2015: FUGA PER NEW YORK - ECCO LA RAI PIÙ SNELLA DI RENZI, MAGGIONI E CAMPO DALL'ORTO: SETTE GIORNALISTI SEGUONO IL PREMIER ALL'ASSEMBLEA ONU! LE DUE CORRISPONDENTI PIÙ UN CRONISTA PER CIASCUNA TESTATA - LA SPENDING REVIEW SPARISCE QUANDO SI TRATTA DI PETTINARE CHI COMANDA
Ferruccio Sansa e Carlo Tecce per ''il Fatto Quotidiano''
RENZI CON ANTONIO CAMPO DALL ORTO ALLA LEOPOLDA
La Rai parte in gruppo per New York. Tutti al seguito di Matteo Renzi. Una spedizione da fare invidia alla delegazione diplomatica cinese: cinque inviati, più gli operatori. Senza contare le due corrispondenti già presenti negli Stati Uniti. Con Tiziana Ferrario e Giovanna Botteri siamo a sette giornalisti. Record. Praticamente al Palazzo di Vetro dell' Onu, tra oggi e domani, si parlerà molto italiano.
Alla faccia della spending review: Tg1, Tg2, Tg3 più Rainews 24 e Grr (Giornale Radio Rai). All' appello non manca proprio nessuno. Del resto, si dice, non c' è il due senza il tre. Dopo gli scivoloni dell' Australia e di Israele. Già, la prima volta accadde all' altro capo del mondo, a Brisbane per il G20 del novembre 2014. Lontano da occhi indiscreti, ma quando i telespettatori italiani accesero la tv si accorsero di un dettaglio: davanti a Renzi che parlava, spuntarono cinque microfoni della Rai. Uno per testata.
E qualcuno si chiese se fosse così indispensabile mandare ben cinque inviati, più almeno altrettanti operatori, addirittura agli antipodi per raccontare le gesta del premier. Insomma, 24 ore di volo, alberghi e spese varie per tutta la compagnia. Il conto: 60.000 euro. La scelta fu subito censurata dal direttore generale Luigi Gubitosi, sostituito dal governo col più renziano Antonio Campo Dall' Orto.
Pure Renzi se ne lamentò. Ma le polemiche durarono poche ore, il tempo di consumare una pubblica indignazione. Il siparietto è andato di nuovo in scena questa estate, sempre per la vi sita del primo ministro. L' occasione era ghiotta: Renzi in Israele, con tanto di discorso alla Knesset. Impossibile mancare. Così ecco partire di nuovo un esercito di inviati.
Ora tocca all' America. L' evento è imperdibile: ancora la visita di Renzi, poi l' assemblea Onu con una sfilata interminabile di leader e vip, da Putin a Clinton, passando per Bono degli U2. Infine il Papa.
È questa la spiegazione che circola da Viale Mazzini: "Le due corrispondenti seguono il Pontefice, serviva chi coprisse la visita del primo ministro. E nessuno vuole rinunciare a un' immagine del premier". Una cosa è sicura: le trasferte a stelle e strisce di questi mesi non portano fortuna. Appena due settimane sempre. Renzi è volato in fretta e furia ancora a New York - saltando tutti gli impegni già in agenda, incluso l' intervento alla Fiera del Levante di Bari - per assistere alla finale di tennis tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci.
Adesso arriva la Rai targata Campo Dall' Orto al gran completo: 2015 fuga per New York. Prima dei titoli di coda, però, occorre ricordare che lo stesso Renzi chiedeva una Rai più snella, con meno sprechi, meno ossessionata dal solito pastone politico, meno preoccupata delle battute dei politici carpite di corsa. Forse la regola vale per tutti: Renzi a parte. Ovvio.