tirreno power vado ligure

NEL FANGO DI TIRRENO POWER – LETTERA BOMBA DI ANDREA MANGONI (EX AD SORGENIA): “NON SONO INDAGATO NÉ PER AVER PROVATO A CONDIZIONARE IL GOVERNO, NÉ PER AVER SVUOTATO LE CASSE DI TIRRENO POWER. I GIORNALISTI SI DEVONO VERGOGNARE” – “SI TAGLIANO E SI CUCIONO ATTI ISTRUTTORI, ANZICHE VERIFICARE CON LE PERSONE”

Lettera di Andrea Mangoni a tutti i direttori di giornale pubblicata da “Il Foglio

 

Sono Andrea Mangoni e nei giorni scorsi i vostri quotidiani hanno provato a descrivermi come un malfattore. Dalla lettura delle carte dell'inchiesta sulla centrale a carbone di Vado Ligure sarebbe infatti emersa l'assurda tesi che io e Massimiliano Salvi avremmo lavorato per favorire il fallimento di Tirreno Power e distratto risorse dalla società moribonda in favore di noi stessi e di Manesa, della quale siamo entrambi azionisti.

ANDREA MANGONIANDREA MANGONI

 

In questo, aiutati da Roberta Neri, anche lei azionista della società. Naturalmente, Manesa non ha mai avuto rapporti contrattuali con Tirreno Power (tranne il pagamento delle fatture dell'automobile a noleggio utilizzata da Massimiliano  per il periodo in cui è stato Direttore Generale......!), non ha mai ricevuto pagamenti e non ha mai svolto e fatturato alcuna prestazione. Che ci sia poi stato un trasferimento di risorse a noi, intesi come singoli, è completamente falso e inaccettabilmente insultante. E, essendo falso, non è dimostrabile con qualche illeggibile copia e incolla.

 

L\'EX AD ACEA ANDREA MANGONIL\'EX AD ACEA ANDREA MANGONI

Effettivamente, circa sei anni fa, noi tre abbiamo fondato Manesa, società che investe in energie rinnovabili e che ha realizzato e gestito impianti per circa 120MW: la società va bene e, nonostante i problemi che potrebbero provocargli i surreali articoli pubblicati dai vostri quotidiani, speriamo possa continuare ad investire. Io non ho mai avuto un ruolo operativo.

 

 

Da giugno 2013 a marzo 2015 sono stato Presidente e Amministratore Delegato di Sorgenia e, dopo pochi mesi, sono entrato in Consiglio di amministrazione di Tirreno Power, una delle sue principali partecipate. Naturalmente, il mio contratto con Sorgenia descriveva in dettaglio il mio investimento in Manesa, per elementari ragioni di trasparenza, avendo all'epoca Sorgenia una sua presenza nelle rinnovabili.

 

CLAUDIO DE VINCENTICLAUDIO DE VINCENTI

All'epoca, sia Sorgenia (2.200 miliardi di debiti, fra cassa e firma) che Tirreno Power (circa 1.1 miliardi) erano in una situazione finanziaria disastrosa, la cassa stava esaurendosi e una ristrutturazione era inevitabile e urgente. Oggi Sorgenia ha di nuovo una struttura finanziaria solida, mentre Tirreno Power è in attesa dei provvedimenti, spero imminenti, che dovrebbero certificarne il risanamento.

 

Sono stai mesi terribili, coinvolgenti e durissimi durante i quali, sfruttando le potenzialità di un team straordinario, Sorgenia è stata salvata ed ha, nella sua difficilissima situazione, preservato le risorse necessarie all'aumento di capitale che permetterà a Tirreno Power di ripartire. E questo, nonostante il sequestro della centrale di Vado e dopo una trattativa durissima, che ha visto chi scrive esposto in prima persona e che credo sia piuttosto facile ricostruire sia dai contenuti delle intercettazioni, se non selezionate ad arte, sia dai verbali dei Consigli di amministrazione.

tirreno power centrale di vado ligure tirreno power centrale di vado ligure

 

Ma certo, per Silvia Barocci era troppo faticoso percorrere le poche centinaia di metri che, a Roma, separano il Messaggero da Tirreno Power e provare a chiedere, cercare evidenza documentale dei rapporti con Manesa, ricostruire la storia della ristrutturazione, capire chi ha fatto cosa, farsi un'idea. O magari cercarmi direttamente (cosa che nessuno ha mai, naturalmente, fatto). Molto più semplice tagliare e cucire documenti istruttori (per quanto parziali, inconsistenti e incomprensibili) e infangare il prossimo, piuttosto che provare a fare quello che gli ingenui pensano sia il suo lavoro di giornalista.

 

tirreno power centrale di vado ligure tirreno power centrale di vado ligure

Una passeggiata avrebbe aiutato anche Virginia Piccolillo: Via Solferino è così vicina a Piazza Gae Aulenti, Via dell'Orso, Via Manzoni, Piazzetta Cuccia eccetera che non sarebbe stato difficile fissare qualche incontro e, prima di scrivere, chiedere: ma, questo Mangoni, è davvero un delinquente? Che impressione ne avete, dopo anni di conoscenza e mesi e mesi di trattative per Sorgenia e Tirreno Power? Invece no: vuoi mettere la professionalità di chi scrive in termini così netti che qualcun altro è un malfattore, perché così risulta, peraltro in via ipotetica e non verificata, dagli unici atti ormai degni di fede, quelli delle inchieste giudiziarie?

