1. RICCO, GIOVANE E PAZZO: COME ELLIOT RODGER, UN 22ENNE “MAI STATO BACIATO”, HA UCCISO SEI INNOCENTI: LA “CNN” PUBBLICA IL VIDEO DEL SUO PIANO E L’OMICIDIO NEL NEGOZIO 2. ERA IN CURA DAGLI PSICHIATRI PER LA ‘SINDROME DI ASPERGER’ CHE GLI IMPEDIVA NORMALI RELAZIONI SOCIALI, EPPURE AVEVA COMPRATO REGOLARMENTE 3 PISTOLE E MUNIZIONI 3. PER LUI LE DONNE DOVEVANO ESSERE INTERNATE NEI LAGER E FATTE MORIRE DI FAME. NE AVREBBE TENUTE IN VITA SOLO ALCUNE PER PROCREARE ATTRAVERSO L’INSEMINAZIONE ARTIFICIALE. IL SESSO SAREBBE STATO VIETATO A TUTTI, COME ERA NEGATO A LUI 4. UN MANIFESTO DI 137 PAGINE DOVE DESCRIVEVA L’ELIMINAZIONE DEI SUOI COMPAGNI DEL COLLEGE (PUGNALATI), LA GUERRA A TUTTE LE DONNE, E POI L’ELIMINAZIONE DEI FAMILIARI 5. IL PADRE, AIUTO REGISTA DI “HUNGER GAMES”, È DEVASTATO E LANCIA UN APPELLO PER IL CONTROLLO DELLE ARMI. SE LA POLIZIA AVESSE PERQUISITO LA SUA STANZA QUANDO LA FAMIGLIA L’AVEVA AVVERTITA, AVREBBE TROVATO COLTELLI E VIDEO INQUIETANTI

1. VIDEO - ELLIOT RODGER SPARA DENTRO IL NEGOZIO

 


2. VIDEO - ELLIOT RODGER PARLA DEL SUO ASSASSIONIO

 


3. STRAGE IN CALIFORNIA - LA "CNN" PUBBLICA IL VIDEO DEL FOLLE CHE SPARA AL "DELI MART"
Dagotraduzione da www.dailymail.co.uk


Venerdì scorso il 22enne Elliot Rodger, figlio dell'assistente regista di "Hunger Games", ha fatto un massacro. Aveva tre pistole detenute legalmente e ha sparato a caso, uccidendo sei persone e ferendone 13. La sua maratona omicida è iniziata nell'appartamento di Isla Vista, dove verso le 21.30 ha pugnalato i suoi coinquilini.

Le telecamere di sorveglianza nel negozio "Deli Mart" hanno catturato le immagini di quando ha aperto il fuoco contro perfetti estranei, ed è solo uno dei dieci luoghi in cui ha agito, nei pressi della "University of California" a Santa Barbara. Le persone erano in fila alla cassa quando il killer ha premuto il grilletto: chi è andato nel panico, chi si è nascosto dietro gli scaffali, una donna è riuscita a prendere il cellulare dalla borsa per chiamare il 911, il 20enne Christopher Martinez è morto.

Dopo la tragedia, suo padre Richard, ha fatto un appello per il controllo delle armi: «Non pensi mai che accadrà a tuo figlio, finché non accade. Tutti parlano del diritto ad avere la armi, ma allora il diritto di mio figlio Chris a vivere? Bisogna dire basta a questa follia. Non un morto di più». Poi è caduto in ginocchio in lacrime.

Tra le altre vittime di Elliot ci sono Veronika Weiss, 19 anni, e Katie Cooper, 22 anni. Prima di lanciarsi nell'attacco mortale, Elliot aveva postato un inquietante video in cui spiegava i suoi piani e aveva stilato un manifesto di 140 pagine in cui si prometteva di punire le donne che non erano uscite con lui. Parla di vendetta contro l'umanità, dice di essere solo, respinto, vergine, racconta di non essere mai nemmeno riuscito ad ottenere un bacio da una ragazza. All'apparenza aveva tutto, figlio di ricchi hollywoodiani, ma gli era stata diagnosticata la Sindrome di Asperger, che gli rendeva difficili i rapporti sociali.

Alla fine si è tolto la vita con un colpo alla testa.


4. "AMMAZZERÃ’ LE DONNE" GLI SCHEMI E IL DELIRIO DELL'ASSASSINO VERGINE
Guido Olimpio per il "Corriere della Sera"

Nel mondo malato di Elliot Rodger non c'era spazio per le donne. Le voleva internare nel lager per farle morire di fame mentre lui osservava dall'alto di una torre. Ne avrebbe tenute in vita solo alcune per procreare attraverso l'inseminazione artificiale. Quanto al sesso, sarebbe stato vietato e chiunque lo avesse fatto sarebbe stato punito.

