1 - “SESSO, BUGIE E PADRINI POLITICI IO E LA CHAOUQUI AMANTI E NEMICI”
Marco Ansaldo e Corrado Zunino per “la Repubblica”
FRANCESCA CHAOUQUI E VALLEJO BALDA
Nel memoriale che monsignor Lucio Vallejo Balda ha consegnato al primo avvocato (poi sostituito) l’8 novembre scorso c’è la confessione dei suoi rapporti, anche carnali, con Francesca Immacolata Chaouqui. Ci sono le sue convinzioni preoccupate: «Lei era dei servizi segreti, aveva dietro Bisignani». E c’è il racconto di tutti gli amici importanti della pierre assurta a commissario delle finanze del Vaticano per volontà di Papa Bergoglio.
I GIORNI DELLA TENTAZIONE
«Io non potevo cedere... Avevo sempre il Papa davanti agli occhi che parlava della sacralità delle donne sposate e del matrimonio», si tormenta monsignore. È il momento più drammatico della confessione a proposito del suo rapporto con la Chaouqui, uno dei commissari alle finanze della Santa Sede.
Sono trascorsi sei giorni dal suo arresto e monsignore detta il suo memoriale sulla diffusione delle carte segrete della Prefettura economica di cui era il segretario. “Repubblica” presenta questo documento mentre oggi, al processo sul caso Vatileaks, sia il monsignore spagnolo sia la pierre cosentina saranno interrogati dalla Corte. Sul tavolo, una prima importante decisione presa nei giorni scorsi: il rifiuto da parte della corte della richiesta avanzata dal legale d’ufficio di Balda (tutti gli imputati di questo processo presso la Santa Sede non hanno avvocati di fiducia) di sottoporre il suo assistito a una perizia psichiatrica.
francesca chaouqui prende la comunione da monsignor vallejo
«Io racconto della Francesca, ma per me es muy doloroso... Io mi vergognavo di quello che avevo fatto con Francesca e quando passavo i documenti pensavo allo scandalo, se si sapeva. Mio Dio». Continua: «Lei mi disse che apparteneva ai servizi segreti italiani e che la sua unione con Corrado Lanino era un matrimonio di copertura. Mi mandò delle foto di Corrado con un’altra donna, la sua vera moglie».
Francesca Chaouqui viene presentata al monsignore nei primi mesi del 2013. Il suo nome viene fatto, sostiene Vallejo Balda, dal cardinale Jean-Louis Tauran, amico della contessa Marisa Pinto Olori del Poggio, presidente della Fondazione I Messaggeri della Pace e nobile molto vicina alla Chaouqui. Quando viene nominata la Commissione Cosea, con l’incarico di riformare le finanze della Santa Sede, il nominativo della donna viene quindi fatto a Papa Francesco dallo stesso Vallejo Balda, anche in considerazione dell’indicazione del cardinale Tauran.
QUELLA NOTTE A FIRENZE
La Commissione conclude i suoi lavori nel maggio 2014. La Chaouqui si conquista la fiducia del monsignore. È lei che presenta una società di informatica riconducibile al marito, che resta a fare da consulente all’interno della Prefettura degli affari economici. Alla chiusura della Cosea, dice Balda, «la Chaouqui si aspettava un incarico importante, ma questo non accade a causa dei pettegolezzi che la circondavano».
LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI GIANNI LETTA
A giugno — continua il memoriale — Corrado Lanino chiama il monsignore chiedendo perché la moglie piangesse e perché non avesse ricevuto una nomina. Balda, che — sostiene ora — aveva un debole sentimentale nei confronti della donna, acconsente a che lei lo aiuti per completare l’archivio della Commissione, insieme a Nicola Majo, suo segretario.
Il monsignore spagnolo mette per iscritto che la Chaouqui lo ha sedotto a Firenze il 28 dicembre 2014. Lui, subito dopo avere consumato, si pente, e cerca di allontanarsi dalla donna. Però la teme. «Io ho avuto paura di questo... Lei aveva tanti numeri di telefono». Cerca di stanare la sua collaboratrice.
