1. INVECE DI STANARE “CORVI” E FAGIANI, PERCHÉ IL PAPA NON FA UN BEL REPULISTI TRA I CARDINALI CHE VIVONO UNA VITA PRINCIPESCA CON I SOLDI DESTINATI AI POVERI?
2. VIVONO IN CASE LUSSUOSE DI 600 METRI QUADRATI, SOLI O CON QUALCHE SUORA COME TUTTOFARE. APPARTAMENTI CON STANZA TV, SALA DA BAGNO, DEI RICEVIMENTI, DA TÈ, BIBLIOTECA, DELL'ASSISTENTE PERSONALE, DEL SEGRETARIO, D'ARCHIVIO, DELLA PREGHIERA
3. LA STORIA VERGOGNOSA DEL CARDINALE GIUSEPPE SCIACCA CHE, PER AVERE PIÙ SPAZIO IN CASA SUA, FECE ABBATTERE UNA PARETE “RUBANDO” UNA STANZA AL PRETE VICINO DI CASA
4. NUZZI SVELA CHE I 377,9 MILIONI TOTALI DELLE RISERVE DEL FONDO OBOLO DI SAN PIETRO SONO IN 12 BANCHE DIVERSE: TRA CUI IOR (89,5 MILIONI), UNICREDIT (78,5 MILIONI), MERRIL LYNCH (58 MILIONI DI EURO), CREDIT SUISSE (46,5) MA QUEI SOLDI NON OFFRONO MOLTI INTERESSI

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Franco Bechis per “Libero Quotidiano”

 

VALLEJO BALDA CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO VALLEJO BALDA CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

C' è un' Affittopoli vaticana, e pure una bancopoli che succhia avidamente le finanze di San Pietro nelle carte esclusive pubblicate da Gianluigi Nuzzi nel suo «Via crucis» (Chiarelettere, 18 euro) presentato ufficialmente ieri in anteprima alla stampa a Roma e da oggi nelle librerie di tutta Italia.

 

Bancopoli e Affittopoli che nascono dallo stesso peccato originale svelato in questo libro anche attraverso parole riservate e drammatiche captate a Papa Francesco: l' incapacità di gestire  le risorse affidate al Vaticano (è l' ipotesi più tenera, la difesa fatta davanti al Papa dal suo vicario, cardinale Agostino Vallini: non siamo pratici...), l' incuria di molti prelati e le vere e proprie ruberie effettuate da altri.

LIBRO DI GIANLUIGI NUZZI VIA CRUCIS LIBRO DI GIANLUIGI NUZZI VIA CRUCIS

 

Nuzzi dedica molte pagine della sua inchiesta alla gestione vaticana del mattone: «Basti verificare come e dove vivono i porporati che occupano le posizioni più alte nella gerarchia per capire dove vanno a finire i soldi destinati alla carità: nelle case lussuose del cuore di Roma, realtà inimmaginabili per gran parte dei cattolici, da fare invidia perfino alle star di Hollywood». È citato ovviamente il caso ben noto dell' attico dell' ex segretario di Stato, Tarcisio Bertone, che si stenderebbe su 700 metri quadrati (il diretto interessato in realtà nega, e sostiene sia la metà).

 

MATTONE CHE PASSIONE

Ma - svela Nuzzi - «i cardinali di curia risiedono in dimore principesche da 400, 500, anche 600 metri quadrati. Vivono da soli o con qualche suora missionaria come assistente, colf, cuoca e perpetua, meglio se proveniente da un Paese in via di sviluppo. Sono appartamenti costituiti da sale di ogni tipo: d' attesa, della televisione, da bagno, dei ricevimenti, da tè, della biblioteca, dell' assistente personale, del segretario, d' archivio, della preghiera».

 

salvo sottile e gianluigi nuzzi salvo sottile e gianluigi nuzzi

Nel solo palazzo del Santo Uffizio gli appartamenti sono principeschi: «Qui il più grande, ben 445 metri quadrati, è andato al cardinale Velasio De Paolis, ratzingheriano di ferro, classe 1935, presidente emerito della Prefettura degli affari economici della Santa sede. Con una casa da 409 metri quadrati gli fa compagnia il cardinale sloveno Franc Rodé, ottantun anni, già arcivescovo di Lubiana e amico personale di Marcial Maciel Degollado, il fondatore dei Legionari di Cristo sospeso dal ministero per gravissimi atti di pedofilia.

 

Cardinale Marc Ouellet Cardinale Marc Ouellet BERTONE-BERGOGLIO BERTONE-BERGOGLIO

È uno dei membri, tra l' altro, del Pontificio consiglio della cultura. Il cardinale Kurt Koch, invece, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell' unità dei cristiani, deve accontentarsi di una casa di 356 metri quadrati». In un palazzo di via della Conciliazione si trovano i 467,50 metri quadrati concessi gratuitamente a «Marc Ouellet, classe 1944, prefetto della Congregazione per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l' America Latina.

 

Il cardinale Sergio Sebastiani, ottantaquattro anni, membro tra l' altro della Congregazione per i vescovi e di quella per le cause dei santi, vive in 424 metri quadrati (…) Lo statunitense Raymond Leo Burke, classe 1948, patrono del sovrano militare ordine di Malta, è a suo agio in 417 metri quadrati, così come il polacco Zenon Grocholewski, classe 1939, dal marzo scorso prefetto emerito della Congregazione per l' educazione cattolica. A lui una residenza di 405 metri quadrati.

