Dario Sautto per “Il Messaggero”
L' AGGUATO
Indaga la Procura ordinaria, ma l' Antimafia è già stata allertata. Si fa sempre più spazio la pista che porta ad una richiesta estorsiva nei confronti dell' imprenditore gragnanese Ciro Moccia, il «re della pasta», gambizzato a colpi d' arma da fuoco nella notte tra venerdì e sabato mentre rientrava a casa.
Proseguono le indagini degli agenti del commissariato di Castellammarea; nessuna ipotesi è ufficialmente esclusa, ma gli inquirenti si sono concentrati dal primo momento sul racket. Il fascicolo, aperto dal pm Emilio Prisco della Procura di Torre Annunziata guidata da Alessandro Pennasilico, potrebbe presto essere inoltrato alla Dda di Napoli per competenza, poiché gli indizi condurrebbero sempre più verso l' estorsione.
LE MISSIVE
Sullo sfondo della sparatoria, alcune lettere anonime ricevute dalla famiglia Moccia, come racconta Susanna, sorella di Ciro e presidente dei Giovani imprenditori. Missive senza firma che erano già state portate all' attenzione degli inquirenti: poche righe ma dal contenuto chiaramente intimidatorio.
Nel mirino erano finite le diverse attività che i Moccia conducono proprio nel Napoletano. Si va dai supermercati Decò (tra cui anche quelli di Capri), al pastificio artigianale Fabbrica della Pasta di Gragnano, fino ad arrivare alla Locanda della Pasta, ultima «avventura» di casa Moccia, che sorge nell' antico Pastificio Di Nola.
Decine di possibili «posti di lavoro» che potrebbero essere finiti nelle mire dei clan di camorra della zona. E la frase scritta di getto da Ciro Moccia sul suo profilo Facebook, a poche ore dall' inquietante episodio parla proprio di lavoro: «Troppe cose penso in queste ultime ore - ha scritto l' imprenditore - specie che in vita mia ho fatto sempre e solo del bene e creato posti di lavoro onestamente. Forse ho sbagliato?».
Ma le estorsioni, in questo periodo, significano anche «pizzo di Natale». A meno di un mese dalle festività natalizie, infatti, gli emissari della camorra avrebbero cominciato a bussare alle porte di commercianti ed imprenditori .
IL BERSAGLIO
Ciro Moccia era a bordo della sua Mercedes Classe A con il figlio alla guida, proprio nei pressi del cancello di casa, quando un uomo in scooter con casco integrale si è avvicinato alla vettura e ha scaricato un intero caricatore - 12 proiettili calibro 9 - contro l' auto dell' imprenditore, raggiungendolo con due colpi alle gambe.
Le modalità di quello che sembra sempre più un avvertimento di stampo camorristico potrebbero ricondurre l' episodio ad una strategia più ampia: «punito uno, avvisati tutti», scegliendo come bersaglio uno degli imprenditori più noti in zona, uno di quelli che porta il nome di Gragnano in giro per l' Italia, l' Europa e il mondo grazie alla sua pasta igp.
«Tra l' altro uno dei pochi imprenditori - afferma Vincenzo Zurlo dell' associazione LegalmenteItalia - che partecipa ai convegni sulla legalità e va nelle caserme a denunciare, dando il buon esempio e sconfiggendo il muro dell' omertà». Proprio Moccia sarebbe tra i primi firmatari di una petizione promossa da Zurlo per intitolare la biblioteca comunale all' imprenditore Michele Cavaliere, ucciso dalla camorra il 16 novembre 1996 per essersi ribellato alla richiesta di pizzo avanzata dal clan Carfora.