazione di quelle esistenti, finanziamenti alle diocesi e tutela dei beni ecclesiastici). Solo meno di un quarto dei fondi vanno in opere di carità e non vi è alcun rendiconto circa la spesa pubblicitaria.

 

bernie sanders  in vaticanobernie sanders in vaticano

Una scelta opposta è stata attuata dai Valdesi che destinano l’80% a interventi caritativi e il 18% a progetti culturali. E nulla, dall’8 per mille, per il mantenimento del clero. E’ da segnalare la crescita, negli ultimi anni, di questo culto, forse dovuta anche alle importanti aperture dei valdesi sui temi etici.

 

La chiesa valdese è l’unico culto, ad esempio, che riconosce e celebra i matrimoni tra le persone dello stesso sesso. Questo ha portato negli ultimi anni non pochi laici, non credenti o cattolici liberali a devolvere il proprio 8 per mille ai Valdesi, indipendentemente dal proprio credo.

 

Analoga scelta, circa le spese, è stata attuata dagli Avventisi. Più uniforme è la distribuzione delle voci di spese per Luterani. Le comunità ebraiche invece spendono il 30% in interventi caritativi, il 60% in progetti culturali, il 7% in pubblicità, solo l’1,47 % in gestione e nulla per il mantenimento del clero.

 

CANDELE SULLA BASILICA DI SAN PIETROCANDELE SULLA BASILICA DI SAN PIETRO

Quanto allo Stato la legge 222/1985 prevede che i fondi siano destinati a «interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali». Con la legge 147/2013 è stata aggiunta la seguente destinazione: «ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica». Il Governo dedica alla gestione dei fondi di pertinenza statale una sezione del suo sito internet che però non è aggiornato.

 

LE ALTRE “ENTRATE” PER LA CHIESA

guardie svizzereguardie svizzere

L’8 per mille non è l’unica entrata per le casse della chiesa cattolica, dalle tasche dei contribuenti italiani. E non possiamo non considerare che nulla vieta allo stato di usare una parte dei suoi introiti derivanti dall’8 per mille, per il restauro di beni immobili di proprietà della Cei, come è già più volte successo in passato.

 

A queste voci si aggiungono le entrate indirette, attraverso il 5 per mille alle Onlus cattoliche, e soprattutto l’enorme risparmio sull’Imu e le imposte sui beni immobili. Ad oggi, infatti, sono immuni da qualunque tassazione tutti i beni di proprietà della chiesa, anche quelli non dedicati alle attività di culto, ma commerciali. Come ristoranti e alberghi. Solo per questi, per lo Stato si stima una perdita di oltre 600 milioni di euro.

Che ovviamente sono spalmati sui contribuenti.

 

L’APPELLO DELL’UAAR E LE PROPOSTE DI LEGGE DI MODIFICA DELL’8 PER MILLE

VATICANO, SEDE IORVATICANO, SEDE IOR

Anche quest’anno l’UAAR aiuta i contribuenti a effettuare una scelta informata e consapevole per la destinazione dell’8 per mille. È questo lo scopo della campagna Occhiopermille lanciata in questi giorni attraverso tutti canali di comunicazione dell’associazione e in particolare sui social network.  www.occhiopermille.it

“L’Uaar è da anni impegnata per l’abolizione dell’8 per mille o per il passaggio a una tassa che gravi solo sul contribuente che vuole espressamente finanziare la propria religione”, spiega Stefano Incani, neosegretario dell’Uaar.

 

I PAPI SANTI IN VATICANO CANONIZZAZIONE DI WOJTYLA E RONCALLI I PAPI SANTI IN VATICANO CANONIZZAZIONE DI WOJTYLA E RONCALLI

Alla Camera due proposte di legge propongono di modificare il meccanismo che oggi porta alla Chiesa più del doppio dei soldi che gli italiani gli lasciano in dichiarazione dei redditi. Le proposte sono dei deputati Gianni Melilla, di Sinistra Italiana, e Giuseppe Civati, ex Pd, ora del gruppo Possibile. E il Movimento 5 Stelle più volte ha indicato nei fondi dell’8 per mille, il bacino da cui prendere i fondi per l’edilizia scolastica. Le proposte di legge non sono però mai state calendarizzate e il percorso però resta in salita.

 

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…