SI TROMBA DI MENO? MAGGIOR USO DI ANTICONCEZIONALI? AUMENTO DEI MEDICI OBIETTORI (SONO IL 70%)? PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO ESISTE LA LEGGE 194, GLI ABORTI SONO SCESI SOTTO QUOTA 100 MILA (ERANO 234 MILA NEL 1982)

Margherita De Bac per il “Corriere della Sera”

 

Per la prima volta da quando esiste la legge 194 che garantisce alla donna il diritto di interrompere una gravidanza, gli aborti sono scesi sotto la soglia dei 100 mila.

Pillole per aborto distribuit dai droni in PoloniaPillole per aborto distribuit dai droni in Polonia

Per la precisione, risultano qualche unità più di 97 mila. Lo dice il rapporto con i dati definitivi del 2013 e preliminari del 2014, trasmesso al Parlamento dal ministero della Salute. Nel 1982 la curva raggiunse l' apice con 234.801 interventi.

 

Diminuisce ancora il numero delle interruzioni volontarie di gravidanza. Per la prima volta da quando esiste la legge 194 che garantisce alla donna il diritto di abortire, gli interventi sono scesi sotto la soglia dei 100 mila. Per la precisione, sono qualche unità più di 97 mila. Lo ha stabilito il rapporto con i dati definitivi del 2013 e preliminari del 2014, trasmesso al Parlamento dal ministero della Salute.

 

A giudicare dai risultati, un traguardo inimmaginabile nel 1982, quando la curva raggiunse l' apice con 234.801 interventi. Molto diverse erano allora le condizioni. C' era forse minor consapevolezza di come e quanto si potesse fare prevenzione con la pillola anticoncezionale. Meno timore di fare figli grazie alla situazione economica del Paese più incoraggiante. Oggi invece le coppie sono più attente nel programmare il concepimento e nell' evitare sorprese.

pillola giorno dopo aborto pillola giorno dopo aborto

 

In ogni caso si tratta di una discesa notevole. Il ruolo dissuasivo dei consultori, principali prescrittori? Può darsi abbia inciso sebbene i vari piani di potenziamento annunciati in varie occasioni non pare siano stati realizzati. Di crollo comunque si può parlare, parallelo a quello delle nascite che può aver determinato una minore incidenza di gravidanze indesiderate.

 

«È la somma di una serie di fattori. La pillola? Credo abbia un ruolo marginale, a giudicare dalle vendite, immodificate da anni», è dubbioso Emilio Arisi, presidente della «Società di medicina italiana contraccezione» (Smic). La relazione ministeriale indica un calo sensibile rispetto allo scorso anno, meno 5%. Un terzo dei ricoveri in day hospital riguardano le straniere che confermano un tasso di abortività tre volte superiore alle italiane. I ginecologi obiettori - che dopo l' assunzione chiedono di lavorare al di fuori dei servizi per l' Ivg - sono invece aumentati anche se di poco, dal 69,2% al 70%.

 

GRAVIDANZA GRAVIDANZA

Difficile pensare che il lieve scarto sia stato sufficiente per determinare la diminuzione delle Ivg. Eugenia Roccella, parlamentare di Area popolare, esclude oltretutto che non ci siano abbastanza medici per rispondere alla richiesta delle donne: «Anche analizzando nei dettagli i dati di Asl e distretti territoriali si vede che i non obiettori in organico sono in numero adeguato».

 

È anche questa una prima volta. Non viene rilevata la criticità dei servizi. La media nazionale è di 1,6 aborti per medico con la Sardegna in difficoltà (0,5%) e il Molise di nuovo al primo posto con 4,7. La situazione di alcuni centri però smentisce questo quadro.

Carlo Bastianelli è l' unico non obiettore strutturato dell' Umberto I di Roma: «Abbiamo tutti superato la sessantina, apparteniamo agli anni eroici quando c' erano assunzioni.

Non c' è ricambio. È un problema serio: se non intervengono, qualche servizio per l' aborto chiuderà».

 

E il crollo sotto la soglia dei 100 mila come si spiega? Alla domanda gli operatori rispondono alla stessa maniera. «Ce lo stiamo chiedendo tutti - riporta voci il ginecologo -. Il timore è che le donne risolvano con sistemi alternativi. È facile andare su Internet e ordinare farmaci che provocano l' espulsione del feto».

pillola abortopillola aborto

 

I servizi pubblici da cinque anni almeno possono utilizzare la pillola Ru486 che la donna può scegliere al posto dell' intervento chirurgico andando a ritirare il farmaco in ospedale, sotto controllo del medico. Secondo la relazione l' hanno richiesta il 10% delle pazienti, il 3% in più rispetto al 2011.

 

 

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