belpietro veronesi

ALLE ARMI, ALLE ARMI! – UMBERTO VERONESI DICE CHE LA GUERRA È INUTILE E CHE “L’ISIS VA ASCOLTATO” E BELPIETRO CALZA L'ELMETTO: “L’IDEA DI SCENDERE A PATTI CON L’ORRORE È UNA RESA. CI CONSEGNIAMO A LORO PENSANDO DI FARLA FRANCA”

Maurizio Belpietro per “Libero Quotidiano

 

MAURIZIO 
BELPIETRO
MAURIZIO BELPIETRO

Umberto Veronesi è un uomo di idee lungimiranti, in medicina e non solo. Di certo è uno dei pochi grandi vecchi che ci sono rimasti, capace spesso di cantare fuori dal coro. Quello che dice dunque lo ascolto sempre con grande interesse. Tuttavia, sono balzato sulla sedia dopo aver letto alcune sue dichiarazioni all'Adnkronos. A margine di una conferenza, l' oncologo se n' è uscito con la proposta di trattare con lo Stato islamico, ossia con chi ha armato la mano degli attentatori di Parigi.

 

«Sono contrario all' idea di fare guerra all' Isis, perché violenza chiama violenza. Più loro tagliano teste, più noi bombardiamo: qualcuno deve fermare questa catena di azione e reazione e deve farlo con il dialogo e la tolleranza religiosa. L' Isis va ascoltato».

 

UMBERTO VERONESI UMBERTO VERONESI

Come dicevo, considero l' ex ministro della Sanità una persona intelligente e acuta, ma stavolta ho fatto fatica a seguirlo. Che cosa dovrebbe fare un Paese che ha appena visto ammazzare qualche centinaio di suoi cittadini per la sola colpa di cenare in un ristorante e di ascoltare musica? Chiamare il califfo Al Baghdadi e supplicarlo di fare pace? Quali richieste dovrebbero accogliere Francois Hollande e i suoi ministri? Riconoscere uno Stato canaglia e terrorista?

 

Ci faccia capire, professore: lei dice che le ragioni dell' Isis vanno comprese, perché come altre minoranze in Europa e nel resto del mondo chiede una patria. Ma lei ricorda come è iniziata la guerra all' Occidente? Ricorda l' 11 settembre, l' attentato alle Torri gemelle, con gli aerei carichi di passeggeri e di carburante lanciati contro chi stava lavorando in ufficio?

 

UMBERTO VERONESI E GIANNI LETTA UMBERTO VERONESI E GIANNI LETTA

La guerra in Afghanistan non era ancora cominciata, ma i terroristi volevano colpire l' America a prescindere. Che cosa cercavano Osama Bin Laden e il Mullah Omar? Una patria? Già l' avevano ed era l' Afghanistan, dove le donne non avevano diritto allo studio, l' arte era vietata, la musica anche e i diritti umani pure. Ciò nonostante, sebbene disponessero di una patria, sterminarono centinaia di innocenti.


Dopo di che c' è stata la guerra in Afghanistan e anche quella in Iraq. Giuste o sbagliate? Probabilmente con il senno di poi non furono conflitti così scontati come si pensava. Sconfiggere i talebani e Saddam Hussein fu relativamente facile, il difficile venne dopo, ossia conservare in quei Paesi la democrazia, garantendo la fine del conflitto e - nel caso dell' Afghanistan - l' uscita dal medioevo.

al baghdadi   image a 26 1439580432494al baghdadi image a 26 1439580432494

 

Ma forse, l' errore più grande di tutti è stato quello di credere che l' intero Medioriente fosse pronto per un passaggio alla democrazia e così si è data una spinta a regimi traballanti, che però fino ad allora avevano fatto argine all' estremismo. Risultato, abbiamo fronti aperti ovunque, dall' Afghanistan alla Siria, dall' Iraq all' Egitto, dalla Tunisia alla Libia. E il problema è che gran parte delle armi le ha fornite l' Occidente, pensando che i combattenti le rivolgessero solo contro i tiranni e invece gli insorti - estremisti anti Occidentali - le usano anche contro di noi.


La scia di sangue è lunga e insanguina buona parte dell' Europa e degli Stati più civilizzati. La Francia non è colpita perché Hollande ha bombardato l' Isis. La Francia, il Belgio, la Danimarca sono teatro di attentati perché più aperte, più tolleranti, più multiculturali.

 

Veronesi dice che invitando a trattare con l' Isis non vuole legittimare la violenza, ma ritiene che la pace si possa portare solo attraverso il dialogo e la tolleranza. Ma non è forse ciò che si pratica ogni giorno nelle città europee che sono state colpite dai fanatici dell' islam? E quale altro dialogo e tolleranza si dovrebbe offrire allo Stato islamico per ottenere la pace? Bisognerebbe essere più tolleranti quando i suoi miliziani sgozzano i cristiani? Chiudere gli occhi quando rapiscono le donne yazide e le vendono come schiave?

BOMBARDAMENTI RUSSI IN SIRIABOMBARDAMENTI RUSSI IN SIRIA

 

Dobbiamo far finta di non vedere i gay che vengono buttati giù dai palazzi per punirli della loro omosessualità? In pratica ci si chiede di tollerare la barbarie e l' orrore, di dialogare con i carnefici. Che male avevano fatto cristiani, yazide e gay? Al contrario di Hollande, nessuna delle vittime citate poteva essere accusata di aver bombardato o di aver usato la violenza contro l' integralismo islamico, ma questo non le ha salvate. Così come dialogare e tollerare l' Isis non ci salverà.

CACCIA FRANCESI SU RAQQACACCIA FRANCESI SU RAQQA


Se c' è una cosa che abbiamo imparato dal secolo scorso, è che voltare la testa dall' altra parte non serve nulla e non ci mette al riparo.


Quando i nazisti invasero la Cecoslovacchia qualcuno pensò: fatti dei cecoslovacchi. Ma poi sono stati fatti di tutta Europa e in seguito del mondo. A forza di pensare che lo Stato islamico sia un problema solo siriano o al massimo iracheno, la sua area di interesse è aumentata e anche la sua forza. L' idea di scendere a patti, di trovare un' intesa che garantisca una convivenza tra orrore e diritti umani, in realtà è una resa. Ci consegniamo a loro pensando di farla franca, ma così ci condanniamo.

miliziani a raqqamiliziani a raqqa


Ps. Dopo il nostro titolo di sabato, qualche sincero democratico ha proposto nell' ordine la chiusura di Libero, la censura di guerra, una class action degli islamici, la mia radiazione dall' Ordine dei giornalisti, trovando subito validi sostenitori. Sono gli stessi che dopo l' uccisione dei redattori di Charlie Hebdo si dichiararono tutti Charlie. Per loro la libertà di espressione va difesa. Per Libero no. 

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)