SANGUE BLU, SANGUE AMARO - LA NOBILTÀ NERA DI ROMA CONTRO LA CHAOUQUI: “QUELLA NON È MAI STATA UNA DI NOI” - SCARICATA ANCHE LA SUA SPONSOR, MARISA PINTO OLORI DEL POGGIO: “SIETE SICURI CHE SIA CONTESSA? LE DUE ALLE FESTE SI VEDEVANO, MA SOLO A QUELLE DEI PARVENU E DEGLI ARRICCHITI”

Roberto D’Agostino: “Tutto questo non ha niente a che fare con la Roma papalina e con la nobiltà romana. Il giro del Vaticano è un’altra cosa. È difficile spiegarlo, Roma è fatta di tante sfere, è come una matrioska nella quale ti perdi. Dalla Angiolillo giravano i due pontefici, quello laico, Gianni Letta, e quello porporato, Sua Eminenza Re”… -

Condividi questo articolo


Michela Tamburrino per “la Stampa”

 

FRANCESCA CHAOUQUI E VALLEJO BALDA FRANCESCA CHAOUQUI E VALLEJO BALDA

Difficile che si parli d’altro. Nel giro della nobiltà romana che si porta avanti per i festeggiamenti natalizi, si bada a commentare, parecchio a trasecolare ma soprattutto a prendere le distanze. Francesca Chaouqui e Marisa Pinto Olori del Poggio, contessa, non compaiono nella mailing list della nobiltà nera, quella ristrettissima che fa capo a un gruppo di famiglie, aristocrazia dei quattro quarti, del Circolo della Caccia, delle feste possibilmente altrui ma che si chiude a riccio se si tenta un upgrading sgradito. La Pinto Olori - «siete sicuri che sia contessa?» - alla sua protetta Francesca Immacolata ha aperto le porte dei salotti su entrambe le sponde del Tevere. Ma i salotti apprezzano?

 

MARISA PINTO OLORI DEL POGGIO E FEDERICA DE BLASI MARISA PINTO OLORI DEL POGGIO E FEDERICA DE BLASI

Tanto per essere chiari, nel «rally» dei cento sarebbe stato inimmaginabile poter vedere le due signore, per motivi di lignaggio e per motivi anagrafici. Il rally è una sorta di club non ufficializzato e non scritto, riservato ai cinquanta ragazzi e alle cinquanta ragazze più nobili del reame. Ne fanno parte i Borghese, i Torlonia, i Colonna, i Barberini e gli Odescalchi, i Massimo, gli eredi Pallavicini e pochi altri.

 

MARISA PINTO OLORI DEL POGGIO SANDRA CARRARO MARISA PINTO OLORI DEL POGGIO SANDRA CARRARO

Loro godono di grandi entrature in Vaticano per diritto di classe. Alessandra Borghese in ottimi rapporti di amicizia con l’ex papa Ratzinger, divenne affine per le sue doti di cultura e simpatia ma anche per il cognome che porta, senza dover andare, chiedere, conoscere, cercare entrature, frequentare a dismisura. Lei è, il resto accade con estrema naturalezza. «Oramai la nobiltà nera si è annacquata, è diventata grigia - qualcuno scherza - le persone di cui ai tempi moderni si parla di più si avvicinano pericolosamente al generone e nulla hanno a che fare con l’aristocrazia. Un titolo qualsiasi non si nega più a nessuno».

 

alessandra borghese alessandra borghese

Oltre «la nobiltà della scaletta» voluta in partenza dall’ultimo re d’Italia, ora si aggiunge «la nobiltà della scalata». Più generoso nel giudizio è il principe Carlo Giovanelli: «Sì, la Pinto la incontro, era moglie dello storico stampatore, si dà molto da fare: beneficenza, ricevimenti in ambasciate, soprattutto lì è sempre presente. Una donna intelligente, simpatica. Anche abbastanza potente, ha una villa (sfarzosa vicino al Raccordo Anulare) dove riceve ministri e appunto ambasciatori. Francesca Chaouqui era spesso con lei ma l’ho conosciuta poco».

 

CARLO GIOVANELLI CARLO GIOVANELLI

Una classica signora bene romana, con i capelli scolpiti, Marisa Pinto Olori del Poggio, molto vicina al giro del Quirinale in epoca Ciampi, amica di sua Franchezza quando era first lady, come testimoniano anche i resoconti mondani di Dagospia, un giro tendenzialmente laico perciò, nel quale Francesca Chaouqui si muoveva a suo agio.