«Sono andato a parlare con il capo dei servizi segreti, lui neanche la conosceva, rimasi sorpreso, iniziai così a chiedere informazioni e tutte le volte scoprivo sempre truffe diverse». Il rapporto fra i due si fa difficile. «Io mi ero confrontato con una psicologa, che mi disse di tenerla calma, di non dirle subito di no, e allora le dicevo: “Va bene Francesca, vediamo...”.
Gianni Letta e Silvio Berlusconi
Ma lei era violenta, muy cattiva, mi scriveva “verme, sei un verme” ». Un litigio durissimo avvenne per la serie del regista Paolo Sorrentino in Vaticano. «Francesca mi scrisse che voleva la mia autorizzazione per la troupe di Sky. Io le dissi: no se puede, porqué ci vuole l’autorizzazione della Gendarmeria. Lei mi mandò un whatsapp e mi scrisse che ero un coglione».
L’incontro con i giornalisti che scrissero i due libri-inchiesta avviene a marzo 2015. «Francesca mi organizzò un aperitivo. Quando arrivai vidi Nuzzi che già conoscevo, ma feci finta di non conoscerlo». Davanti alle richieste dei due giornalisti, monsignore dice di aver soggiaciuto «e ho passato i documenti». Ancora: «Ho cercato di dare quelli meno pericolosi e dannosi, o di scarso valore». Passerà anche cinque fogli con le password dei file criptati tenuti nel suo indirizzo di posta. Lanino e la Chaouqui, mette a verbale mosnignor Balda, detengono le password del suo indirizzo e-mail.
LA CERCHIA DI PROTETTORI
«Il 12 dicembre ricevo un invito a pranzo da Luigi Bisignani. A quell’incontro volevano farmi credere che Francesca lavorava per i servizi segreti, che il suo capo era l’ambasciatore Massolo. Con Bisignani la Chaouqui aveva complicità e lui mi chiese di incontrare alcuni suoi sponsor. Grazie a Dio il secondo pranzo non c’è mai stato... Dietro Francesca c’è Paolo Berlusconi (ma forse si confonde con Silvio, ndr): lei assisteva in modo abituale alle feste di Palazzo Grazioli, a Roma.
E poi è amica di Gianni Letta e di sua moglie, del cardinale Touran, lo chiamava il cardinale di nostra proprietà. E anche del cardinale Re. Il loro contatto con la Santa Sede è Padre Sapienza, che gestisce le udienze del mercoledì del Papa... Francesca ha una grande relazione con il minitro della Salute Beatrice Lorenzin, il marito del ministro lavora in Rai. La Chaouqui dice che è lì per volontà di Renzi». Ancora: «Carlo Carrai (il riferimento è probabilmente a Marco, amico del premier, ndr) è molto vicino a Francesca, lei è andata al suo matrimonio».
MARISA PINTO OLORI DEL POGGIO E FEDERICA DE BLASI
GLI SCONTRI NELLA COMMISSIONE
«Nella Commissione Cosea c’erano persone lì per fini personali. Uno era il presidente Joseph Zahra, l’altro Jean Baptiste de Franssu, il presidente dello Ior. Mi arrivavano notizie inquietanti sulle loro attività, tutti i giorni. Ad aprile 2014 io, Francesca, suo marito e Nicola Majo abbiamo fatto un dossier e a maggio l’ho portato al Papa. Francesco mi ha chiesto di darlo al cardinale Pell, che ha reagito con aggressività e ha ignorato le mie informazioni. Quelle erano persone di sua fiducia».