C'è questo e molto altro nel «manifesto» di 137 pagine lasciato dal killer responsabile della strage di Isla Vista, in California. Un attacco costato la vita a sei innocenti e conclusosi con il suicidio dell'assassino. Un ragazzo disturbato capace di redigere un programma dettagliato, dove spiega la sua vita complicata, piena di solitudine, tristezza, rabbia.

Un'esistenza dove emerge il desiderio sessuale e nel contempo l'incapacità di avere delle ragazze. E per questo inizia a odiarle da quando aveva 17 anni. Al punto di volerle annientare. Rodger mette tutto nero su bianco, disegna dei grafici che illustrano come le cancellerà dalla faccia della terra.

Il libro di Elliot è un viaggio non solo attraverso la mente malata ma anche la marcia progressiva verso l'esplosione. Il ragazzo soffre il trauma della separazione dei suoi - allora aveva solo 7 anni - poi è costretto a cambiare spesso casa e scuola. Ogni nuova classe è per lui un dramma. Non ha amici, non riesce a costruire un rapporto umano con nessuno.

E le cose non vanno meglio quando il padre ha una nuova compagna. Il rapporto con la matrigna è devastante. Elliot è insicuro. Vorrebbe essere figo, però fallisce sempre. Arriva a tingersi i capelli quando ha appena 9 anni solo per attirare l'attenzione. Non funziona. Il futuro assassino ripete all'infinito la difficoltà di inserirsi in qualsiasi realtà, si definisce «un nomade» mai all'altezza delle situazioni.

Rodger è razzista e si stupisce di come i suoi coetanei possano avere una ragazza mentre lui è sempre solo. Con il passare del tempo l'unico passatempo sono i videogiochi, in particolare «World of Warcraft», che riempie «il mio vuoto sociale». Poi le fantasie. D'ogni tipo. Erotiche, distruttive, di successo: «Volevo eliminare tutte le ingiustizie. Bruciavo dal desiderio di vendicarmi contro chi invidiavo e detestavo. Puntavo a imporre la mia ideologia nel mondo».

Ha da parte dei risparmi e tenta la fortuna con la superlotteria. Anche quella diventa una mania. A 22 anni è vergine e non è stato mai baciato. Quando un amico gli mostra un video porno resta scioccato. Si infuria se qualcuno si vanta delle conquiste sentimentali. E la sua malattia cresce a dismisura insieme al suo ego finendo per trasformarsi in una miscela velenosa. I genitori, nella speranza di un cambio, lo mandano al college di Santa Barbara.

Lui la prende male. La cittadina è luogo di divertimento e lui non può godere di quel «clima», con corpi abbronzati e ragazze bellissime. Così prepara quella che chiama la «soluzione finale» da eseguire con il «giorno della punizione». Per tappe.
La «prima fase» prevede l'eliminazione dei suoi compagni di stanza al college. Promessa che mantiene: i primi tre a cadere solo loro, pugnalati a morte.

Poi c'è «seconda fase», «la guerra alle donne» che «mi hanno privato del sesso». Ed ecco che Elliot uccide due ragazze in strada, a Isla Vista. Poi prosegue sparando su un universitario in un negozio e travolge una mezza dozzina di persone con la sua Bmw. Lo ferma solo un doppio scontro a fuoco con la polizia, durante il quale probabilmente si uccide.

Altrimenti avrebbe fatto fuori anche la matrigna e il fratellastro, nemici all'interno di un quadro familiare complesso. Ieri il padre, Peter, già aiuto regista di Hunger games , ha espresso il suo dolore mentre la nonna dell'assassino ha ammesso che il nipote «ha sempre avuto guai mentali».

Forse il ragazzo poteva essere fermato se la polizia avesse perquisito la sua camera alla fine di aprile. Era stata la famiglia ad avvisare le autorità dopo aver visto alcuni video inquietanti. Ma gli agenti sono stati frettolosi. Nel suo manifesto Elliot ha descritto il timore di essere scoperto: «Il mio piano sarebbe saltato perché avrebbero trovato le tre pistole e centinaia di munizioni».

Armi acquistate regolarmente nonostante fosse sotto cura degli psichiatri. Invece nessuno ha capito cosa nascondesse la mente del giovane, quei propositi così ben descritti nel documento autobiografico. Elliot ne ha spedito diverse copie via email. La madre ha ricevuto la sua alle 21.17 di venerdì. Ha letto poche righe e ha compreso. Ha chiamato l'ex marito e la polizia. Troppo tardi. Il figlio era già in strada a consumare la sua «vendetta» contro l'umanità.

 

 

 

 

 

 

 

terrore al college di Santa Barbara Richard Martinez padre della vittima fa un discorso contro le armi Qui e stato ucciso il ventenne Chris Martinez Proiettili al IV Deli Mark Peter Rodger padre del ragazzo disturbato la mamma del ragazzino killer Killer e padre alla premiere di Hunger Games Il killer ha ucciso sei persone poi si e sparato Un cliente cerca riparo dietro uno scaffale

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