trudeau 9

IL BELLO DEL CANADA - CHI E’, CHI NON E’ JUSTIN TRUDEAU, IL SEXY PREMIER CHE VUOLE RIAPRIRE LE PORTE AGLI IMMIGRATI - NIXON LO VIDE IN CULLA E DISSE AL PADRE (EX PREMIER): "QUESTO PRENDERA’ IL TUO POSTO" - LA MADRE FU AMANTE DI MICK JAGGER

Vittorio Zucconi per “la Repubblica”

 

trudeautrudeau

Con il tatuaggio di un’aquila sul bicipite sinistro da pugile dilettante e sul capo l’aureola di un nome di famiglia che ha fatto la storia del suo Paese, Justin Trudeau ha ereditato a nome del centrosinistra canadese l’immensa nazione americana che il padre governò per sedici anni, strappandola alla destra e rovesciando i dogmi dell’Austerity.

 

Sembra il momento delle dinastie nella politica del continente nordamericano, tra i Clinton e i Bush in lotta per la Casa Bianca negli Stati Uniti e ora questo 43enne giovanotto canadese che dimostra dieci anni di meno e ha demolito la destra al governo dal 2006, ma nella sua vittoria, considerata impensabile appena tre mesi fa, non c’è nessuna investitura familiare.

 

Justin è un non politico di professione, ma non un antipolitico, un ragazzo che le aveva provate tutte nella vita, dalla laurea in ingegneria al teatro, dalla boxe dilettantistica alla pericolosa passione per il bungee-jumping dai ponti prima di arrendersi a quella che lui stesso, pronunciando l’orazione funebre sulla bara del padre nel 2000 chiamò «il peso di un nome che non ho scelto». 

 

Justin è più di un bell’uomo dalla bella capigliatura scura, segno della sua eredità francese mescolata con cromosomi scozzesi e inglesi, già investito dal titolo di primo ministro più sexy nei futuri vertici dei G8, impresa non improba visti la modesta concorrenza.

trudeau mick jaggertrudeau mick jagger

 

È più di un perfetto padre di famiglia, con la moglie francocanadese Sophie Grégoire e tre perfetti bambini biondi, e anche più di un abile conduttore di campagna elettorale che ha saputo approfittare della crisi economica aperta dal crollo del prezzo del petrolio nell’economia canadese, che tanto da esso dipende.

 

Trudeau il Giovane sembra The Man of Destiny , l’uomo che dalla nascita, avvenuta nel giorno di Natale del 1971, e dalla profezie fatte sulla culla era destinato a quell’incarico. Fu infatti l’astuto e cinico Richard Nixon, presidente americano, a chinarsi su di lui come le fate - o le streghe - di antiche favole durante una visita di Stato a Ottawa, la capitale del Canada, e a dire al padre: «Un giorno questo bambino prenderà il tuo posto».

 

trudeau 9trudeau 9

Ma profezie e presagi non si sarebbero realizzati se Justin, sorprendentemente eletto alla guida di un partito Liberal, che sarebbe il Partito Democratico in Canada, distrutto dai Conservatori e ridotto al minimo della sua presenza parlamentare alle ultime elezioni, non avesse saputo rovesciare i dogmi ideologici del governo in carica, con il premier Harper, e proporre il cambiamento che era lo slogan della sua campagna.

 

Come in pratica tutte le nazioni dell’Occidente democratico, anche questo gigante geografico da dieci milioni di chilometro quadrati per appena 35 milioni di abitanti, anche il Canada è in bilico fra l’eredità di uno Stato Sociale all’europea, robusto, ma minato dal debito pubblico e dall’invecchiamento della popolazione, e le tentazioni di austerità e di tagli dei Conservatori.

 

Sulla marea di petrolio e di gas, che dal suo sottosuolo sgorga soprattutto verso il vicino del Sud, gli Usa, e ne fa il quinto esportatore al mondo, e sull’infinito granaio della propria Prateria, il Canada galleggia o boccheggia secondo l’andamento dei prezzi delle materie prime. Ma sempre forte di un reddito medio pro capite di quasi 45 mila dollari, ben più alto dei 35 mila italiani.

 

Justin The Sexy One respinge il mantra dell’austerità e degli impossibili pareggi di bilancio. Abbraccia il keynesismo rivisitato, con progetti di “ deficit spending ” che sono l’anatema dei Conservatori, ma strizza l’occhio alla formidabile industria del petrolio restando molto vago sulla questione del clima e dei combustibili fossili, accetta la costruzione di quell’oleodotto che dovrebbe portare greggio negli USA e che gli ecologisti odiano e si schiera dalla parte di coloro che guardano con angoscia al vero deficit che sta soffocando la nazione: la mancanza di giovani.

trudeau 7trudeau 7

 

Il Canada ha bisogno di immigrati. Nazione di molte nazioni, dove trentatrè gruppi di almeno centomila residenti ciascuno formano un mosaico multietnico sovrapposto ai nativi indiani che sono ancora l’1,4 della popolazione, ha un tasso di natalità fra i più bassi del mondo e la politica di chiusura all’immigrazione, voluta dalla Destra sconfitta, è apparsa alla maggioranza come egoisticamente suicida.

 

trudeau 6trudeau 6

Soprattutto nelle città più evolute e belle, come la splendida Vancouver sul Pacifico e la civilissima Toronto con i suoi 600 mila residenti di origine italiana (una delle più grandi città italiane) l’afflusso alle urne è cresciuto dal 62 per cento al quasi 70 per cento di domenica. È stata la più alta partecipazione dal 1993, rovesciando il trend della disaffezione comune alle democrazie occidentali.

 

trudeau 5trudeau 5

Il bel Justin ora dovrà mantenere promesse difficili, riaprire le porte all’Est, anche a quei siriani che la Destra voleva respingere, come all’Ovest, agli immigrati dall’Asia. Indebitarsi ma senza devastare il bilancio come il padre aveva fatto negli anni ‘70. Decidere se allentare ancora di più il legame formale con la corona britannica, che mantiene un “viceré” senza alcun potere sul territorio, alla quale personalmente è affezionato come dimostrò un messaggio di congratulazione alla nascita del primo figlio del principe William.

 

trudeau 4trudeau 4

Riuscire in quella quadratura del cerchio che le promesse della Sinistra impongono sempre a chi riceve, come lui ha avuto, 184 seggi su 338 e dunque la maggioranza assoluta nel parlamento federale. «Tutto quello che ho imparato nella vita, l’ho imparato da mio padre, quando noi due soli ci inoltravamo e ci divertivamo a perderci nei boschi», disse al funerale. In quel bosco chiamato potere politico, oggi “The Sexy Canadian” è solo.

trudeau 3trudeau 3trudeau 8trudeau 8trudeau 2trudeau 2

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…