VIAGGIO LUNGO I SENTIERI DEI “MOCHILEROS”, I BABY-CORRIERI CHE ATTRAVERSANO AMAZZONIA E ANDE CON CHILI DI COCAINA NELLO ZAINO DA AFFIDARE AD AEREI CLANDESTINI, COMBATTENDO CONTRO POLIZIA, GANG RIVALI E ANIMALI PERICOLOSI

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Due settimane per raggiungere la destinazione con 15 chili addosso, dieci giorni per tornare a casa. Sono ben preparati agli attacchi. I ragazzi davanti e gli ultimi della fila hanno le pistole, camminano stretti, uno ogni due metri. Comprano munizioni da agenti corrotti: gliele fanno trovare nei secchi della spazzatura davanti alle stazioni di polizia...

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Linda Pressly da www.bbc.co.uk

valle peruviana valle peruviana

 

Un ragazzino strappa una foglia tropicale, apre il gambo con le mani e fa scorrere giù la condensa. Nel viaggio attraverso la fitta giungla, riconoscere le piante che possono dissetarlo è una piccola tecnica di sopravvivenza.

 

Daniel è un “mochilero”, uno di migliaia di peruviani che portano un carico illegale di cocaina dalla Valle dei tre fiumi - Apurimac, Ene e Mantaro - chiamata Vraem e ritenuta fra le zone più povere del paese ,fino a un luogo segreto o a piste d’atterraggio clandestine.

 

Daniel vive giù al villaggio con la famiglia, e a soli 18 anni è già veterano del mercato della cocaina: «Lo faccio da quando ho 14 anni. Il boss locale mi assunse in laboratorio per produrre cocaina dalle foglie. Poi a 17 anni ho cominciato a trasportarla». Due settimane per raggiungere la destinazione con 15 chili addosso, dieci giorni per tornare a casa.

tecnica di sopravvivenza nella giungla tecnica di sopravvivenza nella giungla

 

In Peru, la coca si vende a1200 dollari al chilo, a Miami la rivendono a 20 volte tanto, a Londra o Parigi arriva a costare 75.000 dollari al chilo. I mochileros si muovono in piccoli gruppi, da 10 a 20 persone, ma Daniel si sposta co altri 100 o 150, perché trasportano quantità industriali di polvere bianca. Sono ben preparati agli attacchi, della polizia o dei rivali. Racconta: «I ragazzi davanti e gli ultimi della fila hanno le pistole, camminiamo stretti, uno di noi ogni due metri. Compriamo munizioni da agenti corrotti, ce le fanno trovare nei secchi della spazzatura davanti alle stazioni di polizia».

 

coltivatori di coca coltivatori di coca

Il viaggio è pericoloso, tra foresta amazzonica, antichi sentieri Inca e Ande. Si può scivolare e cadere dai dirupi. Daniel ha visto morire almeno dieci suoi parenti: «Ho introdotto nell’ambiente amici e familiari ed è davvero difficile lasciarli indietro. Quattro sono caduti nel fiume, gli altri si sono feriti e non hanno potuto continuare. Da soli, senza acqua né cibo, sono morti in fretta. Se vieni punto da un insetto, può venirti un’infezione. Nelle ferite entrano le formiche, il dolore è grande e non riesci a camminare. Non puoi rallentare gli altri, così resti lì. In questo lavoro nessuno è responsabili di te».

per le strade peruviane per le strade peruviane

 

molti mochileros muoiono nel trasporto di cocaina molti mochileros muoiono nel trasporto di cocaina

La paura di morire non ferma Daniel. I soldi lo tentano, la paga è di 2000 dollari a viaggio, una fortuna nella valle in cui vive. Nella Vraem la cocaina sta dappertutto, si coltivano piantagioni a perdita d’occhio. Non è illegale: le foglie di coca si usano nel tè, si masticano, curano i problemi di altitudine, fanno sparire l’appetito, sono usate come stimolante. Per i peruviani la pianta è sacra e prodigiosa, li connette agli antenati Inca, è in grado di predire il futuro. E’ invece illegale la cocaina, la polvere bianca, e ovviamente vendere le foglie ai narcotrafficanti.

 

A Llochegua, il 90% dei contadini coltiva coca, che dà il raccolto 4 volte l’anno. Il grano lo dà una volta sola l’anno, così come il caffè. Su 100 studenti che finiscono il liceo, solo 10 vanno all’università. Gli altri coltivano coca o diventano mochileros. Gli aerei clandestini arrivano pieni di dollari e se ne vanno con almeno 300 chili di coca a botta.

i mochileros arrivano dalla zona piu povera del peru i mochileros arrivano dalla zona piu povera del peru

 

la valle dei tre fiumi la valle dei tre fiumi

Il Comandante Luis Enrique Diaz è il nemico giurato di Daniel. Sorveglia la vasta zona con gli agenti anti-narcotici, ma ha bisogno dell’aiuto dell’intelligence per stanare i mochileros e capire quale strada inaccessibile percorreranno. Quando le due parti si incontrano, le armi sparano, muoiono da entrambi i lati. Così come quando i mochileros incontrano un gruppo rivale che vuole rubare il carico.

 

Andahuaylas è chiamata la Città Bianca e il perché si capisce. Il settore immobiliare è quello preferito in Perù per il riciclaggio di denaro. Al confine della città, spicca la prigione, con il suo murale di Cristo. I detenuti sono quasi tutti corrieri, di ogni età, da ragazzini a nonne. Roxana ha 26 anni, ne deve scontare 12 qui. Studiava all’università e per pagarsi le rate ha accettato la proposta di una donna: portare un carico fino a Cuzco per 100 dollari. Fece diversi viaggi, finché non fu beccata dalla polizia con 12 chili di coca.

 

Molti mochileros nemmeno sanno di commettere reato. Non sanno che se viaggiano in gruppo e armati rischiano 15 anni di carcere. I mittenti, i capi, non vengono mai imprigionati, anzi, i mochileros spesso vengono individuati grazie a delle soffiate, dopo aver espresso il desiderio di lasciare gli affari. Oppure i boss li tradiscono per distrarre gli agenti e far passare carichi più importanti su un’altra strada.

corriere della cocaina in peru corriere della cocaina in peru

 

Quando gli insetti mangiano le foglie di coca e le rovinano, i rivenditori legali non le comprano. Solo i narcotrafficanti sono interessati. E sono quelli che pagano meglio. Ecco perché il business non si sradica.

 

Daniel mollerà quando avrà messo da parte 15.00 dollari per comprare casa e un pezzo di terra. Vuole pagarsi gli studi e frequentare la facoltà di legge a Ayacucho. Il suo sogno è diventare sindaco per cambiare il paese. Gli permetteranno di cambiare vita o sarà uno da far fuori perché sapeva troppo?

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