IL MISTERO DI HAYAT - LA FIDANZATA DI COULIBALY, HAYAT BOUMEDDIENE, E’ IN FUGA E PER L’INTELLIGENCE FRANCESE POTREBBE COLPIRE ANCORA: “È ARMATA E ALTAMENTE PERICOLOSA” - - -

La 26enne si è convertita all’Islam nel 2009, quando aveva conosciuto Coulibaly. Per lui aveva lasciato il suo lavoro da cassiera, portava il velo integrale - La ragazza era stata interrogata dall’antiterrorismo nel 2010, durante il processo a Coulibaly e davanti agli investigatori aveva giustificato gli attentati di Al Qaeda ricordando “gli innocenti uccisi dagli americani”…

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hayat boumedienne e amedy coulibaly 2 hayat boumedienne e amedy coulibaly 2

Anais Ginori per “la Repubblica”

 

Il film dell’orrore che la Francia sta vivendo da tre giorni ha ancora una protagonista in cerca di ruolo. Hayat Boumeddiene, 26 anni. La sua faccia da ragazzina scapigliata è apparsa ieri pomeriggio nell’appello a testimoniare diramato dalla prefettura di Parigi. Insieme al compagno Amédy Coulibaly è l’ultima protagonista ancora viva e in fuga di questi tre giorni che hanno sconvolto il paese. La superstite che potrebbe colpire ancora.

hayat boumedienne e amedy coulibaly hayat boumedienne e amedy coulibaly

 

«Persona armata e altamente pericolosa» è scritto sull’avviso delle autorità. Boumeddiene è da sei anni compagna dell’attentatore di porte de Vincennes. Si è convertita all’Islam nel 2009, quando aveva conosciuto Coulibaly. Per lui aveva lasciato il suo lavoro da cassiera, portava il velo integrale. Erano andati a vivere a Bagneux, a sud della capitale, non lontano da Montrouge dove la coppia ha compiuto la sparatoria di giovedì, uccidendo una poliziotta.

 

hayat boumedienne e amedy coulibaly hayat boumedienne e amedy coulibaly

Il Journal du Dimanche ha pubblicato degli scatti ritrovati durante una perquisizione del 2013 nell’appartamento di Coulibaly. Si vedono i due ragazzi in costume su una spiaggia esotica e poi durante una sorta di addestramento con la balestra in un bosco, che ora sembra un sinistro presagio. Uno dei tanti che l’intelligence francese ha ignorato. La ragazza era stata interrogata dall’antiterrorismo nel 2010, durante il processo a Coulibaly per la filiera jihadista del diciannovesimo arrondissement.

hayat boumedienne con la balestra hayat boumedienne con la balestra

 

Davanti agli investigatori aveva giustificato gli attentati di Al Qaeda ricordando «gli innocenti uccisi dagli americani». Malgrado le prime indiscrezioni, è certo che la donna non fosse con Coulibaly durante l’assedio a porte de Vincennes. Alcuni media francesi avevano sostenuto che era riuscita a scappare dall’Hyper Cacher prima dell’intervento delle forze speciali. Altre fonti dicevano che fosse già altrove. La polizia, in serata, ha smentito categoricamente la sua presenza nel supermercato.

 

hayat boumeddiene hayat boumeddiene

L’improvvisa comparsa (e scomparsa) di Boumeddiene è uno dei tanti misteri del film di 54 ore di ordinario terrore che comincia in un giornale e finisce in una tipografia. Mercoledì alle 11,30 Chérif e Saïd Kouachi entrano nella redazione di Charlie Hebdo , rue Nicolas-Appert, vicino Bastille. I due uomini fuggono venti minuti dopo, lasciando a terra 12 vittime. Le loro tracce si perdono a Porte de Pantin, a nord di Parigi. Per quasi ventiquattro ore sembrano improvvisamente svaniti, mettendo sotto scacco l’intera polizia francese.

 

hayat boumedienne hayat boumedienne

I fratelli ricompaiono giovedì mattina, alle 9.25, al benzinaio di Villers-Cotterêts, 60 chilometri a nord di Parigi. Una zona di venti chilometri quadrati, intorno alla route nationale 2, vie- ne recintata dalle forze dell’ordine. Posti di blocco, elicotteri, squadre speciali. In serata, è di nuovo buio sugli attentatori. Intanto, il presunto complice, Hamy Mourad, si consegna alla polizia e ha un alibi per la sparatoria di Charlie Hebdo. Un’altra giornata di vane ricerche. I fratelli Kouachi sono i most wanted men di Francia e per ora non si parla di Coulibaly e di Boumeddiene.

 

Hayat Boumeddiene E AMEDY COULIBALY Hayat Boumeddiene E AMEDY COULIBALY

Ma intanto proprio mentre i Kouachi sono Villers-Cotterets, nella direzione opposta, a sud della capitale, appare il terzo uomo. È Coulibaly. Insieme a lui c’è Boumeddiene. A Montrouge, Coulibaly uccide una vigilessa e ferisce gravemente un’altra persona. Fuggono a bordo di una Clio, ritrovata a tre chilometri dalla sparatoria. La notizia fa subito pensare a un collegamento con la sparatoria di Charlie Hebdo , ma le autorità negano, forse per non alimentare il panico. Ieri, lo scenario cambia di nuovo. Le autorità annunciano di aver identificato il killer di Montrouge in fuga e arrestano due suoi famigliari. Il legame ormai è chiaro: Coulibaly è stato condannato nell’inchiesta in cui figura Chérif Kouachi sulla filiera jihadista del diciannovesimo arrondissement che l’intelligence ha clamorosamente sottovalutato.

 

Hayat Boumeddiene Hayat Boumeddiene

Intanto sono passate altre preziose ventiquattro ore. Alle 8.45 di ieri gli attentatori di Charlie Hebdo ricompaiono sulla route nationale 2 all’uscita di Enguel-Otis che porta alla zona industriale di Dammartin-en-Goële. Dopo una sparatoria al posto di blocco, entrano nella tipografia Cdt. Sembra la fine dell’incubo. E invece alle 13 Coulibaly si trincera dentro all’Hyper Cacher di Porte de Vincennes con almeno dieci ostaggi.

 

Dall’interno dello spaccio alimentare, Coulibaly chiama Bfmtv e sostiene di essersi “sincronizzato” con i fratelli Kouachi. «Loro si sono occupati di Charlie Hebdo e io dei poliziotti », spiega. È l’ultimo mistero di questa vicenda. L’unica che sa la verità è Hayat Boumeddiene. Ma potrebbe di non parlare mai. E passare all’azione.

 

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