 

Monsignor Giuseppe Sciacca con Benedetto XVI Monsignor Giuseppe Sciacca con Benedetto XVI

A pochi passi, sempre nel quartiere romano di Borgo Pio, una residenza principesca di 524 metri quadrati è abitata dal cardinale americano William Joseph Levada, nato a Long Beach, classe 1936, fedelissimo di Ratzinger, che nel 2005 lo ha voluto suo successore come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (…)». Nuzzi pubblica una lunga tabella sulle metrature, con nomi importanti della gerarchia vaticana, da Poupard a Fisichella, da Ravasi a Piacenza, tutti sopra i 350 metri quadrati di abitazione, e conclude: «In tutto questo scenario, la stanza 201 di papa Francesco a Santa Marta è quasi una capanna, non arrivando a 50 metri quadrati».

 

LA TRAGEDIA

vaticano, guardie svizzere vaticano, guardie svizzere

Sono quelle dimensioni a colpire, più che l' affitto gratuito o simbolico pagato anche da chi non è in servizio. Perché quei metri quadri sono simbolo di potere, e come tali vengono vissuti: è una tragedia togliere anche solo una stanza. Semmai accade il contrario. Quasi un intero capitolo è dedicato alla storia di S. E. Giuseppe Sciacca, nominato nel 2011 da Benedetto XVI segretario generale del Governatorato. Aveva fatto carriera, e non riteneva di avere una casa adeguata: troppo piccola. Un dramma. Che fare?

 

«L' occasione un giorno si presenta. Servono solo un po' di cinismo e di furbizia e il gioco è fatto (…). L' obiettivo di Sciacca è il suo vicino di casa, un mite sacerdote ormai avanti con gli anni e dalla salute sempre più inferma, che vive con una suora e che ormai da tempo non esce più di casa».

Il poverello peggiora di salute, viene ricoverato in ospedale, e la degenza sembra davvero lunga.

 

ARRIVANO I NOSTRI

porta di sant'anna porta di sant'anna

Sciacca «chiama l' impresa di fiducia, indica il muro divisorio dei due appartamenti e chiede che sia parzialmente abbattuto per creare un passaggio. Ha bisogno di altri preziosi metri quadrati per rendere più accogliente la sua residenza. Con sorpresa i muratori eseguono il lavoro assegnato. Una volta creato il varco nel muro accedono alla casa del sacerdote. Il gioco è fatto: come per magia l' abitazione del segretario del Governatorato guadagna un vano, da adibire a salotto.

 

E l' appartamento dell' inconsapevole e malfermo sacerdote inevitabilmente si riduce (…) Oltre al locale Sciacca ingloba anche i mobili che arredano la stanza (…) Gli oggetti personali del sacerdote invece vengono riposti in alcuni cartoni e lasciati nel corridoio della casa, come fossero pronti per un trasloco». Il sacerdote guarisce, torna a casa e la trova amputata. Non osa protestare per l' ingiustizia. Ma la suora non si arrende, scrive al Papa e racconta tutto.

 

citta?? del vaticano citta?? del vaticano

All' epoca c' era ancora Benedetto XVI, e purtroppo mancano poche settimane alle sue dimissioni. Ma Francesco deve avere letto quella missiva, e pochi mesi dopo solleva Sciacca dall' incarico e pure dall' appartamento.

 

377,9 MILIONI BANCOPOLI.

Nuzzi svela che i 377,9 milioni totali delle riserve del Fondo obolo di San Pietro «sono distribuiti su conti correnti in dodici banche diverse: la somma più consistente è depositata allo Ior (89,5 milioni) e alla Fineco di Unicredit (78,5 milioni). Nei caveaux della banca di affari Merril Lynch riposano ben 58 milioni di euro. Presso il Credit Suisse sono conservati 46,5 milioni». Ma tutti quei soldi non offrono quasi interessi: «Fra il 2011 e il 2012 solo 2.979,015 euro, in pratica nemmeno l' 1 per cento. È un tasso così basso che sfiora il ridicolo».

 

Joseph Zahra Joseph Zahra

Anche perché lo Ior remunera quel capitale con il 3% netto. Sono le altre banche a non pagare sulla base di contratti capestro: è la bancopoli vaticana.

I cardinali poi non hanno gran fiuto finanziario. Dai documenti pubblicati da Nuzzi viene fuori una storia di più di dieci anni or sono, quando il card Szoks, presidente del governatorato, si era innamorato della Banca popolare di Sondrio facendone acquisire «una partecipazione e negli anni sono state recepite delle minusvalenze che si sono andate sommando, arrivando a una svalutazione complessiva della posizione pari a circa 1.929.000 euro».

 

Francesco salta sulla sedia leggendo Libero. Quando la Cosea, la commissione per il controllo delle finanze vaticane voluta da papa Francesco, comincia a mettere naso nei conti delle cause dei santi, non crede ai propri occhi: non c' è nessun rendiconto, zero trasparenza. E volano cifre enormi che finiscono in conti correnti dei postulatori presso lo Ior. La Cosea chiede di bloccare l' operatività di 409 conti correnti.

VATICANO, SEDE IOR VATICANO, SEDE IOR

 

Nell' elenco svelato da Nuzzi ci sono anche quelli intestati a mons. Georg Ganswein e a mons. Vincenzo Paglia, cui vengono bloccate pure le carte di credito. La lettera con quella richiesta viene scovata da Antonio Socci e pubblicata su Libero il 6 settembre 2013. Quando la vede pubblica, Papa Francesco salta sulla sedia, preoccupato anche dalla fuga di notizia. Il presidente di Cosea, Joseph, Zahara, si scusa con il Papa in una lettera riservata «lo sfortunato incidente di avere una lettera firmata pubblicata su Libero il 6 settembre può essere dovuto al fatto che queste lettere erano con buona intenzione allegate a una lettera inviata dal cardinale Amato a tutti i postulatori delle cause dei santi sparsi in tutto il mondo».

 

 

 

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