chaouqui lanino

“CORVI” E SCIACALLI - GLI INQUIRENTI DEL VATICANO SOSPETTANO CHE SIA STATO CORRADO LANINO, INGEGNERE INFORMATICO E MARITO DI FRANCESCA CHAOUQUI, A EFFETTUARE LE INTRUSIONI INFORMATICHE CHE HANNO PERMESSO LA SOTTRAZIONE DI DOCUMENTI RISERVATI

Gia. Gal. Per “la Stampa”

 

FRANCESCA CHAOUQUI E IL MARITO CORRADO LANINOFRANCESCA CHAOUQUI E IL MARITO CORRADO LANINO

A tappe serrate. Ormai è stato quasi ricostruito, attraverso gli interrogatori, il furto dei documenti in Curia. Si complica la posizione della pr Francesca Chaouqui, che ha fatto i nomi di numerosi dipendenti laici ed ecclesiastici della Santa Sede. Resta in cella l'altro indagato, Lucio Vallejo Balda che, rispetto alla sua protetta, risponde in maniera più puntuale sugli addebiti che gli vengono mossi.

 

IL NODO DELL'INFORMATICA

Agli inquirenti vaticani appare ormai evidente come il monsignore dell' Opus Dei non abbia conoscenze di informatica tali da farlo identificare con l' hacker che ha sottratto le carte segrete.

 

corrado lanino  francesca immacolata chaouquicorrado lanino francesca immacolata chaouqui

L' ex consulente per la riforma economica della Santa Sede, Chaouqui, e il marito informatico Corrado Lanino sono sotto indagine a Terni per i reati di intrusione informatica ed estorsione insieme al funzionario di Palazzo Chigi, Mario Benotti (che si dice completamente estraneo ai fatti e ha lasciato l' incarico di consulente del sindaco di Firenze, Dario Nardella).

 

Anche in questo caso i magistrati sospettano che le intrusioni nei sistemi informatici abbiano consentito di acquisire abusivamente atti riservati. Intanto ci si interroga sul motivo per il quale i due «corvi» fossero finiti nella delicata commissione pontificia sulle finanze (Cosea).

Francesca e il marito Corrado Lanino Francesca e il marito Corrado Lanino

 

Papa Francesco, spiegano in Curia, non conosceva affatto Francesca Chaouqui e, poco dopo la sua elezione al Soglio di Pietro, si è fidato della segnalazione ricevuta da monsignor Vallejo Balda che per l' incarico ricoperto alla prefettura vaticana degli Affari economici aveva ottenuto la guida del Cosea. Pochissimi gli incontri in seguito.

 

FERITE RIAPERTE IN CURIA

La responsabilità della verifica sui candidati ricade sulla Segreteria di Stato, ma Vallejo Balda aveva insistito e garantito per lei. Il prelato era arrivato a Roma su indicazione del cardinale Antonio Rouco Varela, suo influente connazionale.

 

Francesca e il marito Corrado Lanino Francesca e il marito Corrado Lanino

I documenti trafugati e finiti nei libri di Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi alimentano polemiche, riaprono ferite mai rimarginate, come il rapimento della cittadina vaticana Emanuela Orlandi. Per la sepoltura nella basilica di Sant' Apollinare del boss della Banda della Magliana, Enrico De Pedis (coinvolto da diversi testimoni nel caso Orlandi), Nuzzi chiama in causa monsignor Francesco Camaldo, che all' epoca era il segretario del cardinale vicario di Roma, Ugo Poletti.

 

Camaldo nega qualunque responsabilità nella vicenda. «Il rettore della basilica, monsignor Pietro Vergari ha chiesto il nulla osta direttamente al cardinale, non esiste al Vicariato nessuna pratica o protocollo che abbia autorizzato la tumulazione nella cripta», afferma l' ex decano dei cerimonieri pontifici, attuale canonico alla basilica vaticana.

 

RESPONSABILITÀ IN TANDEM

LIBRO DI GIANLUIGI NUZZI VIA CRUCISLIBRO DI GIANLUIGI NUZZI VIA CRUCIS

«Il Papa per primo vuole che si faccia luce», sostiene il segretario Cei, Nunzio Galantino. Il cardinale George Pell, ministro dell' Economia, assicura che «le rivelazioni rafforzano la riforma moralizzatrice mostrando quanto sia necessaria». In Vaticano, sottolinea il portavoce padre Federico Lombardi, per ora gli indagati restano due.

 

«Prosegue la ricerca di riscontri» e per questo c' è stato un nuovo interrogatorio di Vallejo Balda. Francesca Chaouqui è stata rilasciata perché è incinta. Collabora e minimizza il proprio ruolo nella commissione pontificia. Nega di aver trafugato le carte segrete e di averle cedute agli autori dei libri «Via Crucis» e «Avarizia».

 

MONSIGNOR VALLEJO MONSIGNOR VALLEJO

Eppure secondo gli inquirenti sarebbe stata proprio lei a far da tramite coi due giornalisti, assecondando la frustrazione del prelato in cerca di vendetta per la mancata nomina a vice di Pell. Miscela esplosivo per Vatileaks .

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”