PRESENZE INQUIETANTI – IL PRETE ACCUSATO DI PEDOFILIA DICE CHE ERA SUO DIRITTO ANDARE AL CONVEGNO CON MARONI E FORMIGONI – SEMPRE GIALLO SU CHI GLI ABBIA FORNITO L’ACCREDITO: PING PONG TRA CONSIGLIO REGIONALE E GIUNTA -

Il filosofo Stefano Zecchi, che se lo è trovato seduto vicino, racconta: “Quel prete mi ha parlato di come in Danimarca non ci sono bimbi down perché a suo dire fanno in modo di fermarli prima. Ammetto che mi ha inquietato...”

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Andrea Galli per il “Corriere della Sera”

 

DON MAURIZIO INZOLI 3 DON MAURIZIO INZOLI 3

Caldamente consigliato di star zitto per evitare «ulteriori danni» da quello che a lungo è stato il suo mondo e il suo entourage, don Mauro Inzoli passa un lunedì braccato nella casa della povera mamma alla quale le ultime ore hanno provocato un «angosciante dolore», e della gentile sorella che infine verso sera abbandona la «resistenza» e ci consegna il memoriale difensivo. 
 

Scende in cortile dalla scala «D» e con un discorso interrotto dal rumore del treno che passa dietro il palazzo, nella periferia nord di Milano, la sorella parla per conto del sacerdote ex «punto di riferimento» di Comunione e Liberazione, già «espulso» da papa Francesco per abusi sessuali sui minori eppure sabato ben visibile e assai fotografato in seconda fila al convegno in Regione sulla «famiglia tradizionale», un convegno promosso dalla stessa Regione insieme ad Alleanza Cattolica e Fondazione Tempi ma che più voci e partiti hanno definito «omofobo».

 

DON MAURIZIO INZOLI DON MAURIZIO INZOLI

Il 64enne don Mauro rivendica «il diritto» ad andare dove vuole essendo «libero di farlo», spiega che era a conoscenza da tempo del convegno e subito s’era ripromesso di parteciparvi, afferma che non si è imbucato ma si è registrato come chiunque altro; e fondamentalmente non giudica tutta questa storia «una questione di vita e di morte» come invece «sembra che sia diventata». Nulla cambia invece per le accuse di abusi che gli sono state mosse: lui s’appella al «giudizio divino», il resto «passerà». 
 

Di sicuro don Mauro, sotto indagine dalla Procura di Cremona, innamorato di belle macchine e di sigari, originario di Torlino Vimercati, nemmeno cinquecento abitanti in provincia di Cremona, non è passato inosservato: sabato in parecchi di Cl l’hanno notato. I posti non erano assegnati come conferma un altro dei presenti, vicino di seggiolino del sacerdote, il professor Stefano Zecchi, che giura essere ignaro dell’identità e dei trascorsi di don Mauro. Dice Zecchi: «Sono arrivato in anticipo e mi sono sistemato. Poi è arrivato lui, ha visto quel posto libero, ha chiesto scusa e si è accomodato. Se n’è stato zitto tutto il tempo. Applaudiva parecchio e con entusiasmo. Terminato il convegno quel prete mi ha parlato di come in Danimarca non ci sono bimbi down perché a suo dire fanno in modo di fermarli prima. Ammetto che mi ha inquietato...». 
 

DON MAURIZIO INZOLI DON MAURIZIO INZOLI

Fonti del Corriere , domenica, hanno rivelato due elementi: la conferma che il sacerdote non è entrato casualmente ma lo ha fatto grazie a «un lasciapassare» ottenuto dagli uffici di Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio regionale ed esponente di spicco di Cl. Ieri dallo staff di Cattaneo hanno precisato che «gli accrediti istituzionali sono stati gestiti dalla Giunta regionale». Vero o falso?

 

Nel sottolineare che la presenza di don Mauro è stata «inopportuna» il governatore Roberto Maroni ha manifestato rammarico: peccato che il «cerimoniale non mi abbia informato altrimenti il sacerdote sarebbe stato allontanato». Abbiamo detto di Maroni e adesso diciamo del suo predecessore alla guida della Regione Roberto Formigoni, peraltro accostato al sacerdote in quanto questi sarebbe stato uno dei suoi confessori. Anche qui: vero o falso? Premesso che pure Formigoni ha definito «inopportuna la presenza di don Inzoli» e ha aggiunto che «la polemica montata è abnorme e strumentale», ripete che «non è mai stato il mio confessore, l’avrò visto un paio di volte». 
 

DON MAURIZIO INZOLI E FORMIGONI DON MAURIZIO INZOLI E FORMIGONI

Chiusa qua? No, per niente. C’è la parentesi, lunga, di insulti e di gazzarra che ha accompagnato l’intervento di Angelo Antinoro, 22 anni, studente di Giurisprudenza offeso dall’avvocato ed ex ministro Ignazio La Russa che gli ha urlato «culattone» come documentato dal labiale in un video. La Russa, «impegnato in riunione», ha lasciato fare al portavoce con una nota diffusa in serata: «Non ho minimamente offeso il giovane gay venuto a interrompere e disturbare un incontro al quale peraltro ero solo spettatore». 

Don Mauro Inzoli, nel cerchio rosso, al convegno in regione lombardia Don Mauro Inzoli, nel cerchio rosso, al convegno in regione lombardia

 

 

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