2 - DALLA PAGINA FACEBOOK DI FRANCESCA CHAOUQUI
Il memoriale pieno di follie per cui ho querelato Balda e il suo avvocato difensore, oggi è comparso integralmente su Repubblica. Integralmente. Un atto processuale secretato. Ieri pomeriggio mi avvisano che repubblica avrebbe pubblicato il memoriale. Chiamo in redazione e chiedo di poter fare intervista. Mi chiama Zunino. Indeciso. Alle 19.00 facciamo intervista, parliamo per 90 minuti e da tutto vengono fuori quelle venti righe che avete letto.
MARISA PINTO OLORI DEL POGGIO SANDRA CARRARO
Non si cita la querela alla Zaccaria, non si cita Presicci, d'altronde le fonti vanno protette.
Il memoriale contiene l'ammissione della consegna dei documenti ed allo stesso tempo una invenzione cinematografica totalmente denigratoria per sostenere che Balda fosse plagiato. Ma vi rendete conto? Appena ho letto questo memoriale ho querelato Balda. Sabato ho querelato il Suo avvocato. E stamattina spero per Balda che abbia almeno una prova, che non avrà, altrimenti farà meglio a consegnarmi le chiavi di casa. Ci vediamo alle 9.10 al Perugino.
FRANCESCA CHAOUQUI INTERVISTATA DALLE IENE
3 - CHAOUQUI: “CONTRO DI ME SOLO CALUNNIE A LUI NON PIACCIONO LE DONNE”
Signora Chaouqui, oggi si presenta da rifugiata politica al processo in Vaticano. Che significa?
«Vado al processo solo per rispetto di Papa Francesco, ma mi sento un rifugiato politico che non ha potuto farsi difendere dal legale di fiducia nonostante l’avvocato Bongiorno, un mese fa, avesse già difeso un imputato in Vaticano. Lo sa, ho avuto due ore e venti per leggere mille pagine di istruttoria».
C’è un memoriale della difesa di Balda che sostiene che lei è stata a letto con monsignore il 28 dicembre 2014. Balda dice che ha provato ad allontanarsi e che lei poi lo ha perseguitato.
«Sono pronta a querelare l’avvocato di Balda per la fuga di notizie folli che sta organizzando. Balda, per come è fatto, non ha alcun piacere a venire a letto con me e io, conoscendo miliardari ed emiri, se volessi tradire mio marito non mi metterei con un vecchio prete a cui non piacciono le donne».
Lei di quel vecchio prete è stata a lungo amica e confidente.
«Intanto non ho mai avuto la password della sua mail, che cambiava ogni mese. Era un uomo vivace e allegro, amava dire barzellette sconce, ma dovunque andasse si portava la madre. Siamo stati insieme, professionalmente insieme, per cercare di fare la riforma più importante voluta da Francesco, quella economico-finanziaria, ma il presidente dello Ior de Franssu, l’economista Zahra, il cardinale Pell hanno iniziato a fare riunioni riservate e poi l’hanno fatto fuori, in una giornata di febbraio, nel giro di 17 ore. Un gran lavoro di pulizia sulle finanze vaticane buttato via».
Come reagì Balda?
«S’incupì, perse smalto. Lui, un amante naturale della bella vita, uomo di grandi disponibilità personali, iniziò ad andare a concerti, il 3 giugno all’arena di Verona, il 19 settembre a Campovolo per Ligabue. Smise di fare il prelato, e iniziò a compromettersi».
Con chi?
«Trovò supporto in una cricchetta del giro Sky che aveva in Elena Metti, l’ex moglie di Panariello, agente per attori, il suo riferimento. Gliela presentai io, poi quel gruppo ha tramato contro di me e, alle mie spalle».
Oggi Balda sostiene che lei sia una donna dei servizi segreti, abbia Bisignani dietro e un marito di copertura.
«Ha detto che ho venduto carte alla Cia e sono legata a bande internazionali. A processo dovrà rimangiarsi tutto sennò lo lascio in mutande».
FRANCESCA CHAOUQUI E IL MARITO CORRADO LANINO
CHAOUQUI FRANCESCA CHAOUQUI FRANCESCA IMMACOLATA CHAOUQUI