 

Atti che peraltro, i tutori dell'informazione e della trasparenza manipolano senza pudore: chiedo a Silvia Barocci come si conclude il mio colloquio con Giulio Rolandino di Mediobanca, che lei taglia e ritaglia fino a renderlo fuorviante? Non dovrebbe avere difficoltà a ricostruirlo, abbiamo letto le stesse carte... Le risparmio la fatica: Giulio dice che la Tirreno Power non deve fallire anche perché qualche malpensante (vedi un po'...) potrebbe sostenere che siano stati gli azionisti a provocarne il default ed io, più o meno, rispondo: "E noi sappiamo benissimo che non è così, ma ci vorranno anni a dimostrarlo, e intanto ci massacreranno". Preveggenza sulla macchina del fango a parte, forse era un commento di una qualche utilità, o no?

 

centrale TIRRENO POWER VADO LIGURE centrale TIRRENO POWER VADO LIGURE

Di Giuseppe Filetto: non parlo: anche se Genova e' un po' lontana da Roma, per Repubblica (come Sorgenia allora, controllata da Cir), era facilissimo fare domande e trarre conclusioni, invece di provare a bruciare Claudio De Vincenti, come ha fatto, in buona compagnia, il suo giornale nei giorni precedenti, nel falò delle ricostruzioni deliranti. De Vincenti, che non è indagato, è una persona per bene, dalle capacità e dalla dedizione che nessuno può in buona fede discutere. Quelle intercettazioni riguardavano in parte questioni diverse da Tirreno Power? E quelle relative a Vado non configurano nessun reato? De Vincenti non è neanche indagato? Ma non stiamo a sottilizzare, suvvia, qui non si verifica, si trascrive!

 

CENTRALE VADO LIGURECENTRALE VADO LIGURE

 E due ultime domande. La prima. Ma come funziona un giornale? Un giornalista scrive, sporca senza ritegno la reputazione di chi lavora onestamente e il suo direttore che fa? Dice di non disturbarlo perché impegnato a riflettere sui destini della sinistra o sulla maniera migliore per rappresentare gli interessi e gli ideali della borghesia lombarda (che, per fortuna, credo abbia ormai perso questi punti di riferimento)?

 

Oppure pensa: "Vabbè, magari è gente a posto, ma la sacra battaglia per moralizzare e redimere un paese traviato, che solo alcune procure e alcuni giornali eroicamente combattono, dovrà pure avere le sue vittime accidentali, sennò che guerra è?". E tu devi sapere che se nei prossimi anni, quando tutto sarà finito in niente, incontrerai qualcuno che alzerà un sopracciglio, chiederà se tu sei quello che ha distratto fondi da una società che stava fallendo mettendo per strada centinaia di dipendenti, chiamerà un amico per chiedergli "ma è propio lui? Allora non è meglio evitare?", non potrai farci nulla: sarà solo un effetto collaterale dei comportamenti di giornalisti che da molti anni cercano di trasformare i loro lettori in tricoteuses sedute sferruzzando a Place de la Concorde.

porto vado ligure porto vado ligure

 

Seconda domanda, per il Corriere della Sera (che credevo uno degli ultimi baluardi di un garantismo ormai esausto): che dice Polito? Che dice Cazzullo? Che dice Di Vico? E Batista? Senza citare i molti esempi di persone importanti, lo sanno quante persone sono state schizzate dal fango di articoli come quelli su Tirreno Power? Ma come fanno a convivere con chi denigra il prossimo senza nessuna verifica preventiva? Non eravamo liberali?

 

O è sufficiente nascondersi dietro i condizionali, le formulette tipo "non sono mie considerazioni: mi sono solo limitato a riportare quanto contenuto negli atti della Procura" o, peggio, ancora, le retoriche alla Tutti gli uomini del Presidente? E l'unico che ha provato ad avviare un minimo di dibattito sull'argomento  (Mucchetti, sia nella prefazione a Io non avevo l'avvocato, che in altre occasioni), non va neanche preso in considerazione?

rodolfo E carlo de benedetti lap rodolfo E carlo de benedetti lap

 

Concludo. Sono indagato nel procedimento di Vado Ligure (insieme ad altre 85 persone) per reati relativi alle conseguenze di un (inesistente) eccesso di emissioni dell'impianto a carbone. Non sono indagato per aver cercato di condizionare in maniera impropria le decisioni dei Governi nazionale e regionale. Tantomeno sono indagato per l'inesistente e quindi indimostrabile reato di aver distratto risorse a danno di Tirreno Power e a favore mio o di società delle quali sono azionista. Dato che non lo precisate voi, lo faccio io. Io, Massimiliano Salvi e Roberta Neri siamo persone per bene. Silvia Barocci, Virginia Piccolillo e Giuseppe Filetto e chi gli permette di sporcare la reputazione altrui, devono vergognarsi.


Good night and good luck.

 

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…