papa

LA PAPATA BOLLENTE - AL SINODO E’ GUERRA TRA PORPORE: IL CARDINALE MARX CONTRO GEORGE PELL: “HA TENTATO DI INQUINARE I LAVORI CON DICHIARAZIONI AGGRESSIVE” - SULLA COMUNIONE AI DIVORZIATI INFURIA IL CAOS

 

Paolo Rodari per “la Repubblica”

 

SINODO DEI VESCOVISINODO DEI VESCOVI

Poco meno di un anno fa, nei tradizionali auguri di Natale rivolti al Vaticano, Francesco chiese scusa per gli scandali provocati da 15 malattie curiali. Tra queste, le chiacchiere che alimentano maldicenze, falsità, perfino notizie infondate.

 

Dieci mesi dopo chiacchiere e scandali esistono ancora. E i lavori del Sinodo sulla famiglia, dopo il coming out del teologo Charamsa (sospeso dal vescovo della sua diocesi) e la lettera dei 13 padri sinodali critica sul Papa, vengono ancora turbati da notizie che hanno il sapore dei veleni dei leaks fatti uscire ad arte sul finire del pontificato di Benedetto.

 

Lasciando alla spicciolata ieri sera l’aula sinodale, infatti, i padri riflettevano l’umore messo in pagina nel pomeriggio anche dall’ Osservatore Romano: «Siamo davanti a un polverone sollevato con intendo manipolatorio».

GEORGE PELLGEORGE PELL

 

Dentro l’Aula il confronto, accesso, è stato su temi delicati. I 13 circoli minori di lavoro linguistici, le cui relazioni sono state pubblicate ieri, hanno mostrato divisioni e visioni contrapposte sulla comunione alle coppie che si sono risposate civilmente: c’è chi ha ipotizzato una commissione, chi ha invocato la decisione papale, chi il discernimento caso per caso.

 

CARDINALE REINHARD MARX CARDINALE REINHARD MARX

Qualcuno è addirittura arrivato a proporre un Concilio. Il gruppo di lingua tedesca non si è fermato alla questione dei divorziati. Per voce di uno dei suoi esponenti più autorevoli, il cardinale Reinhard Marx, membro del gruppo dei C9 che aiuta Francesco nella riforma della Chiesa, ha preso apertamente posizione contro un altro porporato, l’australiano George Pell, accusandolo di aver tentato di inquinare i lavori con dichiarazioni «aggressive e irresponsabili alla stampa».

 

Con «costernazione e tristezza — hanno scritto i presuli di lingua tedesca — abbiamo preso atto delle dichiarazioni pubbliche di alcuni padri sinodali. Ciò contraddice lo spirito del Sinodo nelle sue regole più elementari. Le immagini e i paragoni utilizzati sono non solo indiscriminati e falsi, ma feriscono. Prendiamo le distanze in modo deciso».

 

Soltanto pochi giorni fa Pell aveva concesso un’intervista al quotidiano francese Le Figaro nella quale aveva parlato di una “battaglia tra kasperiani e ratzingeriani”. Ma «nel Sinodo non siamo in battaglia, Ratzinger non è contro Kasper », ha scandito ancora ieri Marx.

Il gruppo tedesco è stato tra i più coraggiosi anche in merito ai divorziati.

 

cardinal walter kasper cardinal walter kasper

Con decisione unanime (nel gruppo i cardinali Kasper, Müller, Schönborhn e Marx), hanno chiesto il ricorso alla valorizzazione del «foro interno » come luogo nel quale, con l’aiuto di un padre spirituale, una persona può maturare l’accesso ai sacramenti. Anche perché, hanno detto, in generale «il dibattito ha mostrato che non c’è soluzione facile e generalizzata».

 

Il primo circolo di lingua inglese, invece, moderato da Pell, ha ribadito «a maggioranza » che va mantenuta l’esclusione della comunione ai divorziati risposati e ha specificato che la questione «non dovrebbe essere lasciata alle singole conferenze episcopali». Ma, ha detto in un altro circolo monsignor Charles Chaput, essa andrebbe trattata in un «concilio ecumenico e non in un Sinodo».

 

Il cardinale Christoph Schonborn Il cardinale Christoph Schonborn

Per il mantenimento, senza se e senza ma della disciplina vigente, contraria all’accesso alla comunione, si è espresso anche il gruppo francese moderato dal cardinale Robert Sarah, porporato africano che alla vigilia dell’assise disse che l’ostia ai divorziati risposati «tradisce il Vangelo».

 

Tuttavia, ha ricordato il primo gruppo italiano moderato dal cardinale Montenegro, bisogna iniziare a «distinguere la varietà di situazioni» e proporre un «prudente discernimento pastorale sotto l’autorità finale del vescovo».

 

Così, in sostanza, anche il circolo “Italicus B” del cardinale Menichelli: «A oggi non è possibile stabilire criteri generali inclusivi di tutti i casi, talvolta molto diversificati fra loro». Di qui l’appello al «discernimento, primariamente del vescovo». Molti altri temi sono stati evocati nelle relazioni dei circoli minori, dalla contraccezione alle coppie di fatto, dai matrimoni misti all’ Humanaevitae.

 

GERHARD 
MULLER
GERHARD MULLER

«Non cambiamo la verità, cerchiamo una verità più grande», ha detto ancora ieri Marx. La dottrina non è un «negozio chiuso» e «quando diciamo “stiamo con voi” nelle situazioni difficili non vogliamo distruggere le fondamenta del matrimonio ma rafforzarlo». Il cardinale Daniel Fernando Sturla, arcivescovo di Montevideo (Uruguay), ha ribadito invece l’auspicio che il Papa possa avere «l’ultima parola».

 

Ma a oggi è certo soltanto che l’orientamento prevalente nei circoli minori sulla comunione ai divorziati si tradurrà, salvo sorprese, in un passaggio della relazione finale del Sinodo. E che questo documento verrà votata in Aula sabato.

 

 

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…