italia sott'acqua clima

ITALIA SOTT’ACQUA - DA VENEZIA A CAGLIARI: COSì IL MARE INONDERÀ L’ITALIA: A RISCHIO 33 AREE COSTIERE - IL CLIMA SARA’ SIMILE A QUELLO DEL NORDAFRICA, MEZZOGIORNO A RISCHIO DESERTIFICAZIONE

Antonio Cianciullo per “la Repubblica”

 

ITALIA MARE STUDIO ENEAITALIA MARE STUDIO ENEA

L’artista danese Olafour Eliasson ha disposto davanti al Panthéon cento tonnellate di blocchi di iceberg provenienti dalla Groenlandia componendo il disegno di un orologio. E ha aspettato.

 

Non molto perché in una Parigi dalla temperatura mediterranea, la composizione ha resistito poche ore: un messaggio chiaro, rivolto ai delegati della conferenza Onu, sulle conseguenze del cambiamento climatico. Conseguenze che per il nostro paese sarebbero drammatiche: intere aree costiere verrebbero sommerse.

 

Lo chiarisce uno studio appena aggiornato dai ricercatori del Laboratorio di modellistica climatica dell’Enea. Se le emissioni serra non verranno fermate, l’Italia perderà a fine secolo 5.500 chilometri quadrati di territorio sul litorale e 60 all’interno, solo nell’area che va da Trieste a Ravenna.

 

Ma in tutto sono 33 le zone costiere in cui le acque, se continueremo a bruciare combustibili fossili e a tagliare foreste, penetreranno allagando terra fertile e strade, case e fabbriche. Andranno sott’acqua, assieme a Venezia, anche Ravenna, Ferrara, Cagliari e Oristano.

 

STUDIO ENEA STUDIO ENEA

«Abbiamo aggiornato i dati tenendo conto degli studi più recenti e misurando i vari fattori: risalite dei mari, movimenti tettonici, aggiustamenti del livello del suolo», spiega Fabrizio Antonioli, il ricercatore Enea che ha coordinato lo studio. «La nostra stima mostra cosa succederebbe se si ignorasse ogni politica di difesa della stabilità climatica».

 

Nell’area del Nord Adriatico la risalita delle acque andrebbe, al 2100, da un minimo di 95 a un massimo di 130 centimetri. Tra Cagliari e Oristano si oscilla tra 92 e 130 centimetri. A Taranto si va da 90 a 125 centimetri. A rischio anche la foce del Tevere, la Versilia, le saline di Trapani, la piana di Catania.

 

«La risalita delle acque è uno dei fenomeni che sono stati più a lungo sottovalutati», aggiunge Stefano Caserini, docente di mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano. «Erano 0,9 millimetri l’anno nel 1920, 2 millimetri nel 1990, ora sono più di 3 millimetri l’anno. E il vero problema è l’inerzia del sistema atmosfera-oceani: dal momento in cui riusciremo a fermare le emissioni serra dovremo aspettarci una risalita dei mari e delle temperature che durerà decenni.

 

chi sopravvivera al cambiamento climatico  9chi sopravvivera al cambiamento climatico 9

Purtroppo gli studi degli ultimi tre anni danno un quadro della situazione molto più grave di quanto si riteneva: nell’arco di alcuni secoli si potrebbe verificare un aumento del livello dei mari di 4 metri a causa della fusione dei ghiacci antartici».

 

Ma il cambiamento climatico — precisa un altro studio Enea pubblicato su Nature Scientific Reports — accelererebbe anche la spinta verso la desertificazione che colpirebbe in particolare le regioni meridionali. Il clima del Sud Italia diventerebbe quello del Nord Africa, con estati e inverni sempre più aridi e secchi e una crescente carenza di acqua che determinerà il progressivo inaridimento dei suoli, con ripercussioni che vanno dalla salute all’agricoltura.

 

Se il Sud Italia rischia di avere un clima nordafricano, il Nord Europa tenderà a «mediterraneizzarsi»; in particolare Europa nord-occidentale, Gran Bretagna e Scandinavia avranno estati molto più secche ed inverni più piovosi rispetto a oggi.

 

Terra vista dal satellite Deep Space Climate Observatory (fonte- NASA)Terra vista dal satellite Deep Space Climate Observatory (fonte- NASA)

 

Le proiezioni realizzate attraverso i modelli climatici mostrano che le aree mediterranee si espanderanno anche verso le regioni europee continentali, coinvolgendo i Balcani settentrionali e la parte sud-occidentale di Russia, Ucraina e Kazakistan, dove prevarrà un clima sempre più mite con un aumento delle temperature invernali. Lo stesso fenomeno potrebbe interessare il Nord America, in particolare nella parte nord occidentale.

 

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…