 

«Avrebbe parlato anche con i muri risultando gradevole anche a questi», si sente dire, fino a quell’invito scellerato sulla terrazza di Lucio Vallejo Balda per festeggiare la canonizzazione di due papi. La si ricorda quasi come padrona di casa conversare con i tanti ospiti. Un invito molto aperto anche ai laici graditi dove si notavano Maria Latella e Bruno Vespa, oltre ai tanti porporati. Ma per la prova del nove basta tornare alle cene da Maria Angiolillo dove le due signore non sono ricordate.

 

MARIA ANGIOLILLO GIANNI LETTA MARIA ANGIOLILLO GIANNI LETTA

Dice Roberto D’Agostino: «Tutto questo non ha niente a che fare con la Roma papalina e con la nobiltà romana. Il giro del Vaticano è un’altra cosa. È difficile spiegarlo, Roma è fatta di tante sfere, è come una matrioska nella quale ti perdi. Dalla Angiolillo giravano i due pontefici, quello laico, Gianni Letta, e quello porporato, Sua Eminenza Re, i due padrini ai pranzi e non mancavano mai».

 

far maria angiolillo far maria angiolillo

Altri tempi e altri personaggi, nei salotti capitolini ci si chiede come possa essere successo che una donna giovane pur se bravissima e intelligentissima sia giunta ad avere confidenza con il potere, quello vero di Oltretevere. A questo punto si entra nel campo delle illazioni. Ad introdurre Chaouqui ai piani alti in molti dicono sia stato il cardinale Tauran, protodiacono del Collegio Cardinalizio, colui che presenta al mondo il nuovo papa, amico della Pinto. Da lì l’interessamento di monsignor Balda e l’incarico che oggi li ha portati a processo.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - FERMI TUTTI! SECONDO UN SONDAGGIO RISERVATO, LA CANDIDATURA DEL GENERALE VANNACCI POTREBBE VALERE FINO ALL’1,8% DI CONSENSI IN PIÙ PER LA LEGA SALVINIANA. UN DATO CHE PERMETTEREBBE AL CARROCCIO DI RESTARE SOPRA A FORZA ITALIA - A CICCIO TAJANI È PARTITO L’EMBOLO. COSÌ QUEL MERLUZZONE DEL MINISTRO DEGLI ESTERI SI È TRASFORMATO IN PIRANHA: HA MESSO AL MURO LA MELONI, MINACCIANDO IL VOTO DI SFIDUCIA SE LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE DEI MAGISTRATI, LEGGE SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, NON VIENE APPROVATA PRIMA DELLE ELEZIONI EUROPEE...

INTER-ZHANG: GAME OVER? IL PRESIDENTE NON PUÒ LASCIARE LA CINA E STA COMBATTENDO IL WEEKEND PIÙ DURO DELLA SUA VITA PER NON PERDERE ANCHE L’INTER. BALLA IL PRESTITO DA 375 MILIONI CHE ZHANG DEVE RESTITUIRE A OAKTREE. IL FONDO PIMCO SI ALLONTANA - SE LA TRATTATIVA PER UN NUOVO FINANZIAMENTO NON SI SBLOCCA ENTRO LUNEDÌ, OAKTREE SI PRENDERA’ IL CLUB. UNA SOLUZIONE CHE SAREBBE MOLTO GRADITA AL DG MAROTTA. FORSE IL DIRIGENTE SPORTIVO PIÙ POTENTE D’ITALIA HA GIÀ UN ACQUIRENTE? O FORSE SA CHE...

DAGOREPORT - VANNACCI SARÀ LA CILIEGINA SULLA TORTA O LA PIETRA TOMBALE PER MATTEO SALVINI, CHE TANTO LO HA VOLUTO NELLE LISTE DELLA LEGA, IGNORANDO LE CRITICHE DEI SUOI? - LUCA ZAIA, A CUI IL “CAPITONE” HA MOLLATO UN CALCIONE (“DI NOMI PER IL DOPO ZAIA NE HO DIECI”), POTREBBE VENDICARSI LASCIANDO CHE LA BASE LEGHISTA ESPRIMA IL SUO DISSENSO ALLE EUROPEE (MAGARI SCEGLIENDO FORZA ITALIA) - E COSA ACCADREBBE SE ANCHE FEDRIGA IN FRIULI E FONTANA IN LOMBARDIA FACESSERO LO STESSO? E CHE RIPERCUSSIONI CI SAREBBERO SUL GOVERNO SE SALVINI SI RITROVASSE AZZOPPATO DOPO LE EUROPEE?