IL GIALLO DELLA FONDERIA – L’OPERAIO GIUSEPPE GHIRARDINI È MORTO INGERENDO UNA CAPSULA PIENA DI CIANURO – GLI INVESTIGATORI PROPENDONO PER IL SUICIDIO, PROBABILMENTE ISTIGATO DA QUALCUNO – CHE COSA SAPEVA DELLA SCOMPARSA DEL SUO DATORE DI LAVORO?

Nel corpo di Ghirardini il Ris ha trovato una capsula di silicato, un materiale che si trova facilmente in una fonderia, che era stata riempita di cianuro. Difficile che qualcuno lo abbia costretto a fare 100 chilometri di auto e a ingerire il veleno. Prima di morire, 8 telefonate in Brasile all’ex moglie…

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Fabio Poletti per “La Stampa

 

scorie dell altoforno fonderia bozzoli scorie dell altoforno fonderia bozzoli

Ci sono volute mani esperte per forgiare il baccello che ha ucciso Giuseppe Ghirardini, 50 anni, l' operaio della fonderia di ottone Bozzoli srl di Marcheno in provincia di Brescia, trovato morto il 18 ottobre scorso in un bosco di Casa di Vivo, sulla strada del Passo del Tonale, a 100 chilometri da casa.

 

Mani esperte avvezze a trattare il cianuro, usato per le lavorazioni galeniche dell'ottone. Capaci di costruire con pochi e abili gesti un bozzolo di silicato, materiale di casa in questa fonderia dove da 5 settimane i tecnici del Ris dei carabinieri e gli investigatori della scientifica di Brescia cercano ancora Mario Bozzoli, 50 anni, il titolare dell' azienda scomparso l' 8 ottobre. L' ultimo a vederlo sono stati un gruppo di operai, tra loro Giuseppe Ghirardini, l' addetto agli altoforni scomparso da casa senza un perchè e ritrovato cadavere dopo giorni ai piedi di un albero in un bosco.

 

GIALLO DELLA FONDERIA GIALLO DELLA FONDERIA

Si capisce che è tutta racchiusa qui dentro la storia di un probabile morto che non si trova e di un morto ucciso col cianuro. Qui dietro la cancellata coi sigilli dei carabinieri, mentre i tecnici della scientifica svuotano le due vasche degli altiforni alla ricerca di tracce organiche, dopo che altri operai hanno raccontato di una fumata anomala quando erano quasi le otto di sera. La sera in cui Mario Bozzoli telefonò alla moglie dicendo che sarebbe tornato presto a casa e invece non sarebbe mai uscito dall' azienda.

 

«Di Mario Bozzoli non abbiamo ancora trovato il corpo. Di Giuseppe Ghirardini sappiamo che è morto avvelenato dal cianuro. Non è difficile immaginare che una morte possa spiegare la scomparsa...», non si sbilanciano gli investigatori. In teoria potrebbe essere accaduto di tutto in quel bosco sulla strada del Tonale, dove Roberto Ghirardini è stato trovato a 4 chilometri dal suo fuoristrada Suzuki.

 

GIALLO DELLA FONDERIA GIALLO DELLA FONDERIA

Il sindaco di Marcheno Diego Bertussi che conosceva l' operaio non esclude niente, se non un collegamento diretto alla scomparsa di Mario Bozzoli: «O Giuseppe ha fatto qualcosa o ha visto qualcosa... Questa storia sta diventando sempre più inquietante...».

 

L' avvocato Vanni Barzellotti che assiste i famigliari di Mario Bozzoli è ancora più tranchant: «L' unica cosa sicura è che non si è trattata di una morte accidentale». Ma dopo le analisi condotte due giorni fa nei laboratori del Ris di Parma sulla natura di quel baccello di 4 centimetri per 2 - «Ha le dimensioni di un casoncello, la pasta ripiena che si usa da queste parti...», si fa capire un investigatore - chi conduce le indagini si sta sempre più convincendo che si tratti di un suicidio.

 

l auto ritrovata di giuseppe ghirardini l auto ritrovata di giuseppe ghirardini

Tanti sono gli elementi che giocano a favore di questa ipotesi. Il fascicolo aperto dalla procura di Brescia rimane per istigazione al suicidio. Quel manufatto realizzato con materiali che si trovano regolarmente in fonderia poteva benissimo averlo fatto proprio Giuseppe Ghirardini. Accanto al corpo dell' uomo è stata trovata una bottiglietta di Gatorade mezza vuota usata con tutta probabilità per inghiottire il baccello di silicio e cianuro.

 

Difficile immaginare che qualcuno abbia convinto l' operaio ad uscire di casa martedì mattina con la propria auto, che lo abbia guidato per 100 chilometri, che lo abbia costretto ad abbandonare l' auto prima di entrare per 4 chilometri in un bosco. E che poi lo abbia ucciso costringendolo ad inghiottire quella pastigliona di cianuro costruita in fabbrica. Ma se non bastasse c' è il comportamento degli ultimi giorni dell' operaio a far pensare che si sia ucciso.

 

alla ricerca del cadavere di giuseppe ghirardini alla ricerca del cadavere di giuseppe ghirardini

Sua sorella al telefono di casa non vuole parlare: «Non abbiamo più niente da dire. Avete scritto troppe cose brutte su Giuseppe...». Ma è stata lei la prima a raccontare le troppe stranezze di suo fratello: Giuseppe che le dice che va a caccia ma non si porta i fucili nè i cani, Giuseppe che le dice che va con gli amici ma i compagni di caccia non ne sapevano niente. Di Giuseppe Ghirardini si sa che ha chiamato 8 volte in un giorno al telefono - con il suo telefonino che non è mai stato ritrovato - la sua ex moglie che vive in Brasile con il figlio. Lui che oramai la sentiva raramente e nessuno sa cosa avesse da dirle di così urgente.

alla ricerca di tracce biologiche nella fonderia bozzoli alla ricerca di tracce biologiche nella fonderia bozzoli

 

L' operaio scompare poi la mattina dopo che i carabinieri mettono i sigilli alla fonderia. E lo stesso giorno in cui gli investigatori avevano deciso di risentirlo in un modo più formale. Perchè scompaia non lo sa nessuno. Il sindaco di Marcheno che gli era amico non si capacita: «Che sappia io non aveva alcun motivo di suicidarsi...». Se lo ha fatto davvero, solo Giuseppe Ghirardini sapeva perchè.

 

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