Al processo per l’omicidio della piccola Yara Gambirasio, della quale ieri è stato il quinto anniversario della scomparsa, le deposizioni di genetisti e consulenti lasciano temporaneamente spazio a quelle dei testimoni legati all’imputato Massimo Bossetti.
È il caso di Giancarlo Bonacina, socio della Edil Bonacina di Chignolo d’Isola, l’azienda alla quale Bossetti si era rivolto per l’acquisto di un metro cubo di sabbia il 9 dicembre 2010. Sono i giorni successivi alla scomparsa della tredicenne di Brembate Sopra, il cui cadavere verrà ritrovato il 26 febbraio 2011 tra le sterpaglie del campo di via Bedeschi, proprio a Chignolo.
letizia ruggeri pubblico ministero del processo yara bossetti
«ERA DA TANTO CHE NON VEDEVO BOSSETTI»
Per l’accusa, quel metro cubo di sabbia, registrato in una bolla di trasporto, è stata solo una scusa per permettere a Bossetti di passare nella zona del campo dove Yara era stata abbandonata agonizzante la sera del 26 novembre, due settimane prima. Interrogato dal pm Letizia Ruggeri, Bonacina ha dichiarato che Bossetti era stato un suo cliente saltuario per un periodo precedente alla fine del 2010 e che era da parecchio tempo che non si recava da lui.
Gli avvocati del carpentiere di Mapello, 45 anni, moglie e tre figli, hanno invece insistito nel chiedere a Bonacina se sapesse di alcuni lavori in corso in quel periodo a Bonate Sopra, paese che si trova a soli 3 chilometri da Chignolo. Bossetti avrebbe effettivamente lavorato in quel cantiere, ma per gli inquirenti in un arco di tempo diverso.
il furgone davanti la palestra di yara che non era di bossetti
IL CARROZZIERE E LA COMMERCIALISTA NON RICORDANO
Hanno poi testimoniato la commercialista e il carrozziere di Bossetti, convocati perché il giorno del delitto lui sostiene di essere stato da loro. Cinzia Cornali, con ufficio a Brembate Sopra (questo giustificherebbe, per la difesa, la presenza di Bossetti vicino al luogo della scomparsa di Yara), ha spiegato che le scadenze di Bossetti erano a metà e fine mese.
«Ma poteva succedere che a metà mese lui firmasse anche quelle successive», ha spiegato la professionista, che ha però dichiarato di non riuscire a ricordare se il 26 novembre 2010 Bossetti passò. Non può escludere il contrario. Anche il carrozziere Filippo Laurino di Ambivere ha detto di non essere in grado di escludere che quel giorno Bossetti era da lui, magari per controlli che non necessitavano registrazioni, come quelli che invece risulta abbia effettuato l’ottobre precedente.
furgone davanti la palestra di yara che non era di bossetti
BATTIBECCO SUI TESTIMONI
Prima della pausa di metà mattina da registrare l’ennesimo battibecco tra accusa e difesa. Il pm Ruggeri ha elencato i testimoni che saranno ascoltati nel resto della giornata: quattro edicolanti e quattro testimoni dei centri estetici frequentati da Bossetti. Questi ultimi non erano stati annunciati dal pm nell’udienza della scorsa settimana, cosa che ha fatto scattare l’avvocato Claudio Salvagni.
«Non possiamo improvvisare - lo sfogo del legale -, così non viene garantita una giusta difesa». Con tono stizzito, Ruggeri ha ricordato che l’accusa non è tenuta ad anticipare i suoi testi e che potrebbe anche chiamarli a caso. «Li anticipo per gentilezza, come vuole il galateo processuale», ha precisato il pm. L’avvocato dei Gambirasio, Andrea Pezzota, si è infilato nello scambio per chiedere che non si perda tempo. A quel punto, il presidente della Corte d’Assise, Antonella Bertoja, ha invitato al buon senso.